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Chi è Alessandra Locatelli?

Classe ‘76, comasca leghista e volontaria in Africa. Breve biografia della neoministra della Disabilità
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2 novembre 2022 Aggiornato alle 07:00

Una vita tra politica, volontariato e cura delle persone con disabilità.

Alessandra Locatelli è la nuova ministra della Disabilità.

Nata a Como nel 1976, Locatelli ha all’attivo una laurea in Sociologia e una lunga esperienza, da educatrice, nel campo dell’assistenza e della cura delle persone affette da disabilità intellettiva. Un’attività che porta avanti dal 1995 lavorando, tra gli altri, con l’associazione sportiva per disabili Osha di Como e con il Piccolo Cottolengo don Orione di Tortona.

Negli anni ha fatto anche esperienze di volontariato in Africa partecipando alle missioni dell’opera di don Guanella di Como in Nigeria e nella Repubblica democratica del Congo.

A questi impegni affianca l’attività politica nella Lega. Nel 2017 diventa assessora alle politiche sociali e abitative e vice sindaca di Como. In questo ruolo decide il dispiegamento massiccio della polizia locale, l’8 marzo, contro i venditori di mimose in strada. Inoltre proibisce ai clochard di sostare in stazione e ai volontari di dare loro cibo.

L’anno successivo arriva il salto nella politica nazionale: è eletta alla Camera dei deputati. Lascia quindi il suo lavoro da responsabile di struttura presso una comunità Alloggio di Como per disabili con insufficienza mentale grave.

Nel maggio dello stesso anno, in seguito alle polemiche tra la coalizione gialloverde e il presidente della Repubblica, condivide un post dove si chiede a tutti gli amministratori della Lega in Lombardia «di rimuovere immediatamente dai loro uffici pubblici la foto di Mattarella, che non rappresenta più un garante imparziale dei cittadini».

Nel 2019 il leghista Lorenzo Fontana lascia il ministero della Famiglia e della Disabilità per quello delle Politiche europee, il Carroccio la vuole al suo posto. Lei il giorno del giuramento si abbraccia col collega di partito Giancarlo Giorgetti e ai cronisti promette: «Sarò molto sul territorio, voglio sentire cosa hanno da dirmi gli altri, prima di parlare io». Per la verità i giornalisti le chiedono anche cosa pensi delle unioni tra persone dello stesso sesso. «Ne parliamo un’altra volta. Oggi sono emozionata», è la risposta. Passano pochi mesi e il governo Conte I cade. Ma lei non scompare.

A inizio 2020 accusa le donne del Pd di tacere «sui crimini commessi a Bibbiano». Sempre lo stesso anno chiede al governo di introdurre «mascherine trasparenti per i non udenti».

Nel 2021 in seguito, al rimpasto nella giunta regionale, diventa assessora alla Famiglia, Solidarietà sociale, Disabilità e Pari Opportunità della Lombardia. Poi arrivano le elezioni.

Il centrodestra vince e la sua nomina per il ministero delle Disabilità è quasi automatica. Così il 23 ottobre giura alla presenza del presidente della Repubblica Sergio Mattarella. Chissà se avrà la sua foto nel nuovo ufficio da ministra.

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