Diritti

Tribunale ad hoc sui crimini in Ucraina? La Russia non ci sta

La Presidente della Commissione Ue Von der Leyen ha proposto di istituire un organismo per indagare le azioni russe. Il portavoce del Cremlino Dmitry Peskov: «non avrà alcuna legittimità»
Ursula von der Leyen, Presidente della Commissione europea, siede nell'edificio del Parlamento europeo durante le celebrazioni del 70° anniversario il 22 novembre 2022.
Ursula von der Leyen, Presidente della Commissione europea, siede nell'edificio del Parlamento europeo durante le celebrazioni del 70° anniversario il 22 novembre 2022. Credit: Philipp von Ditfurth/dpa
Chiara Manetti
Chiara Manetti giornalista
Tempo di lettura 4 min lettura
1 dicembre 2022 Aggiornato alle 19:00

«La Russia deve pagare per i suoi crimini orribili», ha dichiarato mercoledì la presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen, proponendo di istituire un tribunale specializzato per perseguire i crimini di guerra russi commessi in Ucraina.

La riposta del Cremlino non si è fatta attendere: il portavoce Dmitri Peskov, riporta l’agenzia di stampa ufficiale russa Tass, ha affermato che questi organismi «non non avranno alcuna legittimità, non saranno accettati da noi e da noi saranno condannati». Secondo Peskov, gli investigatori russi hanno condotto il loro «lavoro molto intenso e scrupoloso per risolvere tutti i crimini del regime di Kiev» dal 2014.

Von der Leyen, che attualmente si trova a Dublino per incontrare il Taoiseach, il primo ministro irlandese Michéal Martin, aveva dichiarato via social che l’esecutivo europeo avrebbe inviato ai Paesi membri «una proposta ad hoc per permettere che le responsabilità della Russia possano essere giudicate davanti a una Corte».

La proposta, duramente criticata dalla Russia, è stata invece accolta dalla Francia, che diventa il primo grande Stato occidentale ad appoggiare pubblicamente la creazione del tribunale speciale. Il ministero degli Esteri francese, guidato da Catherine Colonna, ha dichiarato di essere al lavoro con i suoi partner europei sulla proposta.

L’annuncio, spiega il Guardian, è un forte indicatore del fatto che l’Occidente si stia allontanando dall’idea di scendere a compromessi o negoziare con la Russia, e arriva dopo la visita di una delegazione di alti funzionari ucraini nel Paese. Con la speranza di raccogliere altri impegni pubblici di sostegno, visiterà altri alleati chiave a dicembre: prima Berlino, poi Washington e infine Londra.

Il crimine di aggressione, “che è un crimine commesso dalla più alta leadership politica e militare”, spiega la Commissione, non può essere perseguito dalla Corte Penale Internazionale, di cui fanno parte tutti gli Stati membri dell’Ue, ma di cui la Russia non accetta la giurisdizione. La Cpi può giudicare specifici crimini di guerra e crimini contro l’umanità in Ucraina, anche se Putin e i suoi principali ministri mantengono l’immunità dall’azione penale quando sono in carica. Per questo Bruxelles ha proposto “opzioni alternative per garantire che la giustizia sia servita”.

Molto probabilmente gli imputati sarebbero pochi, sottolinea il Guardian, tra cui il presidente russo Vladimir Putin e altre figure come il ministro degli Esteri, Sergei Lavrov, e il ministro della Difesa, Sergei Shoigu. Se venissero condannati, anche in contumacia, ovvero senza aver preso parte alla causa, la sentenza etichetterebbe Putin e i suoi come criminali internazionali, rendendo quasi impossibile sedersi al tavolo dei negoziati.

L’Ucraina aveva iniziato la campagna per la creazione di un tribunale speciale ad aprile, ma i suoi alleati occidentali non avevano dato il loro appoggio. Per mesi, si era assicurata solo il sostegno degli Stati dell’Europa orientale, come la Polonia e i Paesi baltici. Stavolta, ha dichiarato la Francia, «l’obiettivo è ottenere il più ampio consenso possibile su questo progetto tra i membri della comunità internazionale».

La presidente della Commissione Europea Ursula von der Leyen ha anche annunciato che la Russia e i suoi oligarchi dovranno risarcire l’Ucraina per i danni e la distruzione causati. Verrà creata «a breve termine» una struttura che gestisca i fondi pubblici congelati (19 miliardi di euro di beni appartenenti agli oligarchi russi e circa 300 miliardi di euro delle riserve della Banca centrale russa) per gestirli e usare i proventi per contribuire a compensare i danni provocati dall’aggressione russa. La Russia «deve pagare finanziariamente per la devastazione che ha provocato: il danno subito dall’Ucraina è stimato in 600 miliardi di euro».

Leggi anche
Il soldato russo Vadim Shishimarin, 21 anni: contro di lui il primo processo a Kyiv per crimini di guerra.
Ucraina
di Chiara Manetti 4 min lettura
Il palazzo della Duma a Mosca
Esteri
di Chiara Manetti 4 min lettura