Economia

Chi ha paura della bolletta?

Sul fronte del gas, l’abbassamento dei costi nel mese di ottobre porta un po’ di speranza. Cosa succederà a novembre?
Credit: Denys Sergushkin/unsplash
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26 ottobre 2022 Aggiornato alle 07:00

Negli ultimi mesi i rincari del prezzo del gas e dell’energia hanno messo in serie difficoltà gli italiani: a causa dell’aumento dei costi, quasi 5 milioni non sono riusciti a saldare il conto. I dati estratti dalle bollette ci dicono che il prezzo dell’energia elettrica è sostanzialmente quadruplicato nel giro di 20 mesi e il motivo non è solo la guerra in Ucraina.

Ovviamente non va sottovalutata l’attuale situazione geopolitica, ma anche la ripresa delle attività economiche post-covid va tenuta in considerazione. Le azioni militari russe sono, certamente, uno dei principali motivi di quest’aumento improvviso, soprattutto per l’Italia che prendeva la maggior parte del suo gas da Mosca (rispetto all’11% che prende ora).

Dopo la fine del lockdown e degli stop imposti dalla crisi pandemica è cresciuta la domanda di elettricità che, in poche parole, ha portato a un aumento del suo prezzo.

Grazie all’intervento di Arera (Autorità di regolazione per energia reti e ambiente) è stato possibile limitare i prezzi dell’energia elettrica per le famiglie, evitando il raddoppio e riducendo l’aumento al 59%. Senza questa misura ci sarebbe stato un aumento del 100% nonostante il decreto aiutibis del governo (che consiste in un contributo di 600€ per le famiglie con un reddito inferiore si 12.000€ e che terminerà a dicembre).

Per la bolletta elettrica una famiglia tipo italiana nel 2022 andrà a spendere circa 1.322€, rispetto ai 632€ del 2021 e i 551€ del 2018. Per le bollette di luce e gas si spenderanno circa 1.516€ in più rispetto allo scorso anno, con un aumento del 120,8%.

La stessa Arera ogni 3 mesi pubblica l’aggiornamento delle condizioni economiche dei servizi di tutela, che può riguardare sia il gas che l’energia elettrica. Per l’energia, (quello del gas arriverà i primi di novembre) si vede un aumento del 59% rispetto allo scorso trimestre dovuto, oltre ai motivi citati precedentemente, anche dalle speculazioni all’interno degli Hub in cui si scambia in gas, che sono il TTF per l’Olanda e il PSV per l’Italia.

Nel mese di ottobre il prezzo del gas è iniziato a scendere e questo apre degli spiragli per una possibile riduzione dei costi per famiglie e imprese. Se a inizio agosto si sono raggiunti i 370€ a megawatt ora sul TTF di Amsterdam, a metà ottobre il costo si aggira intorno ai 150€, e anche il PVS italiano sta seguendo un andamento simile. Se la situazione rimarrà stabile anche nelle prossime settimane si potrà vedere una diminuzione dei prezzi da novembre.

Per far fronte agli aumenti, per esempio, in Germania è stato annunciato un piano da 200 miliardi di euro, che corrisponde al 5,6% del Pil nazionale. Una cifra del genere in Italia sarebbe impossibile da sostenere, perché le casse pubbliche del governo tedesco sono migliori e perché il debito pubblico italiano arriva al 145% rispetto a quello tedesco che è al 69% (Brugel).

Durante gli ultimi incontri tra i leader dell’Unione Europea si sono iniziate a intravedere misure comuni di contenimento dei costi, incentivando investitori e fornitori a mantenere i prezzi in linea con la disponibilità degli acquirenti. Intanto, iniziano a moltiplicarsi le iniziative per risparmiare, soprattutto sull’illuminazione.

A Milano, per esempio, le luci restano spente per 1 ora in più al giorno ed è stato lanciato l’appello al governo per l’ora legale almeno fino al 30 novembre, pubblicato sulla rivista Lancet Regional Health Europe. Il governo deve assolutamente evitare il massacro che sta per abbattersi sulle tasche dei consumatori e delle imprese, cercando di contrastare il caro bollette.

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