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Che cos’è una Ong?

Se ne parla tantissimo, ma in quanti sanno di cosa si occupano le Organizzazioni non governative, oltre al salvataggio dei migranti?
Credit: Antonio Sempere/Contacto via ZUMA Press

Negli ultimi anni la parola Ong è stata legata inevitabilmente, purtroppo, alle polemiche sugli sbarchi dei migranti e a situazioni poco chiare che si sarebbero verificate in alcuni di questi casi. Questo ha spostato un po’ l’ago della bilancia dell’opinione pubblica nei confronti delle Organizzazioni Non Governative. Molti, però, non sanno effettivamente cosa sono le Ong e di cosa si occupano nello specifico.

Sarebbe corretto quindi chiarire di cosa stiamo parlando e quali sono i ruoli che ricopre una Ong, cioè tutti quegli enti senza fini di lucro indipendenti, sia dagli Stati che dalle organizzazioni internazionali. L’ambito di attività delle Ong è la cooperazione allo sviluppo, da intendere non solo in senso economico, ma con un significato più ampio che comprende anche la sanità, l’istruzione, e la società, per supportare i Paesi in via di sviluppo, con un occhio anche alla tutela del territorio.

Ma cosa sono le Ong nello specifico?

Ong: cos’è?

Come detto quando si parla di Ong ci si riferisce a un’organizzazione senza fini di lucro che è indipendente dagli Stati e dalle organizzazioni governative internazionali, ma possono collaborare con le istituzioni come l’Unione Europea. Sono molto diverse tra di loro, impegnate in varie attività, e possono assumere forme giuridiche differenti nelle varie parti del mondo: possono avere infatti lo status di enti benefici o costituire dei fronti per interessi politici, religiosi o di altro tipo. A eccezione delle Ong più grandi, che sono sostenute anche da denaro pubblico, le altre sono finanziate tramite donazioni oppure da elargizioni di filantropi.

Le Ong perseguono diversi obiettivi: tra gli ambiti di intervento ci sono la tutela dell’ambiente e del territorio, la protezione delle minoranze, la difesa dei diritti umani, oltre ad ambiti di sviluppo e protezione specifici per alcune categorie di persone. Queste organizzazione non governative sono senza scopo di lucro e la maggior parte di loro sono gestite da volontari, ma non tutte: le Ong più grandi e internazionali invece sono formate da personale retribuito.

Queste realtà operano attraverso progetti e assistenza in loco, ma anche con campagne di sensibilizzazione o raccolte fondi che richiedono il sostegno dei Paesi più sviluppati. In linea di principio la principale fonte di finanziamento è privata e il loro sostentamento si basa per lo più sulle donazioni di cittadini, enti e fondazioni.

Quanti tipi di Ong esistono?

Partendo dal principio già citato che le Ong sono indipendenti dallo Stato per il carattere privato dell’associazione e non governativo, la natura delle loro attività è totalmente no profit. Esistono però diverse tipologie di Ong che operano in Italia e nel mondo.

Ci sono organizzazioni specializzate in formazione e ricerche relative a temi di cooperazione e sviluppo; di volontariato; impegnate in progetti di cooperazione e di sviluppo, che inviano il proprio personale specializzato sul territorio; Ong che organizzano progetti di cooperazione in situazioni di emergenza con l’invio di personale.

Esiste anche una distinzione tra le Ong che esercitano la propria attività solo come “gruppo di pressione” da quelle che, invece, svolgono azioni più dirette, come quelle che si occupano del salvataggio dei migranti in mare.

Ong: come si sono sviluppate e perché sono importanti?

Una delle prime volte in cui è stata citata l’espressione “organizzazione non governativa” è nell’articolo 71 della Carta costituzionale dell’Onu, che prevede la possibilità che il Consiglio economico e sociale possa consultare “organizzazioni non governative interessate alle questioni che rientrano nella sua competenza”.

Per essere riconosciute come organizzazioni non governative di cooperazione allo sviluppo bisogna rispettare 2 caratteri essenziali, quello privato, non governativo dell’associazione, e quello dell’assenza di profitto nell’attività. La caratteristica generale di queste organizzazioni è una forte spinta ideale per contribuire allo sviluppo globale dei Paesi socialmente ed economicamente più arretrati.

Le Ong impiegano metodi diversi tra loro, alcune agiscono come gruppi di pressione politica, altre conducono programmi che aiutano il loro scopo. Le relazioni tra finanza, governi e Ong possono essere abbastanza complesse e talvolta antagonistiche.

Il loro lavoro, se effettuato correttamente, è fondamentale. Le Ong aiutano i cittadini a dialogare con i governi: i politici prendono decisioni importanti che influenzano la vita della società e parlare attraverso una voce unica aumenta la possibilità di essere ascoltati.

Nei casi di violazione di una legge da parte dei governi, le Ong possono portare questi ultimi davanti a un tribunale, combattendo l’abuso di potere da parte delle istituzioni e la violazione delle regole costituzionali o internazionali. Con il loro lavoro, le Ong contribuiscono alla salvaguardia della democrazia e dell’interesse pubblico.

