Diritti

Gli appunti di Giorgia (parte 2)

Ecco cosa ha detto questa settimana la Presidente del Consiglio Meloni nella rubrica che promette di dare un resoconto settimanale sul lavoro svolto dal governo, affrontando i temi più caldi
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12 dicembre 2022 Aggiornato alle 15:00

«È stata una settimana intensa», così Giorgia Meloni ha iniziato il secondo “episodio” della rubrica settimanale Gli appunti di Giorgia. Come era stato specificato nel primo appuntamento, questa rubrica ha come obiettivo quello di dare un resoconto settimanale sul lavoro svolto dal governo, e quello di dare risposte a temi più caldi. La settimana è iniziata con la partecipazione al Festival delle regioni e delle province autonome. Ci si è poi concentrati sulla manovra di bilancio. È stata una settimana di incontri ma anche di confronti con l’opposizione, per discutere sui diversi provvedimenti previsti dalla Manovra.

Il primo ambito toccato è stato quello degli incontri internazionali. In questa settimana la Premier ha incontrato il re di Giordania, Abd Allah II, a Palazzo Chigi.

Giorgia Meloni ha poi partecipato a un vertice a Tirana, il vertice dei Balcani occidentali con i quali l’Italia ha un rapporto privilegiato. Proprio su questo argomento, la Presidente ha sottolineato come ha notato una certa “voglia di Italia”; c’è dunque una visione positiva della nostra nazione all’estero. Bisogna puntare su questo, l’Italia infatti può essere importante e centrale a livello internazionale.

Il discorso prosegue con le scuse per non aver potuto partecipare al vertice dei Paesi dell’Europa meridionale, ad Alicante. Vertice molto importante anche per questioni “calde” come quella dell’immigrazione o dell’energia.

«È stata anche una settimana di buone notizie», così Giorgia Meloni prosegue il suo resoconto: l’Ue ha autorizzato la proroga a tutto il 2023 di decontribuzione Sud, una misura fondamentale per assumere al Sud, e che inoltre consente lo sgravio fiscale.

Viene, poi, annunciato che si presenterà un emendamento della manovra di bilancio per estendere al 2023 anche i crediti di imposta per le aziende che assumono al Sud o per le aree terremotate, e aggiunge che «non era facile trovare le risorse ma ci siamo riusciti».

Sono stati poi sbloccati 300 milioni che serviranno per connettere l’Italia e la Tunisia sul piano energetico, e questa sarà un’occasione importante per avere un ruolo strategico nell’ambito dell’energia.

Il resoconto continua con un’altra notizia fondamentale: l’economia italiana, nonostante tutte le difficoltà, negli ultimi tre mesi risulta essere in ripresa, anzi, è cresciuta più di quella francese, tedesca e spagnola. «Questo dimostra che le nostre imprese possono fare la differenza […]. Questa nazione può tornare a camminare», queste le parole di Giorgia Meloni. La premier ha, inoltre, voluto sottolineare che i settori trainanti sono quelli del turismo e del made in Italy.

Oltre a tutto questo, è stata comunque anche una settimana di polemiche e clima non piacevole: la Presidente ha voluto esprimere tutta la sua solidarietà al ministro Crosetto (FdI) per le minacce ricevute.

Le polemiche sono state diverse. Prima fra tutti, quella riguardante 18app, sull’emendamento presentato dalla maggioranza. Giorgia Meloni ha rassicurato che non si vuole in alcun modo abolire il bonus, anzi, lo ritiene fondamentale per avvicinare i giovani alla cultura. Parallelamente, specifica che il ministro Sangiuliano sta lavorando per una “carta cultura”. «18app va rivisto», questa è stata la risposta della premier. Il bonus va rivisto per una serie di motivi, primo fra tutti è che questi 500 euro vengono riconosciuti a tutti indipendente dal reddito; l’obiettivo del governo è quello di concentrarsi sulle persone in difficoltà, introducendo un limite di reddito.

Altra questione importante: le critiche di Bankitalia sulla manovra del governo, relativamente al contante.

Per rispondere a questa polemica, la premier presenta una lettera scritta dalla Banca Centrale Europea nel 2019 al ministro dell’Economia, e riguarda il tetto al contante. La Bce critica l’abbassamento del tetto al contante, soprattutto perché la moneta elettronica è una moneta privata e non si può imporre; «è anticostituzionale». Proseguendo su questa tematica, Giorgia Meloni ha voluto sottolineare che questa settimana l’Ue ha deciso di fissare il tetto in Europa a 10.000 euro, il doppio di quello italiano fissato a 5.000.

Ancora Manovra finanziaria: è stata mossa una critica sulle le misure prese sulla flat-tax per la partita iva: «sono misure che discriminano i lavoratori dipendenti», questa è la polemica. Per rispondere a questa critica, la Premier fa vedere documento che mette a confronto le tasse che paga un lavoratore autonomo e quelle che paga un lavoratore dipendente. a esempio, un dipendente ha la maggior parte dei contributi a carico del datore di lavoro; uno autonomo con partita iva si paga i contributi interamente.

Secondo il documento, con la flat-tax a 85.000 euro a parità di remunerazione il lavoratore autonomo paga qualcosa di più e inoltre non ha una serie di diritti. Bisogna, dunque, lavorare per gli stessi diritti indipendentemente dal tipo di lavoro svolto.

Ultimo tema della settimana è quello dell’immigrazione: si parla di un cambio di rotta del governo? «Assolutamente no», risponde Giorgia Meloni. L’obiettivo che il governo si pone è sempre lo stesso: combattere il traffico di essere umani, combattere gli ingressi illegali e le morti in mare, dice. Conclude, poi, con un intervento: «Grazie alla posizione del governo italiano per la prima volta in Europa si fanno delle riunioni ed escono documenti che dicono che la tratta del Mediterraneo centrale è una priorità, e questo non è mai accaduto».

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