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Le startup a prova di biodiversità

Ecomondo presenta tante nuove realtà che intendono preservare il Pianeta grazie all’innovazione. Te ne raccontiamo due, a tutela di api e coralli
Credit: James Gardiner/D-SHape
Alessia Ferri
Alessia Ferri giornalista
Tempo di lettura 4 min lettura
8 novembre 2022 Aggiornato alle 19:00

A Ecomondo, sono tante le nuove realtà che hanno come obiettivo quello di preservare la biodiversità attraverso progetti innovativi e, ovviamente, green.

La salute del Pianeta passa anche, e soprattutto, dalla tutela di flora e fauna, oggi sempre più minacciate.

E in questo senso, sono diverse le startup che si stanno occupando di progetti orientati alla salvaguardia di piante e animali.

Barriere coralline in 3D per ripopolare i mari

Mari e oceani, al pari delle foreste, sono i polmoni della Terra ma lo sversamento di sostanze chimiche in acqua e l’enorme presenza di plastica sta minando e non poco la loro sopravvivenza.

A soffrirne sono soprattutto le specie che la popolano, molte delle quali scomparse recentemente o in via d’estinzione.

Tra le aziende italiane che stanno provando ad arginare il problema c’è D-Shape, specializzata nella realizzazione di prodotti con stampanti in 3D che da alcuni anni tramite il progetto Posidonia Green Tech ha iniziato a produrre modelli simili ai coralli delle barriere coralline e ad altre costruzioni marine proprio con questa tecnica.

«La nostra mission è aiutare il mare a rigenerarsi e di riflesso il Pianeta a contrastare gli effetti del riscaldamento globale e del carico di pesca - spiegano i fondatori Enrico e Riccardo Dini - Per farlo realizziamo moduli ispirati a forme naturali che popolano i fondali marini e che siano quindi al massimo attraenti per i pesci che dovrebbero vedere in essi la loro tana nella quale vivere e proliferare».

La prima artifiacial reef (barriera corallina) è stata realizzata in Italia ma D-Shape ha portato i progetti volti alla protezione e al ripristino costiero, al ripopolamento ittico e al contrasto all’innalzamento delle acque in diversi luoghi marini in difficoltà in giro per il mondo.

«Siamo stati in Mozambico, in Barein, in un parco marino alle Canarie e recentemente abbiamo lavorato insieme al Wwf in Danimarca per aiutare il ripopolamento delle ostriche. A gennaio poi, prenderà il via un progetto nel mare del Parco Nazionale dell’Asinara, volto al ripristino del fondo marino, diventato troppo liscio per permettere la proliferazione di flora e fauna. Lì posizioneremo moduli bio-attattivi in eco-conglomerato per favorire la colonizzazione della posidonia, un potente generatore di ossigeno e organismi come ostriche e cozze e per il popolamento ittico».

Arnie da città per scongiurare la scomparsa delle api

Le api sono fondamentali per la vita terrestre perché responsabili dell’impollinazione dei fiori e di molti altri processi biologici. Tuttavia, il loro numero a livello globale sta scendendo in modo preoccupante.

Per provare, seppur in minima parte, a evitare la loro sparizione, nel 2017 Roberto Pasi e Gabriele Garavini hanno fondato Beeing, la startup che ha come obiettivo proprio il ripopolamento di questi piccoli, e spesso temuti, insetti, nelle città.

La loro iniziativa di punta è la realizzazione di arnie sicure e innovative che possono essere posizionate anche nei giardini urbani e sui balconi condominiali.

«Si tratta di oggetti dotati di alcune caratteristiche specifiche che li rendono idonei sotto tutti i punti di vista compreso quello legale, a essere installati in contesti densamente popolati – spiegano i responsabili – La prima è un camino alto tre 3 metri, dal quale entrano le api, che non fermandosi ad altezza uomo consente una certa distanza dagli insetti. Inoltre, le arnie sono dotate di pareti trasparenti che permettono di osservare da fuori ciò che avviene all’interno, in completa sicurezza».

Quest’ultimo accorgimento le rende anche uno strumento didattico interattivo, e proprio per questo le arnie di Beeing sono presenti in molte scuole in Italia ma anche all’estero.

Anche il sistema di raccolta miele è stato studiato in ottica sicurezza, con il luogo in cui stazionano le api e quello in cui depositano il miele separato da una leva, che rende possibile compiere l’operazione senza doversi dotare di indumenti protettivi.

E per chi non riesce a dotate il proprio balcone di un’arnia?

Niente paura, è possibile adottare virtualmente un alveare presso un apicoltore locale convenzionato con Beeing. Ce ne sono in tutte le regioni e per trovare quello più vicino a casa propria basta consultare il sito. A fronte di un piccolo investimento economico si riceverà mezzo chilo di miele biologico, una bustina di semi per fiori amici delle api e la possibilità di visitare l’apiario.

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