Occupazione: a ottobre +60,5%
A causa della pandemia, il numero degli occupati era diminuito drasticamente ma, rispetto a ottobre 2021, ora è aumentato di 500.000 unità. In particolare, a ottobre 2022 il tasso di occupazione è salito al 60,5% rispetto al mese precedente, registrando il valore più alto dal 1977.
Da settembre a ottobre di quest’anno, l’aumento del numero degli occupati ha riguardato sia uomini che donne: infatti, il tasso di occupazione ha subito un aumento dello 0,2% per i primi e dello 0,6 % per le seconde.
La crescita congiunturale degli occupati, registrata a ottobre, è il frutto dell’aumento dello 0,8% dei dipendenti permanenti. Diminuiti invece i lavoratori a termine (-0,6%) e gli autonomi (-0,3%). Nell’arco di un anno, invece, l’occupazione ha segnato una crescita tra i dipendenti permanenti (+3,4%) e gli autonomi (+0,6%).
Rilevante poi la diminuzione tra i dipendenti a termine (il cui valore scende dell’1,2 % rispetto a quello di ottobre 2021): nella fase post Covid, l’incertezza aveva infatti spinto i contratti a tempo determinato.
Al contempo, il tasso di disoccupazione si attesta intorno al 7,8%, registrando un’ulteriore discesa dello 0,1%. Segnale positivo considerando che l’aumento dei disoccupati nel 2020 aveva portato il tasso al 10,3%.
Allo stesso modo anche gli inattivi, vale a dire persone che non fanno parte delle forze di lavoro con età compresa tra i 15 e i 64 anni, che nel 2020 erano 14,6 milioni, oggi sono diminuiti radicalmente raggiungendo le 12,7 milioni di milioni persone.
Inoltre, è interessante notare come da settembre a ottobre 2022, l’inattività tra le donne è diminuita dello 0,3 punti, mentre tra gli uomini è rimasta stabile. Nel complesso, il numero di persone in cerca di lavoro è calata dello 0,4%.
Da settembre, aumentati i lavoratori compresi nella fascia d’età tra i 50 e 64 anni (+1,5%) e i disoccupati tra i 25-35 anni (+7,4%). Tuttavia, gli under 50 sono 53.000 occupati in meno in circa un mese; 19.000 in meno tra i 35-50; 34.000 in meno tra i 15-34. Infatti, specialmente tra i più giovani (15-24 anni) l’occupazione e la disoccupazione diminuiscono a fronte di un aumento dell’inattività.
Su base annua, tutte le classi di età mostrano un aumento del tasso di occupazione e la diminuzione di quelli di disoccupazione e di inattività.
Risulta sicuramente positivo l’andamento della crescita occupazionale e dei posti di lavoro stabili, ma i dati dell’Istituto Nazionale di Statistica rendono evidente la mancanza dei giovani nel mercato del lavoro, coloro che, al contrario, dovrebbero esserne i nuovi protagonisti