Culture

La storia (vera) della mamma che ha sfidato G.W. Bush

Il film che si è aggiudicato due Orsi d’Argento alla Berlinale 2022 arriva in Italia con il sostegno di Amnesty International e tre proiezioni speciali introdotte dall’Avvocata della famiglia Regeni, Alessandra Ballerini
Credit: Ufficio Stampa Parole & Dintorni e Wanted Cinema
Costanza Giannelli
Costanza Giannelli giornalista
Tempo di lettura 3 min lettura
30 novembre 2022 Aggiornato alle 18:00

Considerato uno dei film-rivelazione di questa stagione, “Una mamma contro G.W. Bush” (il titolo originale è “Rabiye Kurnaz vs George W. Bush”) è un dramedy basato su una storia vera, quella appunto di Rabiye Kurnaz – interpretata da Meltem Kaptan, candidata come Miglior Attrice agli Efa – una casalinga tedesca che vive con la famiglia in una casetta a schiera di Brema finché gli attentati dell’11 settembre non sconvolgono la serena vita familiare.

Il figlio 19enne Murat viene infatti accusato – senza alcuna prova – di terrorismo e rinchiuso nel carcere di Guantanamo Bay, al largo delle coste cubane, salito agli onori (e gli orrori) delle cronache per i trattamenti disumani riservati ai prigionieri.

Amnesty International l’ha descritto come «un luogo di torture e maltrattamenti, un buco nero dei diritti umani. Trasferimenti segreti, interrogatori in regime di isolamento, alimentazione forzata durante gli scioperi della fame, torture, sparizioni forzate, totale diniego del diritto a un giusto processo. Questo è quello che perpetuano da 20 anni le autorità degli Stati Uniti».

L’arresto del figlio trasforma Rabiye in una madre-coraggio, una Erin Brockovich sempre più coinvolta in una strenua battaglia legale internazionale per difendere l’innocente Murat. Ad aiutarla un avvocato idealista – a cui dà il volto Alexander Scheer – e la sua forza di madre proletaria, che non solo le permette di raccogliere attorno a sé un vasto movimento di opinione, ma la spinge a non fermarsi finché non arriva a fronteggiare il presidente americano George W. Bush presso la Corte Suprema a Washington.

La sceneggiatrice Laila Stieler e il regista Andreas Dresen, però, non sono i primi a raccontare la storia emblematica di Murat Kurnaz: lo aveva già fatto la rockstar Patti Smith, nel brano Without Chains del 2006.

Il film – che esce nel ventesimo anniversario dell’apertura del carcere di Guantanamo – ha vinto due Orsi d’argento alla Berlinale 2022 e due German Films Awards 2022 per i due protagonisti, ha ricevuto una candidatura agli Efa come Migliore Attrice per Meltem Kaptan ed è stato presentato in anteprima nazionale alla Festa del Cinema di Roma 2022 nella sezione “Best of”.

Dal 1° dicembre arriva in tutte le sale italiane e verrà proiettato anche in tre appuntamenti speciali, in occasione dei quali sarà presente in sala per un approfondimento l’avvocata Alessandra Ballerini, specializzata in diritti umani e immigrazione e avvocato delle famiglie Regeni, Paciolla e Rocchelli. Di seguito le date delle proiezioni:

• giovedì 1° dicembre al Cinema Nuovo Aquila di Roma (ore 18.45),

• lunedì 5 dicembre al Cinema Palestrina di Milano (ore 20.00)

• martedì 6 dicembre al Cinema America di Genova (ore 20.45)

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