Diritti

Russia: Snowden prende il passaporto nel Paese che nega la libertà di parola

Giovedì 1° dicembre è entrato in vigore un divieto che impedisce di discutere pubblicamente di temi militari: secondo gli attivisti, i cittadini non potranno più avere informazioni cruciali sul conflitto in corso
Credit: EPA/SERGEY KOZLOV
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3 dicembre 2022 Aggiornato alle 21:00

In Russia sono state vietate le discussioni pubbliche su un’ampia gamma di argomenti, dalle armi alla struttura delle Forze Armate russe, dal morale all’addestramento delle truppe. Secondo gli attivisti, questa mossa impedirà ala popolazione di apprendere informazioni cruciali sul conflitto in corso dal 24 febbraio 2022.

L’ordine in 60 punti del Servizio di sicurezza federale (Fsb), spiega il Moscow Times, valido a partire dal 1° dicembre, elenca le informazioni che non costituiscono “segreto di Stato”, ma che “possono essere utilizzate da Stati, organizzazioni e cittadini stranieri contro la sicurezza della Russia”. Tra i temi che potrebbero mettere in pericolo la sicurezza nazionale se comunicate a “fonti straniere”, ci sono la struttura e le dimensioni delle Forze armate russe, le armi, il dispiegamento e l’addestramento delle truppe, nonché il morale dei soldati e i crimini commessi dai membri delle Forze armate.

Tra gli altri argomenti di cui non sarà possibile discutere apertamente, anche quelli della mobilitazione e della difesa civile, così come le valutazioni e le previsioni sulla situazione militare e strategica della Russia. Coloro che condividono pubblicamente le informazioni rischiano di essere etichettati come “agenti stranieri”, una designazione dell’era sovietica con regole e restrizioni molto rigorose.

L’elenco del Fsb rispecchia un divieto del 2021 di condividere informazioni non classificate nelle industrie russe della difesa e dello spazio. Un testo revisionato il mese scorso per includere informazioni sul trasporto di personale militare e sulle operazioni militari in corso. Sergei Krivenko, capo dell’Ong Citizen, Army & the Law con sede a Mosca, ha dichiarato che «lo scopo della legge aggiornata con l’elenco del Fsb è assicurarsi che non si veda nulla». Perché il divieto «non riguarda solo gli “agenti stranieri”, ma anche i comuni cittadini che possono essere riconosciuti come distributori di informazioni dannose per la Russia», ha detto Krivenko all’emittente radio Sever.Realii.

Il difensore dei diritti umani Pavel Chicov, invece, su telegram ha parlato di “allarmismo ingiustificato”: è improbabile, secondo Chicov, che lo Fsb inizi ad affibbiare indiscriminatamente l’etichetta di “agente straniero” su chiunque discuta della guerra della Russia in Ucraina. “Ad oggi, non è noto un solo caso di applicazione dell’elenco. Questo ovviamente non significa che continuerà così”.

Il 1° dicembre è entrata in vigore anche la legge ampliata sugli “agenti stranieri” che dà alle autorità russe ulteriore margine di manovra per definire i cittadini e le organizzazioni “agenti stranieri”. Secondo la Cnn si tratta di un’intensificazione della repressione della libertà di parola e dell’opposizione, oltre che un’ulteriore prova della determinazione della Russia a sradicare quelli che vede come valori liberali occidentali.

Questa settimana era già toccato al disegno di legge sulla propaganda Lgbt, ora è il turno del nuovo aggiornamento di una norma del 2012, gradualmente modificata nel tempo, e approvata all’epoca dopo un’ondata di proteste pubbliche contro il ritorno di Putin alla presidenza: richiedeva alle organizzazioni impegnate in attività politiche e che ricevevano finanziamenti dall’estero di registrarsi come “agenti stranieri” e aderire a regole e restrizioni severe. Da giovedì questa definizione non riguarda più solo gli individui e le organizzazioni che ricevono finanziamenti dall’estero, ma anche coloro che hanno “ricevuto sostegno e/o sono sotto l’influenza straniera”.

Secondo una nota della Duma, la camera bassa del Parlamento, l’influenza straniera è considerata “la fornitura di sostegno da parte di una fonte straniera a una persona o l’influenza su una persona anche con la coercizione, la persuasione o altri mezzi”. La nuova versione della legge impedisce agli agenti stranieri di organizzare eventi pubblici, insegnare nelle scuole statali e ricevere relazioni finanziarie statali, tra le altre restrizioni.

Secondo Andrey Soldatov, giornalista russo in esilio intervistato dalla Cnn, essere inseriti tra gli agenti stranieri «non è un grosso problema se sei solo un ragazzo normale. Ma se sei un dottore o un insegnante o un professore in qualche università, è lì che ti ritrovi in ​​grossi guai, perché perdi il lavoro ed è davvero molto difficile».

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