Diritti

Occupy Elly: la variante Y del PD

Le nuove COSE cominciano dalle nuove CASE. La corsa di Schlein contro il ticket Bonaccini-Nardella che verrà lanciato oggi al Teatro del Sale a Firenze comincia dalla periferia. È un segno.
Elly Schlein ospite il 2 dicembre a Otto e Mezzo. Di spalle, Lilly Gruber
Elly Schlein ospite il 2 dicembre a Otto e Mezzo. Di spalle, Lilly Gruber Credit: Ansa
Elly Schlein, Monk
Cristina Sivieri Tagliabue
Cristina Sivieri Tagliabue direttrice responsabile
Tempo di lettura 3 min lettura
3 dicembre 2022 Aggiornato alle 08:56

Se si potesse leggere sbagliato sarebbe “occupai ellai”. Ma invece non si legge così, la COSA. La cosa si legge che chi se n’era andata dalla COSA in tempi impossibili ora ritorna insieme a un folto gruppo di ecologiste ed ecologisti, di femministe e di gente che con la politica vuole - anche - giocare, oltre che impegnarsi.

E infatti l’appuntamento di domani è al Monk di Roma. Un luogo non centrale e non fighetto (come è stato più volte definito, anzi direi moooooolto alla mano) dove si presentano libri di fronte a un aperitivo e dove le persone tendono a stare strette, un po’ per il freddo e un po’ perché è talmente lontano che una volta che ci arrivi ti senti parte di una tribù che proprio si è impegnata, a esserci.

Si va al Monk che non è il posto di Elly Schlein e non è il posto di nessuno ma è anche un po’ il posto di tutti, dove tutti possono passare una serata vestiti come gli pare e con la pettinatura che gli pare con il compagno o la compagna che gli piace senza il pericolo di essere giudicati inadatti, inappropriati, e guardati dall’alto al basso.

È un posto, per dirla chiaro, molto lontano dai salotti romani. Direi, un posto agli antipodi dai luoghi del potere, e forse anche questo posto è un messaggio che Elly vuole lanciare. La Elly figlia di un politologo e di una docente di diritto, e non miliardaria - come ha giustamente spiegato a Otto e Mezzo ieri sera -. La Elly che in questo momento ha capito che lanciarsi in corsa è la cosa giusta da fare prima che sia troppo tardi.

Scommetto ci saranno le ambientaliste Annalisa Corrado e Rossella Muroni, ci sarà anche Giulia Blasi, che scrive sempre su La Svolta e vorrei darci un occhio anche io nonostante Fulvio Abbate, scrittore che stimo, lo definisca “gli amichetti del ceto medio riflessivo”. Proprio lui che è sempre nelle foto di Dagospia per le feste nei salotti della Roma bene!

Oggi sul Foglio c’è un bel pezzo di Marianna Rizzini che fa una panoramica dei luoghi del PD e i suoi luoghi simbolo: il Lingotto di Torino per Veltroni e i due paesi di nascita per Bonaccini oggi e per Bersani allora: Campogalliano e Bettola. E ancora, il loft del partito, in pieno centro Roma, a cui si arriva attraversando una meravigliosa terrazza e in cui Letta ha abbandonato il ruolo in mezzo alle solite paludate dichiarazioni della nonstop di mea culpa, appena dopo il 25 settembre.

I luoghi sono importanti perché rappresentano un po’ dove le persone si sentono a casa, per partire alla rincorsa. Non sappiamo se la “variante Y” del PD ce la farà a conquistare un partito pieno di correnti e di donne al secondo posto, sempre accanto ma mai al posto di comando. Quando ho incrociato Bonaccini, in uno dei posti molto belli dell’establishmet e gli ho detto facevo il tifo per Elly (ancora prima si parlasse della sua discesa in campo) mi ha guardato un po’ con aria di sufficienza. Per questa e per mille altre ragioni, ce la facesse, Elly, sarebbe un’importante svolta.

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