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Svolta President*, Silvana Sciarra

Pare che in una recente riunione riservata ai vertici del Movimento 5 Stelle Giuseppe Conte abbia suggerito il suo nome
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11 gennaio 2022 Aggiornato alle 20:00

Giuseppe Conte era stato uno dei primi a esprimersi in merito: “Vedrei bene una donna come Presidente della Repubblica”. Se sino a ora, però, era rimasto defilato, limitandosi ad appoggiare di volta in volta candidate individuate da altri leader, pare che in una recente riunione riservata ai vertici del Movimento 5 Stelle Conte abbia suggerito il nome di Silvana Sciarra.

Giudice della Corte Costituzionale dal 2014, Sciarra potrebbe rivelarsi un’ottima carta da giocare, una figura in grado di pacificare pentastellati e forze di centrosinistra. Ma andiamo con ordine. Dopo la laurea a pieni voti a Bari, è fondamentale per lei la guida del suo professore e relatore Gino Giugni: in quegli anni fondano la rivista giuridica “Giornale di Diritto del Lavoro e di Relazioni Industriali”. È un periodo di lunghe riunioni, in cui è forte la volontà di creare uno strumento comunicativo nuovo, un luogo di confronto tra posizioni giuridiche differenti. “Ricordo il clima disordinato eppure così propositivo della redazione”.

Poi, le esperienze all’estero. Anche in questo caso, è il suo mentore a suggerirle di partire, di fare domanda per la Harkness Fellowship. Superate le selezioni, si ritrova a Los Angeles, sotto l’egida di Benjamin Aaron, per approfondire alcuni ambiti del Comparative Labour Law. Dopo la cattedra di European Labor and Social Law all’Istituto universitario europeo di Fiesole, arriva a dirigere il Dipartimento di diritto e il Gender Studies Programme, in cui organizza seminari e interventi di giuriste di fama internazionale. L’Università di Stoccolma le conferisce un dottorato honoris causa, diviene professore emerito di diritto del lavoro a Firenze e collabora con la Commissione Europea in progetti di diritto del lavoro, coordinando gruppi di esperti e accademici provenienti dagli Stati membri.

Oltre a essere la quinta donna a entrare alla Corte Costituzionale, è anche la prima in assoluto a essere eletta in Parlamento in seduta comune: le sue colleghe, infatti, sono tutte nominate dal Presidente della Repubblica. La sua candidatura, lanciata all’epoca da Renzi, viene sostenuta da un vasto schieramento di partiti, tra i quali il PD, FI e M5S.

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