Diritti

Il Regno Unito soffre la fame

Bambini affamati che mangiano gomme da masticare, persone che si nutrono di cibo per animali e cercano di cucinare con le candele e lavoratori pubblici in fila ai banchi alimentari. Cosa sta succedendo in Uk?
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Costanza Giannelli
Costanza Giannelli giornalista
Tempo di lettura 5 min lettura
8 dicembre 2022 Aggiornato alle 17:00

Quando parliamo di bambini che soffrono la fame e di persone che non riescono a nutrirsi, il nostro pensiero corre subito all’Africa o ai Paesi in via di sviluppo. Non è così: come mostrano i dati e le testimonianze, è un problema molto più vicino di quanto pensiamo.

Nel Regno Unito, che subisce le conseguenze della Brexit unita a un’inflazione record – che ha raggiunto il massimo da 41 anni, con il costo del cibo e delle bevande che è salito del 16,4% a ottobre, in quello che è stato il più grande aumento dal 1977 – e all’aumento vertiginoso delle bollette energetiche, le famiglie sono costrette a fare scelte estreme.

Secondo un sondaggio YouGov pubblicato in novembre, 1 persona su 6 afferma di non essere “molto fiduciosa” (12%) o “per niente” sicura (5%) di potersi permettere di sfamare la propria famiglia. Il 34% degli intervistati ha affermato di essere meno sicuro rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso, compreso l’11% che è “molto” meno sicuro delle proprie possibilità economiche rispetto a 12 mesi fa.

Una condizione che colpisce soprattutto i giovani, che dichiarano di sentirsi meno sicuri della propria capacità di nutrirsi rispetto agli anziani: poco più della metà della fascia18-24 anni (55%) afferma di essere sicura di potersi permettere il cibo di cui ha bisogno.

Questo si traduce non solo in un aumento delle persone che dichiarano di essere costretti a ricorrere a prestiti per poter sostenere le spese alimentari (ha detto di averlo fatto il 25% dei giovani), ma anche di coloro che si sono rivolti ai banchi alimentari o che valutano la possibilità di farlo a breve: più di un quinto del pubblico (22%) ritiene di avere più probabilità di averne bisogno ora rispetto a un anno fa, e del 9% delle persone che affermano di aver utilizzato una banca del cibo a un certo punto della loro vita, il 60% l’ha visitata nell’ultimo anno, tra cui il 15% nella settimana precedente al sondaggio.

L’impossibilità di provvedere ai bisogni alimentai della famiglia ha anche un altro, terribile, risvolto: già in settembre, le scuole segnalavano un aumento “straziante” dei bambini affamati e presidi ed enti di beneficenza per gli aiuti alimentari stavano facendo fatica a far fronte alla crescente domanda delle famiglie che non possono permettersi il cibo.

Secondo un articolo del Guardian, “i bambini sono così affamati che mangiano gomme o si nascondono nel parco giochi perché non possono permettersi il pranzo, secondo i rapporti dei presidi da tutta l’Inghilterra”. «I bambini arrivano senza aver mangiato nulla dal pranzo del giorno prima. Il governo deve fare qualcosa», ha aggiunto Naomi Duncan, amministratore delegato di Chefs in Schools.

In Inghilterra, tutti i bambini in età scolare hanno diritto a pasti scolastici gratuiti fino al secondo anno. Trascorso questo periodo, sono idonei per il pasto gratuito solo i bambini i cui genitori guadagnano meno di 7.400 sterline all’anno: una soglia che, spiega il Child Poverty Action Group, tiene fuori 800.000 bambini che vivono in povertà.

Secondo un sondaggio, gli insegnanti stanno acquistando tostapane in modo da poter servire la colazione ai bambini che hanno troppa fame per concentrarsi. Una scuola a Streatham, a sud di Londra, aveva un fondo per i bambini in difficoltà che prima sosteneva 50 bambini. Ora sono il doppio.

«Il governo sa che quando i bambini si presentano al mattino affamati e infreddoliti, le scuole intervengono e aiutano. Ma non è giusto che siamo abbandonati senza alcun supporto extra», ha spiegato Paul Gosling, presidente del sindacato National Association of Headteachers, aggiungendo che, l’aumento delle bollette energetiche e l’aumento di stipendio degli insegnanti non finanziato, sostenere le famiglie disperate spingerebbe centinaia di scuole in deficit.

La combinazione letale di aumento dei costi per gli alimenti e quello del prezzo dell’energia, però, sta spingendo una fascia sempre più ampia della popolazione costretta a scegliere se nutrirsi o scaldare i propri appartamenti (con conseguenze pericolose per la salute) a azioni estreme: secondo Mark Steed, responsabile del progetto alimentare della comunità di Stowbridge a Cardiff, ora «le persone mangiano cibo per animali domestici e cercano di riscaldare i pasti usando le candele a causa della crisi del costo della vita. […] Queste sono storie scioccanti che sono la verità, lo sappiamo da persone fidate che le hanno condivise in lacrime con noi - non dovrebbe accadere», ha detto alla Bbc.

L’articolo dell’Indipendent che riporta la sua intervista conferma i dati del sondaggio YouGov, spiegando che sempre più persone si rivolgono ai banchi alimentari, soprattutto persone che lavorano nel settore pubblico, come insegnanti e personale sanitario.

Per questo i lavoratori dell’istruzione, del Ssn e dell’industria ferroviaria stanno scioperando – o minacciano di farlo – per chiedere retribuzioni più alte: secondo l’Independent, “decine di migliaia di insegnanti nelle scuole in Inghilterra e Galles stanno votando per la prima volta in un decennio sull’opportunità di scioperare”. Tra le motivazioni c’è il fatto che un numero significativo di insegnanti delle scuole primarie sta svolgendo un secondo lavoro solo per permettersi l’essenziale.

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