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Nato: cosa prevedono gli articoli 4 e 5?

Consultazioni e mutua difesa tra alleati. I due punti del Trattato sono tornati all’attenzione dopo l’esplosione che ha colpito il villaggio polacco di Przewodów
Credit: EPA/ARTUR RESZKO POLAND OUT
Fabrizio Papitto
Fabrizio Papitto giornalista
Tempo di lettura 4 min lettura
16 novembre 2022 Aggiornato alle 21:00

In seguito all’esplosione di un missile che il 15 novembre ha causato la morte di due persone dopo aver colpito il villaggio di Przewodów, vicino al confine con l’Ucraina nel sud-est della Polonia, il portavoce del governo polacco Piotr Muller ha dichiarato che Varsavia avrebbe valutato la possibilità di avviare la procedura dell’articolo 4 del Patto Atlantico.

Secondo quanto riferisce l’agenzia di stampa Reuters, il primo ministro polacco Mateusz Morawiecki ha dichiarato in conferenza stampa che il ricorso a tale misura potrebbe non essere necessario. Come ribadito nella stessa circostanza dal presidente Andrzej Duda, infatti, non ci sono segnali di un attacco intenzionale nei confronti della Polonia, mentre diventa sempre più accreditata l’ipotesi che il missile, inizialmente attribuito alla Russia, appartenga alla contraerea ucraina.

L’escalation sembra quindi scongiurata, ma se come riflette il Guardian «i rischi di uno scontro Nato-Russia sono reali», allora vale la pena di conoscere il contenuto degli articoli 4 e 5 del Trattato del Nord Atlantico, noto anche come Patto Atlantico, siglato il 4 aprile 1949 a Washington DC dai 12 membri che sulla stipula di questo documento hanno fondato l’Organizzazione del Trattato del Nord Atlantico, la Nato.

L’articolo 4 del Trattato afferma: “Le parti si consulteranno ogni volta che, nell’opinione di una di esse, l’integrità territoriale, l’indipendenza politica o la sicurezza di una delle parti fosse minacciata”. L’articolo quindi non prevede che vi sia una diretta pressione ad agire, ma che la questione venga discussa davanti al Consiglio Nord Atlantico, il principale organo decisionale della Nato.

Finora l’articolo 4 è stato invocato in tutto sette volte, ultima il 24 febbraio 2022 da Bulgaria, Repubblica Ceca, Estonia, Lettonia, Lituania, Polonia, Romania e Slovacchia in seguito all’invasione russa dell’Ucraina. Mosca è stata protagonista ancora il 3 marzo 2014, quando l’articolo venne chiamato in causa dalla stessa Polonia in seguito al processo di invasione e annessione della vicina Crimea. Negli altri 5 casi è stato invocato dalla Turchia.

L’articolo 5, considerato una pietra miliare dell’Alleanza atlantica e il cui obiettivo era in primo luogo quello di contrastare la minaccia rappresentata dall’Unione sovietica, impegna invece i Paesi membri alla solidarietà reciproca e alla mutua assistenza in base al principio della difesa collettiva.

Il testo dell’articolo recita: “Le parti convengono che un attacco armato contro una o più di esse in Europa o nell’America settentrionale sarà considerato come un attacco diretto contro tutte le parti, e di conseguenza convengono che se un tale attacco si producesse, ciascuna di esse, nell’esercizio del diritto di legittima difesa, individuale o collettiva, riconosciuto dall’ari. 51 dello Statuto delle Nazioni Unite, assisterà la parte o le parti così attaccate intraprendendo immediatamente, individualmente e di concerto con le altre parti, l’azione che giudicherà necessaria, ivi compreso l’uso della forza armata, per ristabilire e mantenere la sicurezza nella regione dell’Atlantico settentrionale”.

Finora l’articolo 5, integrato dalle condizioni di attuazione specificate nell’articolo successivo, è stato invocato una sola volta, dagli Stati Uniti, in seguito agli attentati terroristici dell’11 settembre 2001. In quel caso la Nato varò un pacchetto di otto misure a sostegno degli Usa e per la prima volta dispiegò le risorse militari degli Stati membri sulla base dell’articolo in due operazioni antiterrorismo che prevedevano in particolare il pattugliamento aereo e navale.

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