Ambiente

Quanto costa curare gli amici a 4 zampe?

Il report della Ragioneria di Stato sulla spesa sanitaria parla di quasi 1 miliardo di euro investiti per le cure mediche degli animali domestici. Intanto a Roma parte il progetto del primo veterinario pubblico
Credit: Ivan Rojas Urrea/unsplash
Caterina Tarquini
Caterina Tarquini giornalista
Tempo di lettura 3 min lettura
28 novembre 2022 Aggiornato alle 11:00

Una visita di routine, da fare almeno una volta all’anno, si aggira sui 30 euro: in caso fosse tempo di vaccinazioni o richiami, un’ulteriore spesa di 40 euro circa. Poi, ci sono gli esami diagnostici, come gli esami del sangue, delle urine e delle feci che possono andare dai 30 ai 50 euro.

Gli italiani spendono sempre di più per le cure mediche dei loro amici a 4 zampe. La scienza lo dice da anni: gli animali domestici portano gioia e animano la casa. Un team della Saint Andrews University in Scozia, analizzando 547 persone over 65, ha riscontrato che i proprietari di animali risultano più giovani di 10 anni dal punto di vista fisico e mentale rispetto ai coetanei. Ma per accudire i pets serve un notevole investimento economico: a rivelarlo sono i dati del report sul monitoraggio della spesa sanitaria compiuto annualmente dalla Ragioneria generale dello Stato.

L’esborso ha sfiorato il miliardo di euro (969 milioni) contro gli 858 milioni spesi nel 2019: un aumento significativo, del 12% circa. Dopo la temporanea inversione di tendenza del 2020, probabilmente dovuta alle chiusure imposte dalla pandemia, la spesa veterinaria nel 2021 ha ripreso il suo trend in crescita con un incremento di oltre 200 milioni di euro rispetto all’anno precedente.

I numeri sono quelli trasmessi al sistema Tessera sanitaria per essere inseriti nei 730. Ad assorbire quasi il 70% della spesa sono i veterinari e a seguire le farmacie pubbliche e private, che incassano 240 milioni. Ovviamente bisogna sommare i costi da capogiro dei mangimi e di altri prodotti sanitari.

La spesa però non cresce solo perché il numero più alto dei pazienti. Secondo Marco Melosi, presidente di Amvi, l’associazione nazionale dei veterinari, che raccoglie 15.000 professionisti privati, “l’animale fa parte del nucleo familiare e si cerca di garantirgli le stesse terapie utilizzate per l’uomo”.

I nostri amici pelosi vengono sottoposti a visite e interventi chirurgici: tante strutture sono dotate di strumentazioni che fino a qualche anno fa non erano disponibili, come per esempio le tac. Ci sono, poi, le protesi: quelle per l’anca richiedono circa 2.000 euro, più o meno quanto quelle riservate dalle cliniche private ai pazienti umani. Ma, anche la diagnostica è onerosa, con ecografie di 70/100 euro in su e risonanze e tac che si aggirano sui 4/500 euro. Non essendoci un tariffario, i prezzi da un veterinario all’altro possono oscillare notevolmente.

È di pochi giorni fa, inoltre, la notizia del primo ospedale veterinario pubblico a Roma. La Giunta capitolina dato via libera all’iter di riqualificazione e ampliamento del vecchio canile comunale di Muratella. Una spesa che ammonta a 6.155.212 euro e che include una serie di interventi di ristrutturazione, la realizzazione di un nuovo parcheggio, l’illuminazione esterna e un ampliamento di 1.000 mq.

“Il servizio disporrà tra le altre cose - scrive il sindaco Gualtieri su Facebook - un pronto soccorso attivo h24, una dotazione di strumenti all’avanguardia, laboratori di diagnostica e analisi, sala gessi, 2 sale operatorie, un locale per la degenza post-chirurgica e per la terapia intensiva”.

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