Mantova: arriva Depero automatico acrobatico
Fino al 26 febbraio 2023 Palazzo della Ragione a Mantova ospita la mostra Depero automatico acrobatico. È la prima esposizione che la città dedica a Fortunato Depero (Fondo 1892 – Rovereto 1960), intelligente ideatore dell’estetica futurista teorizzata nel celebre manifesto firmato con Giacomo Balla nel 1915, Ricostruzione futurista dell’universo. Una retrospettiva piuttosto completa, che conta circa 90 opere emblematiche, realizzate tra il 1917 e il 1938, periodo intensamente creativo per Depero, e ricco di incontri e di nuove esperienze, che influenzarono profondamente il suo percorso artistico. La mostra, pensata da Electa in collaborazione con il Mart, Museo di arte moderna e contemporanea di Trento e Rovereto e curata da Nicoletta Boschiero, responsabile della Casa d’Arte Futurista Depero, si colloca in esclusiva negli spazi di Palazzo della Ragione.
Nella sua lunga attività creativa, Depero ha costruito una forma d’arte a tuttotondo, spaziando dalla pittura al teatro, dalla scenografia alle arti applicate, dall’editoria alla pubblicità. La rassegna è un viaggio attraverso questi molteplici ambiti creativi, scandita in tre tappe geografiche del suo percorso artistico: Capri, Parigi, New York. Meccanica di ballerina, Un istituto per suicidi, Balli plastici sono solo alcune delle opere esposte, assieme alle numerose copertine e illustrazioni che disegna per American Printer, Vogue, Vanity Fair nel periodo trascorso negli Stati Uniti. A queste si aggiunge una sezione dedicata all’intensa collaborazione con l’azienda Campari.
Proprio la pubblicità è l’ambito che consente all’artista di conseguire importanti incarichi e collaborare con diverse aziende, in Italia prima tra tutte quella di Davide Campari. L’ultima sezione della mostra ripercorre il lungo e proficuo sodalizio che ha costituito una delle collaborazioni più interessanti tra Depero e il mondo aziendale. Attraverso i progetti per la pubblicità Fortunato Depero ha creato linguaggi espressivi inediti, evidenziando il carattere particolare di scritte, titoli o insegne, scoprendo l’essenzialità architettonica delle cose.
Il suo linguaggio artistico viene raccontato anche attraverso dei filmati e dei video recuperati grazie a documenti d’archivio. Si tratta di Balli plastici, Broadway New Babel e New York film vissuto. L’idea dell’artista era proprio quella di raccontare l’esperienza newyorchese attraverso un libro sonoro che avrebbe dovuto contenere numerosi aneddoti, foto, collage e dischi con la sua stessa voce. Il film in mostra ne riprende lo spirito e include alcuni stralci girati proprio tra il 1929 e il 1930.