Ambiente

Piove sul bagnato: così la pioggia sta impattando sull’economia

Una nuova ricerca racconta come temporali più intensi e permanenti, dovuti alla crisi climatica, possono stravolgere la crescita economica dei paesi più ricchi
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17 gennaio 2022 Aggiornato alle 07:00

La pioggia può sommergere l’economia. Come abbiamo imparato - soprattutto in quest’ultimo anno di eventi climatici estremi - il surriscaldamento globale fa paura per la sua velocità e per la capacità di generare fenomeni meteo sempre più intensi. Quello che prima era un comune acquazzone estivo, può trasformarsi in una pioggia torrenziale e permanente, che dura giorni e batte su territori già fragili e magari a rischio di dissesto idrogeologico. Germania, Belgio, Cina e tantissimi altri paesi, colpiti nell’ultimo anno da piogge estreme - così come l’Italia dalla Liguria alla Sicilia - hanno pagato a caro prezzo con centinaia di vite umane questa intensificazione.

Adesso, un nuovo studio, realizzato dagli scienziati dell’Potsdam Institute for Climate Impact Research (PIK) e del Mercator Research Institute on Global Commons and Climate Change (MCC), certifica come l’acqua che cade dal cielo possa profondamente impattare sull’economia: la crescita economica infatti diminuisce quando i giorni piovosi con precipitazioni estreme aumentano. Una proporzione che vale soprattutto per i paesi più ricchi dove i fenomeni meteo intensi sconvolgono gli equilibri economici di settori che vanno dai servizi al manifatturiero.

Pubblicato in copertina sulla rivista Nature, lo studio prende in considerazione i dati di oltre 1500 regioni in 77 paesi del mondo negli ultimi 40 anni e sottolinea una connessione netta fra l’intensificarsi delle precipitazioni giornaliere causate dal cambiamento climatico (dovuto alle emissioni dell’uomo e alla combustione delle fonti fossili) e i danni all’economia globale.

Se gli scettici sul surriscaldamento sintetizzano con un “la pioggia c’è sempre stata”, i ricercatori da anni ci avvertono però su come stanno cambiando le precipitazioni: sono più potenti, frequenti in alcuni casi, permanenti e intense, in grado di creare danni a persone e infrastrutture. I disastri avvenuti in Germania lo scorso luglio, ce lo ricordano facilmente.

“Le economie in tutto il mondo sono rallentate da giorni più piovosi e piogge giornaliere estreme” rammenta Leonie Wenz del Potsdam Institute.

“Finora le valutazioni macroeconomiche degli impatti climatici si sono concentrate principalmente sulla temperatura e hanno considerato, se non del tutto, i cambiamenti delle precipitazioni solo su scale temporali più lunghe come anni o mesi, mancando così il quadro completo. Sebbene un numero maggiore di precipitazioni annuali sia generalmente positivo per le economie, in particolare quelle dipendenti dall’agricoltura, la domanda è anche come viene distribuita la pioggia nei giorni dell’anno. L’intensificazione delle precipitazioni giornaliere risulta essere negativa, soprattutto per i paesi ricchi e industrializzati come gli Stati Uniti , Giappone o Germania”. Discorso che vale anche Spagna, Francia, Italia e tantissimi altri paesi.

“Le precipitazioni estreme sono il punto in cui possiamo già vedere l’influenza dei cambiamenti climatici in modo più chiaro e si stanno intensificando quasi ovunque nel mondo” ricorda Maximilian Kotz, altro autore dello studio.

Kotz spiega anche che sebbene l’acqua sia una risorsa scarsa sul Pianeta, “non è un vantaggio in caso di periodi di pioggia brevi e intensi, che possono portare ad allagamenti. Le inondazioni infatti non solo possono distruggere le infrastrutture, ma possono anche interrompere la produzione e la catena di approvvigionamento”.

Dagli studi effettuati combinando i dati di 40 anni, i ricercatori hanno scoperto anche che l’aggiunta di pochi centimetri di precipitazioni estreme durante l’anno è in grado di ridurre di mezzo punto percentuale la crescita annuale di un paese.

Destabilizzando il clima - continuando per esempio a far crescere le emissioni legate ai combustibili fossili - danneggiamo direttamente le nostre economie: progettare un futuro sicuro, anche economicamente, significa dunque ricordarsi che “la nostra prosperità e i nostri posti di lavoro sono tutti vulnerabili a possibili futuri cambiamenti climatici” di cui le piogge estreme fanno purtroppo parte.

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