Storie

Chi è Raffaella Paita?

Classe 1974, a soli 14 anni si iscrive al Partito Comunista Italiano e nel 2018 viene eletta alla camera con il Pd di Renzi. Breve biografia della capogruppo al Senato del Terzo polo
Credit: ANSA/PAOLO ZEGGIO
Tempo di lettura 3 min lettura
2 novembre 2022 Aggiornato alle 16:00

Da comunista a renziana. Raffaella Paita è la nuova capogruppo del Terzo polo (Italia viva + Azione) al Senato.

Il suo percorso è in qualche maniera sorprendente e merita di essere ripercorso.

Classe 1974, Paita nasce a La Spezia e già a 14 anni si iscrive al Partito comunista italiano. Da lì la trafila del cursus honorum: è assessore comunale a La Spezia dal 2007 al 2010, poi assessore regionale alle Infrastrutture e alla Protezione civile dal 2010 al 2015, oltre a essere consigliere regionale dal 2010 (lo rimarrà sino al 2018).

Poi la grande occasione: nel 2015 si candida, da renziana, alle primarie per guidare la coalizione del centrosinistra ligure alle Regionali di quell’anno. Il suo rivale è l’ex segretario della Cgil Sergio Cofferati. Alla fine la spunta Paita. Ma Cofferati non ci sta: «Ci sono state gravi irregolarità. Non posso riconoscere questo risultato». L’ex segretario si riferisce a episodi come quello di Albenga dove Paita ha stravinto e si sono viste comitive di extracomunitari andare a votare. Lei dal canto suo festeggia e promette: «Saranno anni rock». Ma i liguri la pensano diversamente e alle elezioni premiano il candidato del centrodestra Giovanni Toti.

La sconfitta prima si sfoga in un’intervista a Repubblica: «La divisione a sinistra ci ha penalizzato e avrei dovuto lavorare di più sulla discontinuità. Ma per me questo è stato un anno terribile: 15-16 appuntamenti al giorno, senza mai andare a letto prima di mezzanotte…». Poi però si dice ottimista: «Renzi mi ha chiamato mi ha detto ‘sei forte, vai avanti’. Toti ha poco da gioire. Non durerà a lungo». Lui dopo sette anni è ancora lì.

Nel frattempo Paita ha fatto il salto nazionale: nel 2018 è eletta alla Camera. Diventa capogruppo dem in commissione Trasporti dove litiga con l’allora ministro alle Infrastrutture Danilo Toninelli sulla Tav. «La decisione di posticipare l’esame della Camera sulla mozioni sulla Tav è uno schiaffo al Parlamento», accusa da Sì Tav convinta.

Poi arrivano le elezioni comunali a Genova. Paita sogna la candidatura, ma, a parte Renzi, nessuno la sostiene. Lei per ripicca va dall’altra parte e appoggia il sindaco di centrodestra Marco Bucci. «Sosteniamo l’unica opzione che porta avanti una politica del fare», spiega la deputata in un’intervista al Secolo XIX. Per lei la politica della destra genovese è «vera sinistra, che fa fatti e non parole». Bucci ringrazia e vince le elezioni.

Poi arrivano le Politiche del 25 settembre. Paita si ricandida con il Terzo polo e una volta eletta viene indicata da Renzi come capogruppo. Il rock in Liguria può aspettare.

Leggi anche
Politica italiana
di Giunio Panarelli 3 min lettura
Carlo Calenda durante la presentazione del suo libro "Orizzonti selvaggi. Capire la paura e ritrovare il coraggio" a Milano, l'11 ottobre 2018.
Elezioni
di Anna Illing 10 min lettura