Economia

Cinquantuno punti per 27 Stati membri: non è un calcolo, ma i consigli dei cittadini UE sull’ambiente

Dal 7 al 9 gennaio si è tenuto l’ultimo panel dedicato a climate change e salute nell’ambito della Conferenza sul futuro dell’Europa: qualcuno seguirà i consigli che arrivano dal basso?
Credit: Alex Vasey
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17 gennaio 2022 Aggiornato alle 09:00

Duecento cittadini europei, cinquantuno raccomandazioni, tre temi: cambiamenti climatici, ambiente, salute. Dalla Conferenza sul futuro dell’Europa, l’iniziativa partita a marzo del 2021 per riformulare i fondamentali dell’UE dando spazio ai cittadini, è nato un panel che si è svolto a Varsavia e ha riunito cittadini da tutto il continente. Partendo da una bozza di 64 proposte, i partecipanti ne hanno approvate 51 che verranno inviate come suggerimenti a Bruxelles in materia di clima, biodiversità, agricoltura, energia e salute. Il 21 e 22 gennaio, al Parlamento europeo di Strasburgo, le raccomandazioni finali verranno discusse dagli Stati membri, che potranno tradurre in pratica, se e come vorranno (sono pur sempre consigli), tutto ciò che è emerso da questa grande prova di democrazia europea.

A comporre la platea dei 200, dei cittadini scelti in modo casuale tra i 27 Stati membri, ma rappresentativi della diversità dell’UE in termini di origine geografica, genere, età, contesto socioeconomico e livello d’istruzione. Un terzo costituito da giovani tra i 16 e i 25 anni, con almeno un uomo e una donna per ogni Paese. Celestino, un partecipante proveniente dall’Italia, ha spiegato che “Questa è una vittoria per tutti, in senso pratico e morale: le persone si sentono incluse. Il cittadino fa parte del sistema”.

Tra le 51 proposte, la prima raccomanda all’UE di prevedere sovvenzioni per l’agricoltura biologica e incentivare i pesticidi bio. “Si dovrebbero evitare le monocolture”, scrivono sul documento, “ed è opportuno sostenere le aziende agricole biologiche di piccole dimensioni”. I cittadini vogliono un utilizzo più prolungato dei prodotti, per combatterne l’obsolescenza programmata e allungare il periodo di validità della loro garanzia. Poi le raccomandazioni su agricoltura verticale - consente di utilizzare meno spazio e non risente delle cattive condizioni meteorologiche -, l’applicazione di norme minime per la tracciabilità e l’uso di alimenti di stagione nelle mense scolastiche.

Maggiori investimenti nelle piste ciclabili, l’obbligo immediato di applicare dei filtri agli impianti a carbone, l’invito a investire di più nell’idrogeno verde e nelle altre energie rinnovabili. L’istituzione di “un sistema di coercizione e ricompensa per affrontare l’inquinamento di acqua, suolo, aria e le radiazioni” che prevede “multe per gli inquinatori, in combinazione con il supporto obbligatorio di un’organizzazione di esperti, specificamente progettata per aiutare le entità a eliminare l’inquinamento e ripristinare l’ecosistema”.

Da qui la richiesta di eliminare quei packaging non sostenibili, attraverso un meccanismo che incentivi le aziende a utilizzare imballaggi biodegradabili e penalizzi quelle che non si adeguano. E la richiesta di inserire un’etichetta unificata che indichi chiaramente l’impronta ecologica dei prodotti che consumiamo. Per concludere, poi, con raccomandazioni legate alla sanità: dall’assistenza sanitaria garantita a tutti i cittadini e corsi di primo soccorso gratuiti per tutti i cittadini UE, fino all’esclusione dai fondi statali dei privati che prestano assistenza sanitaria, sottraendo risorse ai sistemi pubblici.

I 51 punti sono sfide rivolte ai leader europei per risolvere alcune delle maggiori problematiche della nostra società. Ma spetta a loro l’ultima parola.