Futuro

Musk: Neuralink sotto indagine per test sugli animali

L’azienda di neurotecnologie di proprietà del ceo di Twitter e Tesla avrebbe causato la morte di circa 1.500 cavie, tra cui pecore, maiali e scimmie, a causa dei ritmi di lavoro accelerati e della pressione sui risultati
Credit: Play: Neuralink (Copyright © Play, 2020)
Fabrizio Papitto
Fabrizio Papitto giornalista
Tempo di lettura 3 min lettura
7 dicembre 2022 Aggiornato alle 16:00

Benvenuti a una nuova puntata di Muskerade, l’improbabile farsa dai risvolti procedurali che ha per protagonista Elon Musk. Lo speciale episodio natalizio abbandona per il momento l’uccellino virtuale di Twitter per concentrarsi sugli animali in carne e ossa.

La società Neuralink di proprietà di Musk, azienda specializzata nella produzione di dispositivi neurotecnologici, è infatti finita sotto indagine federale per potenziali violazioni del benessere degli animali sui quali sono stati condotti i test per lo sviluppo di un impianto cerebrale che promette di aiutare le persone paralizzate a camminare e curare altri disturbi neurologici.

«È come sostituire un pezzo del tuo cranio con uno smartwatch», aveva dichiarato pochi giorni fa il patron di Tesla e SpaceX durante l’evento di presentazione del progetto. Non proprio la migliore delle prospettive, soprattutto quando arrivano le notifiche. Ma oltre l’ironia legata a una similitudine utilizzata, per stessa ammissione di Musk, «in mancanza di un’analogia migliore», restava però qualche interrogativo etico.

«Dovremmo essere pronti per avere un chip in un essere umano nel giro di 6 mesi. Stiamo lavorando sodo, prima di inserire un chip in un essere umano vogliamo essere sicuri che funzioni alla perfezione», aveva rassicurato Musk, precisando di stare facendo «tutto il necessario per testare i device» e di essere «estremamente cauti anche per quanto riguarda gli impianti negli animali».

Una cautela che, secondo i documenti esaminati in esclusiva dall’agenzia di stampa Reuters, ha portato alla morte di circa 1.500 animali dal 2018 a oggi, tra cui oltre 280 tra pecore, maiali e scimmie. Attenzione: il numero totale di animali morti non indica necessariamente che Neuralink stia violando regolamenti o pratiche di ricerca standard.

«Molte aziende usano abitualmente gli animali negli esperimenti per far progredire l’assistenza sanitaria umana e devono affrontare pressioni finanziarie per portare rapidamente i prodotti sul mercato - spiega Reuters - Gli animali vengono generalmente uccisi quando gli esperimenti sono completati, spesso in modo che possano essere esaminati post mortem per scopi di ricerca».

Tuttavia, gli attuali ed ex dipendenti di Neuralink affermano che il numero di animali morti è superiore a quello necessario a causa delle richieste di Musk di accelerare la ricerca. Pressioni che, secondo quanto affermato da un dipendente, hanno portato «il personale poco preparato e stressato a lottare per rispettare le scadenze e apportare modifiche dell’ultimo minuto prima degli interventi chirurgici, aumentando i rischi per gli animali».

L’indagine, aperta nei mesi scorsi dall’ispettore generale del Dipartimento dell’Agricoltura degli Stati Uniti su richiesta di un procuratore federale, secondo quanto riferito dall’agenzia di stampa, si concentra sulle violazioni dell’Animal Welfare Act (Awa), la legge statunitense che regola il trattamento degli animali nella ricerca.

Diversi errori, secondo quanto riferiscono diverse fonti, avrebbero potuto essere evitati semplicemente facendo più attenzione, come quello che nel 2021 ha portato a impiantare dispositivi di misura sbagliata nel cervello di 25 maiali su 60. Due persone hanno dichiarato a Reuters di aver lasciato l’azienda a causa delle preoccupazioni legate al modo in cui veniva condotta la ricerca sugli animali.

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