Culture

Roberts - Luther King: tutto è nato in un teatro

Nel ‘67 il pastore attivista pagò il conto dell’ospedale in cui nacque l’attrice. Ma l’inizio di questa amicizia risale ad alcuni anni prima, quando i piccoli King si iscrissero alla Actors and Writers Academy
Credit: EPA/CAROLINE BREHMAN
Alessia Ferri
Alessia Ferri giornalista
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3 novembre 2022 Aggiornato alle 07:00

Martin Luther King Jr pagò il conto dell’ospedale per la nascita di Julia Roberts perché la sua famiglia non poteva permetterselo. No, non è la sceneggiatura di un film ma la realtà che, a volte, supera la fantasia anche del più brillante degli autori.

La bomba è scoppiata il 28 ottobre, in occasione del 55esimo compleanno di Roberts, grazie al potere dei social. Quel giorno l’ex consigliera strategica di Barack Obama, Zara Rahim, ha postato su Twitter l’estratto di un’intervista rilasciata lo scorso settembre dalla star di Hollywood alla giornalista Gayle King per il programma HistoryTalks di A&E Networks e History Channel. Durante la chiacchierata, passata fino a pochi giorni fa incredibilmente sotto traccia, l’attrice ha raccontato proprio l’aneddoto.

Poco dopo la pubblicazione, la Cnn ha ripostato il tweet, come lo hanno fatto milioni di fans a ogni capo del mondo, rendendo la notizia virale. Ma in che modo le famiglie Roberts e King sono entrate in contatto? Tutto risale agli anni Sessanta, quando i genitori dell’attrice, Betty Lou Bredemus e Walter Grady Roberts, gestivano ad Atlanta (Georgia) la scuola di teatro Actors and Writers Academy.

Erano i tempi in cui le disuguaglianze e il razzismo negli Stati Uniti erano ai massimi livelli, e per i cittadini afro americani la vita era una lotta quotidiana. In quel contesto, un giorno Coretta Scott, moglie di Martin Luther King, telefonò alla scuola di teatro per chiedere se i figli potessero frequentarla. Proprio a causa del colore della loro pelle «aveva difficoltà a trovare un posto che li accettasse», ma quelli che all’epoca non erano ancora i genitori di Julia Roberts, non ebbero un momento di esitazione e permisero ai bambini di accedere alla scuola. Un gesto per nulla scontato all’epoca, che diede il via a una bella amicizia tra le due famiglie, che da quel momento iniziarono ad aiutarsi reciprocamente nei momenti di difficoltà.

Il 28 ottobre 1967, quando a Smyrna, un sobborgo di Atlanta, nacque la piccola Julia, i suoi genitori non avevano una copertura sanitaria adeguata e non sarebbero riusciti a pagare l’ospedale se non fossero intervenuti i coniugi King a saldare il conto aiutandoli, come raccontato nel corso dell’intervista dalla stessa attrice, «a uscire da una situazione difficile».

La Actors and Writers Academy portava avanti produzioni sperimentali e faceva dell’accoglienza indiscriminate un valore fondante. Nell’America del Sud di quel periodo, però, tutto ciò non era visto di buon occhio, né tanto meno l’amicizia con Martin Luther King Jr, che nel frattempo nel 1963 aveva pronunciato il celebre discorso I have a dream, durante la Marcia su Washington per il Lavoro e la Libertà, di fronte a 250.000 persone.

Il rapporto stretto tra il teatro e l’attivista e pastore protestante portò nel 1965 un membro vicino al Ku Klux Klan a prendere di mira il teatro, facendo esplodere un’automobile vicino al camioncino che fungeva da palcoscenico mobile. Fortunatamente non ci furono feriti ma impossibile non pensare che si trattasse di uno dei tanti avvertimenti recapitati proprio a King, che nel 1968 morì assassinato con un colpo di pistola alla testa mentre si trovava sul balcone di un hotel a Memphis.

Nel video in cui Julia Roberts racconta il gesto di generosità che ha reso ancora più magico il momento della sua nascita, l’emozione appare palpabile. Da sempre impegnata in prima persona per i diritti civili e sociali, l’attrice resa celebre da Pretty Woman e premio Oscar con Erin Brockovich, non ha purtroppo avuto la fortuna di frequentare Martin Luther King Jr, morto quando lei era ancora piccolissima, ma molto probabilmente serba numerosi ricordi della figlia Yolanda, che ha continuato per tutta la vita a collaborare con il teatro della famiglia.

Un legame, quello tra i Roberts e i King, fino a oggi rimasto segreto nonostante l’estrema notorietà dei due cognomi e, per questo, ancora più prezioso.

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