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Uk: Dominic Raab accusato di aver rallentato la fuga da Kabul

Secondo fonti governative citate dal Guardian, l’attuale viceministro ed ex ministro degli esteri di Johnson avrebbe ritardato la firma di documenti “mal formattati”, provocando ritardi nelle missioni di evacuazione
31 gennaio 2022, Londra, Inghilterra, Regno Unito: Il Vice Primo Ministro e Segretario di Stato per la Giustizia DOMINIC RAAB viene visto fuori dal Cabinet Office.
31 gennaio 2022, Londra, Inghilterra, Regno Unito: Il Vice Primo Ministro e Segretario di Stato per la Giustizia DOMINIC RAAB viene visto fuori dal Cabinet Office. Credit: Tayfun Salci/ZUMA Press Wire
Chiara Manetti
Chiara Manetti giornalista
Tempo di lettura 5 min lettura
6 dicembre 2022 Aggiornato alle 21:00

Dominic Raab, politico britannico del partito conservatore e attuale vice primo ministro del governo del neo eletto Rishi Sunak, è stato accusato di aver provocato diverse “morti” in Afghanistan durante l’evacuazione da Kabul, nel 2021.

Secondo quanto dichiarato da alcune fonti governative, l’allora ministro degli Esteri dell’ex premier Boris Johnson avrebbe ritardato la firma di alcuni documenti ufficiali nell’agosto dell’anno scorso, quando Kabul è tornata in mano ai talebani. Funzionari anonimi citati dal quotidiano britannico Guardian, che ha pubblicato la notizia in esclusiva, parlerebbero di ritardi nelle missioni di evacuazione «perché non gli piaceva il formato dei documenti che gli erano stati presentati». Il vice primo ministro, scrive il giornale, è noto per essere “molto attento” alla formattazione dei documenti.

Non è la prima volta che la condotta di Raab viene criticata: attualmente il segretario alla Giustizia di Sunak è oggetto di un’indagine in seguito alle accuse di bullismo mosse da alcuni funzionari britannici. Secondo il Guardian, un membro del ministero della Giustizia ha riferito che una riunione del 6 maggio per parlare delle prestazioni dell’ufficio di Raab «è degenerata in una discussione di 45 minuti sulle loro esperienze di bullismo». Ci sarebbe stata, inoltre, una lunga discussione per chiarire che il suo comportamento avesse «superato il limite della schiettezza e della non professionalità».

Secondo quanto riferito, quando Raab era al Foreign, Commonwealth and Development Office (il dipartimento governativo del Governo britannico responsabile della promozione degli interessi del Regno Unito all’estero, ndr), «delle persone erano morte» mentre la revisione dei documenti relativi all’evacuazione dell’Afghanistan veniva ritardata «perché non gli piaceva la formattazione». Raphael Marshall, ex funzionario dell’Fcdo, nel corso di una testimonianza al comitato per gli affari esteri, ha raccontato che Raab ci avrebbe messo «ore» prima di approvare personalmente casi eccezionali di evacuazione, restituendo i file al mittente e chiedendo che fossero presentati in un formato diverso.

Raab aveva già negato ogni accusa, in precedenza, insistendo di aver contribuito con successo all’evacuazione di 17.000 persone dall’Afghanistan nei mesi precedenti la presa del potere da parte dei talebani. Ad agosto del 2021, durante l’evacuazione da Kabul, era stato criticato per aver scelto di non interrompere la sua vacanza in famiglia a Creta. Una fonte aveva raccontato al Guardian che Raab si era «rifiutato di essere contattato praticamente su qualsiasi cosa» per più di una settimana, delegando i compiti a una serie di sottosegretari. Questo atteggiamento gli era costato un’indagine per la sua responsabilità nella cattiva gestione del “caotico” ritiro dall’Afghanistan. Poco dopo l’evacuazione, spiega il Guardian, era stato retrocesso da Segretario agli Esteri a Segretario alla Giustizia.

Inoltre, Raab è nel mirino dei funzionari britannici per aver instaurato una vera e propria “cultura della paura” durante il suo mandato da segretario per la Brexit, nel 2018. In una serie di nuove accuse pubblicate dal Guardian, secondo la fonte Raab si sarebbe presentato con un’ora di ritardo a varie riunioni «perché era in palestra». In altre occasioni aveva preso poi di mira e sminuito i funzionari senza una ragione valida, urlando contro chi non era stato in grado di rispondere immediatamente a una domanda specifica. Raab ha negato anche queste accuse, affermando di non aver mai perso una riunione andando in palestra, che frequenta in pausa pranzo, e di non aver mai alzato i toni con i funzionari.

Raab, classe 1974, ha studiato a Oxford e Cambridge, è un avvocato specializzato in diritto internazionale. Nel governo di Theresa May ha ricoperto il ruolo di ministro per la Brexit, salvo lasciare l’incarico dopo soli tre mesi, in disaccordo con le “troppe concessioni” che la premier aveva fatto a Bruxelles, anche se il Guardian incolpa il suo cattivo operato. È stato chiamato a sostituire Boris Johnson quando l’allora premier britannico, nel 2020, è stato trasferito in terapia intensiva per complicanze dovute al Covid, quando Raab era primo segretario di Stato e ministro degli Esteri da circa un anno.

Ha ricoperto l’incarico di vice primo ministro dal 15 settembre 2021 al 6 settembre di quest’anno, esercitando anche la funzione di Segretario di Stato per la giustizia, quando la neo eletta Liz Truss l’ha licenziato dal suo gabinetto. Il suo ritorno come vice primo ministro è avvenuto con l’arrivo di Rishi Sunak, come dicevamo. Un recente editoriale pubblicato sul Guardian a firma della giornalista Marina Hyde si intitola: “Dominic Raab potrebbe avere il record più terribile al governo, ma almeno è perfettamente formattato”.

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