Ambiente

Cambiare la vita degli animali, un’azienda alla volta

Animal Equality si batte per gli esemplari sfruttati dall’industria alimentare, per dar loro una vita il più possibile dignitosa. Ma c’è ancora tanto da fare
Credit: Brett Sayles /pex
Tempo di lettura 3 min lettura
12 novembre 2022 Aggiornato alle 06:30

Animal Equality ha da sempre una missione chiara e precisa: costruire un mondo in cui ogni animale sia protetto e rispettato. Un obiettivo ambizioso che non può essere raggiunto da un giorno all’altro, ma perseguito attraverso quello che si chiama altruismo efficace, ovvero l’impiego di forze e risorse per ottenere risultati concreti e misurabili per gli animali che ancora oggi purtroppo vengono sfruttati dall’industria alimentare.

Per dare voce alla loro sofferenza all’interno di questo comparto non basta denunciare e mostrare le ingiustizie e gli abusi che subiscono ma anche cambiare dall’interno il sistema che li sfrutta, e proprio in quest’ottica si inserisce il lavoro di Animal Equality.

Le grandi compagnie del settore alimentare hanno un ruolo fondamentale in questo, perché con le loro decisioni possono avere impatto sulla vita di milioni di animali. Pochi giorni fa proprio a seguito di una campagna avviata da Animal Equality negli Stati Uniti, il più grande fornitore di servizi di ristorazione al mondo, Compass Group, ha sottoscritto un impegno per eliminare le gabbie di gestazione per le scrofe nella propria filiera entro l’estate del 2023.

Questa decisione avrà impatto sulla vita di milioni di esemplari, confinati in gabbie di poco più di un metro quadro che non consentono loro di compiere alcun movimento e prendersi adeguatamente cura dei cuccioli.

L’impegno di Compass Group è uno dei più avanzati mai ottenuto nell’ambito della sensibilizzazione aziendale: oltre alla volontà di porre fine all’uso delle gabbie di gestazione e di fornire aggiornamenti regolari su questi progressi, la nuova policy prevede anche significative tutele per i polli allevati e uccisi per la loro carne e l’impegno a utilizzare esclusivamente uova di galline non confinate in gabbie.

Ma il lavoro con le aziende è in continuo divenire e proprio in questo momento Animal Equality e altre organizzazioni in tutta Europa stanno chiedendo al colosso del discount Lidl, di fare la propria parte. In questo caso l’oggetto delle richieste delle organizzazioni sono i polli allevati per la loro carne, condannati a una vita misera a causa della selezione genetica a cui sono stati sottoposti nel corso degli anni dall’industria, del sovraffollamento degli allevamenti intensivi e delle pessime condizioni igienico-sanitarie in cui si trovano a sopravvivere.

A Lidl viene chiesto di adottare pubblicamente lEuropean Chicken Commitment, un documento che contiene 6 requisiti minimi per diminuire le sofferenze dei polli. Tra queste la riduzione del numero di esemplari allevati per metro quadro, il miglioramento della qualità dell’aria e il passaggio dall’allevamento di razze a crescita rapida a razze a crescita lenta, con maggiori indicatori di benessere animale.

Centinaia di aziende in tutto il mondo si sono già impegnate per migliorare le condizioni degli animali coinvolti nella loro filiera ma c’è ancora tanto lavoro da fare. Animal Equality continuerà a lottare perché siano sempre di più quelle a farlo e perché gli animali non debbano più subire inutili e ulteriori crudeltà. In questo modo, un passo alla volta, si può costruire un futuro migliore per tutti gli esemplari.

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