Economia

Energia: winter is coming (e i prezzi si alzano)

I futures - contratti per l’acquisto/vendita di un bene finanziario - per il gas di dicembre stimano un costo di 112 euro per megawattora
Credit: Ono Kosuki
Tempo di lettura 3 min lettura
18 novembre 2022 Aggiornato alle 14:30

Ormai abbiamo capito bene che in questo momento i prezzi sono particolarmente volatili e legati all’andamento del mercato. Negli ultimi mesi è stata la speculazione a dettare le regole. Ora, invece, si torna ai vecchi meccanismi della domanda e dell’offerta che bilanciano il prezzo di vendita. Nel prossimo futuro, il prezzo del gas rimarrà sopra i 100 euro per megawattora, un livello molto più modesto rispetto al picco di 350 euro di agosto, ma comunque più elevato rispetto ai 20-30 euro del 2020.

Una delle cause dell’imminente risalita dei prezzi è legata al fatto che la Norvegia è diventata un fornitore chiave di gas per l’Italia e per l’Europa, da quando le forniture dalla Russia si sono quasi azzerate. Per avere un’idea, nei primi mesi del 2022 le forniture dalla Norvegia sono aumentate del 365% rispetto allo stesso periodo del 2021. Di recente si sono abbassati i volumi di estrazione a causa di problemi in 2 stabilimenti, spingendo i prezzi al rialzo. Questo è solo un esempio che ci aiuta a comprendere come un piccolo cambiamento possa riportare i prezzi a salire nel giro di pochi giorni.

La presidente della Banca centrale europea (Bce), Christine Lagarde, dice che «Per un certo periodo vedremo prezzi del gas più elevati, poiché i Paesi europei dovranno pagare un premio per attirare gas naturale liquefatto (gnl) non contrattuale per sostituire il gas russo». Il Ttf Spot, che indica il prezzo del gas consegnato a breve termine, è reduce da un ottobre mite che ha portato il suo prezzo a 22 euro sullo standard di 1 Mwh, rispetto ai 300 euro di quest’estate, quando la forte domanda per riempire gli stoccaggi lo aveva portato ad aumentare il prezzo.

Novembre si prospetta un mese freddo e i prezzi sono in risalita. Il gas italiano serve per il 43% a produrre elettricità e calore, e per il 29% a riscaldare, quindi è molto legato alla stagionalità.

I mercati stanno cercando di rimodularsi in previsione dei mesi più freddi e i futures (contratti per l’acquisto o la vendita di un bene finanziario a un prezzo specifico) per le consegne di gas di dicembre indicano che sul Ttf vale 112 euro a Mwh, prezzo che secondo il parere degli esperti non scenderà sotto il tetto dei 100 Euro (per Mwh) prima del 2025.

Bisogna tenere a mente che queste quotazioni avranno un peso sulla sopravvivenza dell’intero comparto industriale italiano, la seconda manifattura europea per volume, costretta operare nella quasi totale assenza di materie prime e particolarmente energivora. Secondo Francesco Guelpa, responsabile Industry e banking research della Direzione studi di Intesa Sanpaolo, a contare più del livello dei prezzi dell’energia, incide la possibilità di scaricarli a valle, in presenza di consumatori finali che li supportino. E su questo deve entrare in gioco il Governo.

I prossimi mesi saranno cruciali e l’inverno non è ancora iniziato.

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