Futuro

Siamo sempre più ciechi. Allora occhio al bonus occhiali!

Entro il 2050 metà delle persone nel mondo saranno miopi, sostiene la rivista accademica Ophthalmology. In aiuto, il contributo di 50 euro per le famiglie con Isee inferiore a 10.000 euro
Credit: designindaba.com 
Fabrizio Papitto
Fabrizio Papitto giornalista
Tempo di lettura 3 min lettura
28 ottobre 2022 Aggiornato alle 09:00

Via libera al bonus occhiali. Il Garante per la protezione dei dati personali ha espresso parere positivo allo schema di decreto del Ministero della salute sull’erogazione di un contributo una tantum del valore di 50 euro per l’acquisto di occhiali da vista e lenti a contatto correttive.

Il bonus, valido per le spese effettuate a partire da 1° gennaio 2021 fino al 31 dicembre 2023, è riservato ai nuclei familiari con reddito Isee non superiore a 10.000 euro e sarà attribuito sotto forma di voucher per chi ne farà richiesta o come rimborso per chi ha già effettuato l’acquisto.

In entrambi i casi chi richiede il bonus dovrà registrarsi su un’applicazione web dedicata disponibile sul sito del Ministero della salute tramite autenticazione via Spid, carta d’identità elettronica (Cie) o tessera sanitaria (Cns).

Il voucher sarà reso disponibile direttamente sull’applicazione web una volta verificati i requisiti Isee da parte dell’Inps, mentre il rimborso sarà accreditato tramite le coordinate Iban fornite al momento della registrazione insieme alla copia della fattura o della documentazione relativa all’acquisto.

Il bonus era stato introdotto dalla legge di Bilancio 2001 in seguito all’istituzione di Fondo per la tutela della vista con una dotazione di 5 milioni di euro per gli anni 2021, 2022, 2023, ma è rimasto lettera morta fino alla firma del decreto attuativo da parte degli ex ministri della Salute e dell’Economia Roberto Speranza e Daniele Franco.

Una buona notizia, soprattutto considerando l’aumento della potenziale platea degli interessati. Secondo una ricerca pubblicata su Ophthalmology - la rivista dell’Accademia americana di oftalmologia, la branca della medicina che si occupa dello studio dell’occhio – entro il 2050 il 49,8% della popolazione mondiale sarà affetto da miopia.

Tra le possibili cause individuate dai ricercatori, oltre all’eventuale predisposizione genetica, l’uso eccessivo di dispositivi elettronici a distanza ravvicinata e i livelli di luce, che dipendono anche dal tempo che trascorriamo in spazi chiusi anziché all’aria aperta.

Un altro fattore ambientale sembra essere rappresentato dall’istruzione, come si evince in particolare da Paesi asiatici con sistemi educativi particolarmente pressanti come Corea, Taiwan e Cina. Emblematico il caso di Singapore, ribattezzata “la capitale mondiale della miopia” per il fatto di detenere un tasso di miopia che nei giovani adulti si aggira intorno all’80%.

In Italia, secondo i dati riportati da Ansa, ne soffrirebbero 15 milioni di persone, e a esserne colpiti sarebbero 2 ragazzi su 10. Quando si tratti di miopia acquisita, non ereditaria, il consiglio è quello di «far stare almeno un’ora al giorno i bimbi all’aria aperta, perché questo costringe l’occhio a utilizzare anche il campo visivo periferico, cosa molto importante, considerando che passano 6-8 ore al chiuso sui banchi di scuola».

A suggerirlo è Grazia Pertile, direttrice dell’Unità operativa di oculistica dell’Ospedale Sacro Cuore Don Calabria di Negar (Verona), che raccomanda inoltre di «utilizzare cellulari, pc e tablet, così come i libri, a distanza maggiore di 30 cm dagli occhi».

Leggi anche
Fisco
di Redazione 2 min lettura