Le polemiche

L’idea che dovrebbe ispirare il lavoro delle Ong è quello di migliorare le condizioni di vita del luogo in cui opera, il che si traduce nella protezione dell’ambiente, nella lotta alla corruzione e all’abuso di poteri da parte dei governi, nella protezione delle libertà fondamentali e verso i gruppi più vulnerabili. Ultimamente alcune Ong sono finite nell’occhio del ciclone, con l’accusa di essere poco trasparenti nel loro operato, per fatti di cronaca legate al salvataggio dei migranti nel Mediterraneo, dividendo spesso l’opinione pubblica in modo netto.

Dal 2013 con l’introduzione di Mare Nostrum e dal 2014 con l’inizio dell’operazione Triton voluta da Bruxelles, diverse Ong hanno deciso di provare a aiutare i salvataggi in mare dei migranti diretti verso le coste italiane. La discrepanza tra le politiche dichiarate dei governi europei e la realtà ha creato una zona d’ombra in cui operano le Ong che vengono accusate principalmente di agire senza controllo e per alcune di loro, di fare accordi con i trafficanti e le cooperative di accoglienza e ottenere quindi vantaggi economici dagli sbarchi.

La questione è tuttora al vaglio non solo del dibattito politico e sociale, ma anche dei Tribunali (che generalmente hanno archiviato le accuse prima di arrivare al dibattimento) e andrebbe sicuramente approfondita per evitare accuse ingiuste sul lavoro svolto, sanzionando se ci sono eventuali irregolarità, per ripristinare l’opinione pubblica in questo tipo di realtà.

Quali sono le maggiori Ong nel mondo?

In Italia e nel mondo sono tante le Ong che operano con il principio di migliorare le condizioni di vita dei Paesi che ne hanno bisogno. Ma quali sono le maggiori Ong in Italia e nel mondo?

1. Emergency: in Italia è sicuramente tra le organizzazioni laiche più famose. Fondata dal medico Gino Strada e da sua moglie Teresa Sarti nel 1994, nasce con l’intento di offrire aiuto e cure mediche adeguate alle vittime della guerra e delle mine anti-uomo. Emergency ha ottenuto lo status di Ong nel 1999 e dal 2005 è operativa anche in Italia e mette a disposizione ambulatori medici e sportelli informativi per chiunque ne abbia bisogno.

2. Amnesty International: fondata da Peter Benenson nel 1962, è un’organizzazione non governativa internazionale impegnata nella difesa dei diritti umani. La mission è dare voce a chi non ne ha, e ha contribuito a restituire libertà e dignità a oltre 50.000 persone, salvando in media 3 vite al giorno.

3. Legambiente: l’associazione ambientalista più diffusa in Italia, che ogni giorno è in prima linea per la difesa del territorio. Nata da nuclei ecologisti degli anni ’70 oggi raccoglie oltre 115.000 tra soci e sostenitori che partecipano a programmi di educazione ambientale.

4. Caritas: nasce dal volontariato di ispirazione cattolica un organismo pastorale della CEI, che con più di 200 centri dislocati in tutta Italia, ogni giorno si impegna nella cura di chi è più svantaggiato e nella diffusione della cultura della carità, con centri di accoglienza, raccolta di abbigliamento usato, progetti di sostegno allo sviluppo e punti di ascolto e di supporto.

5. Comunità di Sant’Egidio: organizzazione nata nel mondo cattolico, ma con un’impronta laica, è impegnata nella lotta all’emarginazione sociale. I progetti si differenziano in base alle città e vanno dalla gestione di centri per anziani, di case famiglia per i minori, di ricoveri per i senzatetto e di distribuzione di generi alimentari.

6. Save the Children: nata nel 1919 a Londra, è una delle più grandi Organizzazioni internazionali indipendenti, che opera in 125 paesi con una rete di 28 organizzazioni nazionali. Con donazioni o adozioni a distanza, si schiera al fianco di tutti quei bambini che necessitano di cure per la salute e la nutrizione, che vivono nella povertà.

7. WWF: la più grande organizzazione internazionale per la conservazione della natura, nata nel 1961 e presente nel mondo con 222 uffici di programma in 96 paesi. Più di 5.000 le persone sostengono le sfide del WWF, supportando gli oltre 1.300 progetti che mirano a tutelare la biodiversità e creare un mondo dove l’uomo possa vivere in armonia con la natura.

8. Medici senza frontiere: fondata a Parigi nel 1971, è un’organizzazione internazionale non governativa che ha lo scopo di offrire assistenza medica nelle zone del mondo in cui il diritto alla cura non è garantito. La gestione degli ospedali, delle cliniche e dei centri nutrizionali, la chirurgia di guerra sono solo alcune delle attività portate avanti dagli operatori sul campo, che si impegnano a combattere le barriere che limitano l’accesso alle cure.

9. Intersos: organizzazione umanitaria italiana in prima linea nelle gravi emergenze per aiuto immediato alle vittime di guerre, violenze e disastri naturali.

10. ActionAid: organizzazione internazionale indipendente che dal 1972 è impegnata nella lotta alla povertà e alla malnutrizione in oltre 45 Paesi, per il rispetto dei diritti umani e agisce insieme alle popolazioni e le comunità più emarginate mediante programmi di sviluppo a lungo termine.

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