Economia

Cartelle esattoriali: stralcio fino a 1.500 euro?

Attualmente la somma massima per l’azzeramento è di 1.000 euro, ma potrebbe essere ampliata. Perché?
Credit: Karolina Grabowska
Tempo di lettura 4 min lettura
6 dicembre 2022 Aggiornato alle 13:15

Le scadenze importanti di questa settimana relative alla Legge del Bilancio sono due: entro domani, mercoledì 7 dicembre, si dovranno presentare gli emendamenti, mentre il termine ultimo per selezionare le proposte di modifica da sottoporre al voto dell’Aula è fissato per domenica 11 dicembre. La Manovra prevede tantissimi provvedimenti e vale, complessivamente, circa 35 miliardi di euro.

Oltre alla principale questione energetica, tra gli argomenti di discussione e i diversi provvedimenti dichiarati dalla Presidente del Consiglio dei ministri Giorgia Meloni troviamo sicuramente quello relativo alla tregua fiscale. Tra i molteplici interventi che saranno effettuati in ambito fiscale, è prevista anche una novità sulle cartelle esattoriali.

La cartella esattoriale, o cartella di pagamento, è l’atto che viene mandato direttamente dalla Agenzia delle Entrate ai contribuenti, con il quale si richiede il pagamento dovuto alla Pubblica Amministrazione. Essa contiene un elenco delle somme che il cittadino deve versare allo Stato e agli enti pubblici o locali, come per esempio imposte sui redditi, Iva o Inps. Ma non solo: riguarda anche le sanzioni amministrative, come le multe ricevute e non pagate.

Tra le questioni da affrontare sulle cartelle esattoriali, vi è sicuramente quella del loro azzeramento oltre i 1.000 euro. Attualmente la misura di azzeramento, prevista dalla manovra 2023, riguarda le cartelle esattoriali consegnate dall’agente di riscossione dal 1° gennaio 2000 al 31 dicembre 2015 fino a 1.000 euro; tuttavia, sembra che si voglia estendere la sanatoria ponendo il tetto a 1.500, ampliando così i beneficiari dello stralcio previsto dalla Legge di Bilancio.

Il motivo che ha portato alla formulazione di questa ipotesi di modifica è che la maggior parte delle cartelle esattoriali in sospeso sono impossibili da riscuotere. Si spinge, dunque, a focalizzarsi sui debiti più recenti ma soprattutto più sostanziosi, che hanno una possibilità maggiore di essere estinti e recuperati. L’obiettivo è quello di rendere il sistema di recupero crediti più efficiente e favorire la cosiddetta “pace fiscale”, per alleggerire i contribuenti già provati enormemente dalla pandemia e dal generale aumento dei prezzi.

Cosa cambierebbe invece per le cartelle esattoriali superiori a 1.500 euro? La risposta è niente: si potrà decidere se pagare in un’unica soluzione (entro il 31 luglio 2023), oppure suddividere il pagamento in massimo 18 rate, da pagare tra il 2023 e il 2027, con l’aggiunta di un tasso di interesse annuo di non oltre il 2%. Per questa ultima opzione, la richiesta deve essere presentata alla Agenzia delle Entrate-Riscossione entro il 30 aprile 2023.

L’estensione della sanatoria alle cartelle esattoriali fino a 1.500 euro è stata proposta dalla Lega ed è stata appoggiata dalla quasi totalità del centro-destra, che considera questo intervento fondamentale per alleggerire i cittadini.

Alla base, però, rimane un problema fondamentale: i soldi a disposizione sono pochi, il ministro dell’Economia e delle Finanze Giancarlo Giorgetti (Lega) ha, infatti, dichiarato che i fondi disponibili per finanziare una eventuale modifica della manovra sono 400 milioni, considerando che la maggior parte dei soldi sono stati stanziati per arginare il caro energia - che sta mettendo in ginocchio milioni di italiani - per il quale sono stati utilizzati due terzi delle risorse economiche.

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