Bambini

C’era una volta un signore con 2 nomi, un cognome e un soprannome

In Brasile ci sono state le elezioni. Ha vinto Lula, che nella vita è stato lustrascarpe, fattorino, sindacalista… e 3 volte Presidente della Repubblica
Credit: Rocco di Liso
Tempo di lettura 4 min lettura
5 novembre 2022 Aggiornato alle 09:00

C’era una volta un signore che c’è ancora. Anzi, che è tornato. Questo signore ha 9 dita invece che 10 e ha vissuto tante vite invece che una. Questo signore ha 2 nomi, un cognome e un soprannome, ma è quest’ultimo il più importante, così tanto che è scritto sui documenti e sui libri di storia. Il signore della nostra storia si chiama Luiz Inácio Lula da Silva, ma tutti lo chiamano Lula.

Lula è appena diventato per la terza volta il presidente del Brasile, il Paese grandissimo dell’America del Sud con dentro la Foresta Amazzonica, ma è stato tante altre cose.

Lula è nato 77 anni fa in una famiglia poverissima e aveva 7 tra fratelli e sorelle. Il suo papà e la sua mamma, Aristides e Valdomira, erano analfabeti, cioè non sapevano né leggere né scrivere. Prima, chi era povero era spesso anche analfabeta perché invece di studiare doveva lavorare, poi, grazie a gente come Lula, anche i più poveri hanno potuto imparare a leggere e scrivere, e quindi a diventare un pochino meno poveri.

Fin da bambino ha fatto 1.000 lavori. È stato lustrascarpe, fattorino in una tintoria e venditore ambulante. Poi è diventato tornitore e un giorno il suo mignolo è rimasto schiacciato da una macchina e, per colpa del padrone che non arrivava, i dottori glielo hanno dovuto tagliare.

In quel periodo era anche un sindacalista, cioè una persona che difende i diritti dei lavoratori, alza la voce di fronte alle ingiustizie e si batte per una paga più alta, orari meno faticosi e un lavoro senza pericoli.

Quando in Brasile c’è stata una dittatura è stato portato in prigione per un mese, perché non si faceva mettere i piedi in testa da chi comandava e non stava mai zitto. Poco dopo invece di aiutare solo gli operai ha deciso di difendere tutti e è entrato in politica. Anche se non aveva studiato tanto sapeva parlare alle persone e conosceva i loro problemi, che un tempo erano stati anche i suoi. Da subito Lula è stato simpatico a tutti, in Brasile e anche fuori, a persone comuni, papi e presidenti.

A un certo punto, è diventato presidente della Repubblica. Due volte di fila, e in quel ruolo ha fatto cose bellissime per fare in modo che in Brasile ci fossero sempre meno persone povere. Ha creato molti posti di lavoro, difeso la cultura cercando di distribuirla ai bambini più sfortunati, protetto le popolazioni indigene e cercato di ridurre la deforestazione dell’Amazzonia.

Ora Lula è stato eletto per la terza volta ma le cose non sono state sempre facili per lui. Qualche anno fa è stato messo in prigione perché era accusato di una cosa grave, di corruzione, che vuol dire fare un piacere disonesto a qualcuno in cambio di qualcosa.

Dopo qualche mese è stato liberato perché il giudice che lo aveva condannato sembrava a sua volta disonesto. È stato un brutto momento per il Brasile, in cui tutti volevano che i disonesti fossero puniti e gli onesti premiati, non si capiva più chi era buono e chi era cattivo ed è successo di tutto.

Ora Lula è tornato e salvo imprevisti sarà il presidente del Brasile per 4 anni. Avrà un bel da fare, perché negli ultimi tempi sono successe tante cose brutte: l’economia non se la cava benissimo, ci sono stati tanti morti a causa del Covid e la foresta Amazzonica deve assolutamente essere salvata.

Noi però siamo fiduciosi che Lula, il signore dalle 9 dita, 2 nomi, un cognome, un soprannome e 1.000 vite, saprà ascoltare, voler bene e battersi per il suo Paese.

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