Ambiente

Olio dei motori: missione riciclo

Classificato come rifiuto pericoloso, il suo smaltimento improprio causa danni ambientali alle falde acquifere e all’aria. Come spiega il Consorzio Nazionale degli Oli Usati a Ecomondo
Credit: Pixabay
Alessia Ferri
Alessia Ferri giornalista
Tempo di lettura 3 min lettura
8 novembre 2022 Aggiornato alle 21:00

Nei dibattiti in merito allo smaltimento sostenibile dei rifiuti c’è molto spesso un grande assente, del quale si parla pochissimo: l’olio lubrificante a base minerale o sintetica usato per far funzionare i motori a combustione interna. Eppure, auto, moto, veicoli agricoli, mezzi navali e macchinari industriali non possono farne a meno e questo comporta che ogni anno nel mondo ne vengano prodotte - e successivamente smaltite - quantità enormi, con conseguenze tragiche per l’ambiente.

I pericoli dell’olio da combustione usato

L’olio usato è infatti definito anche dalla legge un rifiuto pericoloso e, se smaltito in modo non idoneo, risulta altamente inquinante.

Versato a terra penetra nel terreno e avvelena le falde acquifere che forniscono alle persone acqua potabile e alle colture quella per l’irrigazione; mentre, se bruciato impropriamente, immette nell’atmosfera sostanze in grado di provocare intossicazioni e malattie.

Nemmeno fiumi e mari si salvano dall’onda d’urto dell’olio usato, che se disperso in acqua forma una pellicola impermeabile che priva di ossigeno e uccide ogni forma di vita. Ne bastano 4 chili, equivalenti al cambio di un’auto, per inquinare una superficie grande come un campo di calcio.

Il lavoro di Conou

Uno scenario apocalittico che rende più che mai prezioso il lavoro di Conou, il Consorzio Nazionale degli Oli Usati, che dal 1984 si occupa della raccolta differenziata di questo rifiuto pericoloso. Presente a Ecomondo per approfondire le operazioni di riciclo dell’olio usato, si è reso protagonista di azioni di sensibilizzazione sull’importanza di questa materia poco nota, tramite momenti di educazione ambientale, incontri con le istituzioni e i giovani volti a sottolineare l’urgenza di adottare politiche a sostegno dell’ambiente, di contrasto al climate change e di prendere coscienza della necessità di far coincidere transizione ecologica ed economia circolare. Un’attività, quella divulgativa, portata avanti da Conou anche nel resto dell’anno.

Come funziona il sistema di Conou?

La filiera del riciclo dell’olio usato di Conou consente a questo elemento altamente pericoloso di essere rigenerato e tornare a nuova vita, trasformandosi in un’importante risorsa economica per il Paese.

In 39 anni di attività, la quasi totalità dell’olio raccolto dal Consorzio è stato avviato alla rigenerazione per la produzione di nuove basi lubrificanti e il 2% destinato a combustione in appositi impianti. Solo una frazione molto piccola e irrimediabilmente inquinata è stata termodistrutta.

In numeri, parliamo di 6,5 milioni di tonnellate di olio lubrificante usato raccolto, 5,7 milioni delle quali avviate alla rigenerazione, che ha prodotto 3,3 milioni di tonnellate di olio base. Il suo riutilizzo ha consentito un risparmio complessivo sulle importazioni di petrolio del Paese di circa 3 miliardi di euro.

Per raggiungere questi successi, Conou si avvale di una rete di raccoglitori composta da 62 aziende lungo tutto il territorio nazionale. Chiunque detenga olio minerale usato, telefonando al numero verde 800 863 048 o collegandosi al sito, può ricevere informazioni sulla procedura e il recapito del raccoglitore più vicino per richiederne l’intervento.

Leggi anche
Sostenibilità
di Ilaria Marciano 3 min lettura
Green Economy
di Alessia Ferri 5 min lettura