Economia

Quanto costa lo smart working?

Fino a 300 euro di spesa in più per l’energia elettrica e quasi 500 in più di gas all’anno. A rivelarlo, Altroconsumo
Credit: Anna Shvets/pexels
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18 ottobre 2022 Aggiornato alle 11:30

Il lavoro da casa può rivelarsi una scelta decisamente poco “smart”, almeno sul prezzo delle bollette. Secondo una ricerca realizzata per Il Sole 24 Ore dalla società Altroconsumo, infatti, non andare in ufficio costa fino a 300 euro di spesa in più all’anno per l’energia elettrica e quasi 500 euro in più di gas.

L’indagine è stata condotta prendendo a modello 2 tipi di famiglie, una formata da 2 persone senza figli e l’altra da 2 genitori con un figlio a carico, supponendo che almeno uno dei membri lavori tutta la settimana in una residenza con potenza di contatore da 3kW e riscaldamento autonomo.

A incidere sull’aumento dei prezzi è in primo luogo l’illuminazione (+28 kWh annui), ma anche il maggiore utilizzo della lavastoviglie per il fatto di mangiare in casa (+40 kWh, circa 26 euro l’anno). Se poi consideriamo i mesi estivi, allora dobbiamo mettere in conto anche l’eventuale utilizzo del climatizzatore (+180 kWh).

La stima ha inoltre considerato un incremento del 5% ascrivibile a «consumi diffusi, difficili da mappare e identificare singolarmente, dovuti alla sola presenza di 2 o 3 persone in casa per tutto il giorno invece delle sole ore serali». Corrispondenti a 95 kWh in più all’anno per la casa con 2 persone e 135 kWh per la casa con 3.

Infine gli strumenti di lavoro come personal computer e monitor, per un consumo aggiuntivo di 130 kWh all’anno che raddoppiano nel caso a lavorare da remoto siano entrambe le persone.

Per l’energia elettrica si arriva così a 433 kWh complessivi che vanno ad aggiungersi in bolletta nel caso dell’abitazione con 2 persone, con un incremento del 23% pari a 298 euro in più all’anno considerando i prezzi attuali. «Come se, a causa della presenza in casa, la famiglia di 2 persone consumasse un trimestre in più».

Il contatore sale a 473 kWh nel caso dell’abitazione con 3 persone, con una spesa annua che passa da 1.726 euro a 2.049 euro. Ovvero 323 euro in più all’anno (+19%), l’equivalente di un bimestre suppletivo.

Se per il gas viene stimato un consumo medio domestico intorno ai 1.400 metri cubi annui, si prevede un’erogazione aggiuntiva di 165 metri cubi (+15%) per il riscaldamento, cui vanno a sommarsi tra i 18 e i 20 metri cubi per l’utilizzo della cucina. Il risultato è di 476 euro in più (+13%), «ovvero più o meno un mese invernale con temperature non molto rigide».

Ma è da considerare che lo smart working può consentire di recuperare parte dei costi altrove. «Se tra luce e gas si rischia di spendere circa 800 euro in più in bolletta – spiega Altroconsumo – lavorare da casa però consente di risparmiare su altre spese, come il costo del carburante o dell’abbonamento ai mezzi pubblici». «Anche il risparmio dei tempi di viaggio non è un fattore del tutto trascurabile», aggiunge la società.

Ulteriori risparmi si potrebbero ottenere sul costo di eventuali babysitter. Altroconsumo ha inoltre lanciato una campagna per chiedere che il corrispettivo economico dei buoni pasto possa essere messo direttamente in busta paga ai lavoratori senza ulteriori tassazioni.

La prima regola per limitare l’impennata delle bollette, tuttavia, è quella di fare attenzione ai consumi degli elettrodomestici. «Il pieno carico di asciugatrice e lavatrice – conclude Altroconsumo – combinato con basse temperature nei cicli di lavaggio, è una pratica virtuosa che in tempi di risparmio energetico deve essere sempre adottata, sia che si lavori da casa, sia che si lavori in ufficio».

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