Futuro

Sud: le multinazionali tech alla ricerca di dipendenti

Bip, Accenture e Deloitte aprono a Palermo, Bari e Cosenza. L’obiettivo? Attrarre i giovani talenti e ridurre la forbice del digital divide
Credit: edenworkplace.com
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24 ottobre 2022 Aggiornato alle 15:15

Bip, Accenture e Deloitte: 3 multinazionali di consulenza che hanno un elemento in comune: essere a caccia di nuovi talenti ed esserlo nel Sud del nostro Paese.

Bip ha inaugurato la sua nuova sede a Palermo, alla ricerca di laureati in ingegneria gestionale, ingegneria informatica, economia e commercio e giurisprudenza. Tutti provenienti - nella maggior parte dei casi - dall’Università di Palermo e dalla Lumsa.

Come ha spiegato la stessa azienda in una nota, la multinazionale ha realizzato il suo primo polo di innovazione del Sud per rafforzare la propria presenza e mettere a disposizione competenze in abito Digital, Innovation, CyberSecurety, Energy e Cloud e Tech Platforms. L’obiettivo? Innescare un processo di accelerazione delle innovazioni digitali nel contesto locale e ridurre emigrazione e digital divide.

D’ora in poi il capoluogo siciliano potrà sfruttare nuovi spazi e aree innovative dedicate a co-working e formazione, hub digitali e piattaforme per l’intelligenza artificiale. «Apriamo alla città di Palermo un nuovo polo di innovazione che mette a disposizione luoghi di formazione dedicati alle istituzioni e alle organizzazioni locali – ha dichiarato Nino Lo Bianco, Presidente Bip, che – intende fortificare il proprio impegno per il Mezzogiorno, territorio ricco di talenti, competenze e centri di eccellenza che possono contribuire all’importante transizione tecnologica in atto nel nostro Paese».

Sulla stessa scia di è Deloitte: con ricavi pari a oltre 1 miliardo e un nuovo piano di investimenti, la multinazionale porterà entro maggio 2023, solo in Italia, oltre 3.000 assunzioni. I profili ricercati sono principalmente nell’ambito tecnico e scientifico, ma anche economico, fiscale, contabile e amministrativo.

E, per attirare i talenti del Sud Italia, l’azienda aprirà una nuova sede a Bari, dove sono previsti oltre 1.000 ingressi: con il nuovo hub, verrà data la possibilità ai giovani meridionali di lavorare e maturare nuove competenze. Competenze che si tradurranno in progettualità, investimenti e collaborazioni di realtà di eccellenza.

Fabio Pompei, Ceo di Deloitte, ha dichiarato: «Deloitte continua a crescere in Italia e a investire sui giovani, supportando imprese e istituzioni. Continueremo a puntare sulle competenze di eccellenza e a presidiare tutte le grandi sfide del momento come le trasformazioni tecnologiche, la cybersicurezza, l’intelligenza artificiale e le tematiche Esg».

Anche Accenture rafforza la propria presenza nel piede dello stivale, annunciando l’apertura di 2 nuovi poli di competenze specialistiche a Bari e Cosenza. L’obiettivo, nei prossimi 3 anni, è quello di raddoppiare la presenza con l’assunzione di oltre 5.000 professionisti.

Nello specifico, Bari e Cosenza vedranno la creazione di 2 poli per le professioni del futuro, connesse alle tecnologie più all’avanguardia in ambiti strategici come sanità digitale, sostenibilità, analytics, Cloud e security.

E, come per Bip e Deloitte, uno degli intenti delle nuove aperture è quello di riportare a casa i talenti del Mezzogiorno - che spesso sono costretti a cercare fortuna altrove - e di migliorare le capacità occupazionali delle giovani donne, semplificando l’accesso a nuove professioni legate al digitale.

«Nonostante l’attuale contesto preannunci un 2023 incerto, Accenture continuerà con la propria strategia di abilitatore di crescita per il Paese e ad accompagnare le organizzazioni nei loro percorsi trasformativi e valorizzazione del capitale umano», ha commentato Maura Macchi, Amministratore Delegato di Accenture Italia.

L’AD ha poi evidenziato come le nuove aperture di Bari e Cosenza, insieme alle sedi già presenti a Napoli e Cagliari, si pongano obiettivi su molteplici livelli: «L’apertura dei due nuovi poli favorirà l’avvicinamento dei giovani verso percorsi formativi specializzati e contribuirà a colmare il gap di competenze necessario per far crescere il quoziente digitale dei territori, favorire l’inclusione del capitale umano e recuperare competitività economica e sociale».

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