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Il nuovo ministro dell’Ambiente: chi è Gilberto Pichetto Fratin?

Breve biografia del forzista biellese e successore di Roberto Cingolani
Credit: ANSA / ANGELO CARCONI
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24 ottobre 2022 Aggiornato alle 14:00

Al ministero della Transizione ecologica è cambiato tutto. Da sabato il suo nuovo nome è ministero dell’Ambiente e Sicurezza energetica e a guidarlo non è più il tecnico Roberto Cingolani, ma il forzista Gilberto Pichetto Fratin.

Nato il 4 gennaio 1954 a Veglio, in provincia di Biella, Pichetto Fratin è laureato in Economia a Torino ed è stato insegnante di ragioneria.

Il suo impegno politico risale agli anni Settanta. È infatti iscritto al Partito repubblicano e assume diversi incarichi locali, come tra il 1985 e il 1994, quelli di assessore e vicesindaco di Biella.

Il 1994 è l’anno spartiacque.

Sulla scena irrompono Forza Italia e il suo leader Silvio Berlusconi.

Pichetto abbandona il suo vecchio partito, ormai morente come la maggior parte di quelli della Prima repubblica, e si butta anima e corpo nell’avventura berlusconiana. La scelta paga e l’anno successivo è eletto per la prima volta nel consiglio regionale piemontese. Rimane lì fino al 2008 quando è eletto al Senato dal Popolo della libertà (il successore di Forza Italia). Il 2013 è l’anno dello stop: ricandidato alla Camera, non viene rieletto.

Poco male perché l’allora presidente del Piemonte Roberto Cota lo vuole vicepresidente. La giunta Cota giunge al capolinea l’anno seguente e per la rinata Forza Italia il nome per sfidare il candidato di centrosinistra Sergio Chiamparino è uno: Fratin, che nel frattempo, tramite chiamata diretta di Berlusconi, è anche il coordinatore regionale del partito.

“Chiamparino, da sindaco, ha realizzato un debito mostruoso – spiegano i vertici del partito- Puntare su un uomo politico esperto e capace è indispensabile per evitare di ripetere in Regione quanto è accaduto a Torino”. Non la pensa allo stesso modo Fratelli d’Italia che vorrebbe Guido Crosetto (oggi ministro della Difesa e quindi “collega” di Fratin). Forza Italia rimane irremovibile su Fratin che alla fine, però, perde.

Il riscatto arriva tre anni dopo: è eletto al Senato. Descritto come “sgobbone” e “uomo dei conti” dai cronisti, nel 2021 è nominato viceministro allo Sviluppo economico sotto il governo Draghi. In questa posizione si occupa di tessere la difficile mediazione sulle concessioni dei balneari. Poi il governo cade, si va alle elezioni e Fratin è rieletto. Il suo nome inizia a circolare, non senza sorprese, anche tra i suoi stessi compagni di partito.

Meloni prima prova a convincere Cingolani a rimanere, poi si arrende anche lei all’ipotesi Fratin. Lui, a chi gli chiede se sia teso, risponde: «Non lo sono mai. Il mio segreto è dormire otto ore a notte».

Chissà se da ministro conserverà le stesse abitudini.

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