Economia

Bollette, Antitrust: aumenti ingiustificati per 2,6 milioni di utenti

Sono stati adottati provvedimenti cautelari nei confronti di Enel, Eni, Hera, A2A, Edison, Acea e Engie: insieme, coprono l’80% del mercato
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Fabrizio Papitto
Fabrizio Papitto giornalista
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14 dicembre 2022 Aggiornato alle 11:45

Aumenti ingiustificati del prezzo di luce e gas per 2,6 milioni di utenti. L’Autorità garante della concorrenza e del mercato (Agcm) ha avviato sette procedimenti istruttori e adottato altrettanti provvedimenti cautelari nei confronti delle principali società fornitrici di energia elettrica e di gas naturale sul mercato libero.

Sotto la lente dell’Antitrust sono finite Enel, Eni, Hera, A2A, Edison, Acea e Engie – che insieme rappresentano circa l’80% del mercato – per presunte modifiche unilaterali illegittime del prezzo di fornitura di energia elettrica e di gas naturale, in contrasto col decreto Aiuti bis.

Nello specifico, alle sette società viene contestata la mancata sospensione delle comunicazioni di proposta di modifica unilaterale inviate prima del 10 agosto 2022 e, in seguito, le proposte di aggiornamento o di rinnovo al rialzo dei prezzi di fornitura giustificate sulla base della asserita scadenza delle offerte a prezzo fisso.

«La norma – si legge nel comunicato diffuso dall’Agcm – sospende, dal 10 agosto fino al 30 aprile 2023, l’efficacia sia delle clausole contrattuali che consentono alle società di vendita di modificare il prezzo di fornitura sia delle relative comunicazioni di preavviso, salvo che le modifiche di prezzo si siano già perfezionate prima dell’entrata in vigore del decreto».

Pertanto le imprese dovranno sospendere l’applicazione delle nuove condizioni economiche, mantenendo o ripristinando i prezzi in vigore prima del 10 agosto 2022. In base ai dati forniti dalle imprese stesse, risulta che i consumatori, i condomini e le microimprese interessati sono oltre 7,5 milioni, di cui circa 2,6 milioni avrebbero già subito un aumento di prezzo ingiustificato.

Gli interventi si aggiungono a 4 procedimenti istruttori e provvedimenti cautelari già adottati nei confronti delle società Iren, Dolomiti, E.On e Iberdrola. Secondo quanto rilevato dall’Antitrust in base a un’attività preistruttoria svolta nei confronti di 25 imprese, circa la metà degli operatori ha rispettato la legge «evitando di modificare le condizioni economiche» o «revocando gli aumenti illecitamente applicati».

Soddisfatte le associazioni dei consumatori. L’Antitrust «ha accolto tutte le nostre richieste – dichiara il Codacons (Coordinamento delle associazioni per la difesa dell’ambiente e la tutela dei diritti di utenti e consumatori) – ma non ci basta». Sul caso «dovrà intervenire anche la magistratura».

«Abbiamo deciso di presentare un nuovo esposto a 104 Procure della Repubblica di tutta Italia, affinché si indaghi a tutto campo sul comportamento delle società del mercato libero, accertando se le pratiche adottate possano configurare eventuali fattispecie penalmente rilevanti, dalla truffa all’appropriazione indebita, fino all’interruzione di pubblico servizio», aggiunge il Codacons.

Intanto la settimana prossima il Consiglio di Stato deciderà sul ricorso presentato dal Codacons stesso – ma già respinto a novembre dal Tar della Lombardia – il quale chiede che vengano sospesi gli aumenti delle tariffe di luce e gas scattati in Italia a partire da gennaio 2022.

Il Codacons contesta una serie di violazioni che avrebbero portato Arera (Autorità di regolazione per energia reti e ambiente) ad autorizzare incrementi delle tariffe «fortemente penalizzanti» per le famiglie e «senza tenere conto delle speculazioni registrate sui mercati dell’energia».

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