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Svolta President*, Ilaria Capua

A meno di dieci giorni dalla prima votazione per il successore di Sergio Mattarella prosegue la nostra campagna
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15 gennaio 2022 Aggiornato alle 20:00

Con il dilagare della pandemia, i media hanno fatto incetta di esperti e virologi. Tra i più richiesti, Ilaria Capua. Laureata in medicina veterinaria, nel 2006 decide di rendere pubblica la sequenza genica del virus dell’aviaria, dando impulso a un dibattito internazionale sulla trasparenza dei dati scientifici. L’iniziativa ha un certo impatto sull’opinione pubblica, tanto da trovare spazio sulle pagine del NY Times, ma soprattutto sulle riviste scientifiche Science e Nature.

Nel 2013 viene eletta alla Camera con Scelta Civica per l’Italia. Quella politica è una parentesi destinata a chiudersi precocemente. L’anno successivo esplode il caso: l’Espresso scrive che la scienziata è iscritta da anni nel registro degli indagati per una serie di reati particolarmente gravi, assieme al marito e ad altri 38 collaboratori. La vicenda risale al 2005, quando il procuratore aggiunto di Roma, Giancarlo Capaldo, a seguito di alcune segnalazioni, inizia a sospettare l’esistenza di un’associazione a delinquere che traffica in contrabbando di virus per favorire un cartello di aziende farmaceutiche nella vendita di vaccini. Dopo due anni di indagini e intercettazioni, il caso entra in una fase di acquiescenza. Fino all’inchiesta dell’Espresso nessuno, a parte i diretti interessati, sa della vicenda.

Nel 2016 il GUP fa decadere le accuse perché i fatti non sussistono, con l’unica eccezione di quella, ormai prescritta, di concussione per induzione. Gli effetti sulla vita di Capua sono sconvolgenti: pochi giorni prima della pronuncia, si dimette dal suo incarico parlamentare, accetta quello di Direttore di un Centro di Eccellenza all’Università della Florida e si trasferisce per tutelare la famiglia. Nel rassegnare le dimissioni, dirà: “Se questo mio passaggio politico lascerà un segno, non riguarderà la ricerca, ma la giustizia. Torno al mio posto, a fare quello che so fare meglio, all’estero, ma sempre con lo sguardo rivolto verso l’Italia”.

Più probabile trovarla al cinema che al Colle dopo il recente “Trafficante di virus” di Costanza Quatriglio, film liberamente ispirato alla sua biografia. Salvo sorprese.