Economia

Il destino del Reddito di cittadinanza

La Manovra del Governo Meloni si propone di concludere la stagione del sussidio introdotto dal M5S. Ma come potrebbe cambiare il RdC dopo la «manutenzione straordinaria» della Legge di bilancio?
Credit: ANSA/Filippo Attili
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23 novembre 2022 Aggiornato alle 18:00

È la misura di politica attiva più chiacchierata degli ultimi anni, nonché un potente strumento per procacciare consensi, tra chi ne mette in discussione l’utilità e chi la difende a spada tratta.

Il reddito di cittadinanza, da tempo nel programma del Movimento 5 Stelle, arriva in Italia nel 2019 con il Governo Conte e viene presentato come una misura di politica attiva del lavoro e di contrasto alla povertà: un sostegno economico unito alla firma del ‘Patto per il lavoro’, un percorso di reinserimento nel mondo lavorativo e inclusione sociale, che secondo gli ultimi dati dell’Osservatorio su Reddito e Pensione di Cittadinanza è arrivato a coinvolgere oltre 1 milione di nuclei familiari, con un’erogazione media di 552,33 euro al mese.

Durante la recente campagna elettorale è stato difeso da gran parte del centro sinistra, il più delle volte (forse per discostarsi dal M5S) aggiungendo che fosse «da modificare», mentre la destra sosteneva un pensiero diametralmente opposto.

Nella prima Legge di bilancio del nuovo governo, questo strumento subisce una «manutenzione straordinaria» da cui esce fortemente modificato.

Dal primo gennaio 2023, secondo il comunicato del Mef , inizierà un periodo di transitorio in cui non sarà più possibile fare nuove domande per il reddito di cittadinanza, e potrà essere percepito solo per 8 mesi complessivi dai cosiddetti «occupabili». Questi corrispondono a circa 660.000 attuali beneficiari, tra i 18 e i 59 anni (non persone disabili, minori o persone con almeno 60 anni a carico), che sono nella condizione di poter lavorare ma che per vari motivi non sono riusciti a trovare un’occupazione con il percorso di reinserimento incluso nello strumento.

Se invece rifiuteranno la prima offerta di lavoro congrua o non parteciperanno a un corso di formazione/riqualificazione personale di almeno sei mesi previsto nella manovra, il diritto al reddito decadrà direttamente.

Soggetti fragili come persone con disabilità, anziani e donne incinte continueranno invece a beneficiarne fino al 2024, anno in cui il reddito di cittadinanza sarà ufficialmente abrogato e sostituito da una «nuova riforma» per il sostegno alla povertà e all’inclusione, che sarà finanziata con i risparmi di spesa provenienti proprio taglio del reddito di cittadinanza (circa 734 milioni per il 2023).

Non si sono fatte attendere le repliche del leader dei M5S Giuseppe Conte, che con un post su Facebook annuncia di scendere in piazza «per arginare questo piano folle».

Nel frattempo le misure della nuova manovra, definita « politica, coraggiosa e coerente » dalla Premier Meloni, entreranno ufficialmente in vigore dopo l’approvazione finale e in forma identica sia in Camera che al Senato entro il 31 dicembre, modifiche dell’ultimo minuto permettendo.

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