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Lo chiamano il “Maharaja dello Yorkshire”. Chi è il nuovo premier britannico?

Super appassionato di politica sin da 17enne - quando scriveva di Tony Blair sulla rivista della scuola - è uno dei sostenitori più convinti della Brexit. Come sfangherà la peggior crisi economica Uk?
Rishi Sunak arriva a Downing Street il 25 ottobre
Rishi Sunak arriva a Downing Street il 25 ottobre Credit: EPA/ANDY RAIN 
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26 ottobre 2022 Aggiornato alle 15:30

Lo chiamano il “Maharaja dello Yorkshire”. Ma il Regno Unito che si ritrova a gestire, più che Bollywood sembra il set di Oliver Twist.

Rishi Sunak è il nuovo primo ministro britannico. Classe 1980, è il primo premier indù del Regno Unito, ma anche uno dei politici più ricchi del Paese (il suo patrimonio da 900 milioni di sterline è il doppio di quello di re Carlo): 2 dei tanti motivi per cui la sua elezione sta suscitando interesse, speranza, ma anche polemiche in tutto il Paese.

Nato a Southampton, Sunak è il maggiore di 3 fratelli. Il padre, Yashvir, nato in Kenya, è medico mentre la madre, Usha, tanzaniana, è farmacista. Rishi si dimostra fin da subito un bambino sveglio e all’età di 13 anni è selezionato per entrare nel prestigiosissimo Winchester College. Non ottiene però la borsa di studio. Disperati all’idea che l’opportunità andasse sprecata, i suoi genitori decidono di prendersi carico comunque delle spese molto alte, lavorando di più e facendo quelli che Sunak ha definito come “sacrifici” considerevoli.

La seconda metà degli anni Novanta è l’era d’oro del blairismo nel Regno Unito. Tutto il Paese sembra virare verso i laburisti. Ma non Sunak che a 17 anni, nella notte delle elezioni che sanciscono la vittoria di Tony Blair, scrive un cupo articolo per la rivista della scuola, The Wykehamist. La cosa che più preoccupa il giovane è il rapporto con L’Europa. “Si compiace dell’etichetta di patriota - scrive riferendosi a Blair - ma ha in mente la possibile disgregazione del Regno Unito e l’adesione a un eventuale Superstato europeo”. Parole che non stupiscono se si pensa che il futuro premier sarà nel 2016 uno dei sostenitori più convinti della Brexit.

Finito il college, Sunak studia a Oxford dove i compagni di classe lo ricordano come “thatcheriano” e “euroscettico”. Una volta laureato, sceglie la finanza entrando in Goldman Sachs, una delle banche d’investimento più importanti al mondo. Ci rimane 2 anni per poi traslocare in diversi hedge fund. Nel 2006 frequenta un MBA all’università americana di Stamford. Qui conosce Akshata Murty, figlia del miliardario indiano Narayana Murty. 4 anni dopo i due convolano a nozze e Narayana benedice il neo genero nominandolo vicedirettore della sua azienda Catamaran Ventures.

Poi arriva la decisione di entrare in politica. Tra i suoi compagni di partito c’è chi la vede come una scelta dettata dalla voglia di avere uno status: “Non è una persona ideologica, semplicemente crede che fare politica sia una cosa buona”. Sulla stessa linea anche chi lo conosce nella City londinese: “La sua mente funziona come un Excel”.

Alle elezioni del 2014 è candidato nel collegio di Richmond. Il suo predecessore ed ex leader dei conservatori William Hague gli chiede come inizierà la sua campagna elettorale. Lui risponde: «Andando a mungere le mucche per capire davvero la filiera». La scelta paga e Sunak vince le elezioni in un contesto che, pur storicamente conservatore, è formato specialmente da bianchi non certo avvezzi a votare migranti di seconda generazione.

Non sempre però le sue operazioni di “marketing elettorale” riescono. La sua ricchezza, spesso ostentata (anche involontariamente), lo fa finire al centro di polemiche. Una volta si presenta in un cantiere con un vestito da 4.000 euro e mocassini di Prada, mentre in un’altra occasione si fa fotografare con una tazza da caffè da 200 euro. Inoltre la moglie è stata molto criticata per aver beneficiato in passato di una politica fiscale vantaggiosa, sfruttando la controversa auto-definizione di non-dom, “non domiciliata”, nonostante fosse miliardaria e vivesse a Londra da 10 anni. Non proprio il massimo per un neo premier chiamato ora a imporre una politica lacrime e sangue per rassicurare i mercati.

Il percorso che lo ha portato alla guida del Paese non è stato facile. Si era già candidato alle primarie del partito (e quindi per il ruolo di premier) a settembre contro Liz Truss, perdendo. In seguito da ministro del Tesoro aveva avvertito sulla scelleratezza delle politiche fiscali ultraliberiste volute dall’ormai ex premier: «Abbassare le tasse ora è un errore. Saranno le famiglie a pagarne le conseguenze». I mercati gli danno ragione. Truss fa marcia indietro, ma ormai è troppo tardi.

Per Sunak c’è una nuova opportunità. Tutti i suoi possibili sfidanti si fanno da parte, compreso l’ex premier Boris Johnson che Sunak stesso è accusato di aver tradito. Ma ormai non c’è più spazio per i rancori. Il Regno Unito è dilaniato da una crisi economica con pochi precedenti. Nel suo brevissimo discorso di insediamento, il nuovo primo ministro promette: «Lavorerò giorno e notte».

Quando lavorava negli hedge fund era noto per la sua abilità nel sedurre i clienti, convincendoli ad accettare anche le operazioni più azzardate. Convincere gli inglesi ad accettare le prossime misure draconiane potrebbe essere la sua ultima prova.

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