Diritti

Per tutta la vita a caccia del nostro amore

La quasi lettera in favore di fotografi scritta in bella grafia da Silvio Berlusconi ha ricevuto una degna risposta: «non sono ricattabile». Col rischio di far saltare il Governo, Giorgia alza la testa
Le mani di Marta Fascina e la cover del telefono con la foto di suo marito, Silvio Berlusconi, durante le votazioni del 13 ottobre al Senato della Repubblica
Le mani di Marta Fascina e la cover del telefono con la foto di suo marito, Silvio Berlusconi, durante le votazioni del 13 ottobre al Senato della Repubblica Credit: Ansa/Angelo Marconi
Cristina Sivieri Tagliabue
Cristina Sivieri Tagliabue direttrice responsabile
Tempo di lettura 3 min lettura
15 ottobre 2022 Aggiornato alle 11:30

Non più tardi di un mese fa, su TikTok ha fatto il giro del mondo il videomessaggio del leader di Forza Italia dedicato alle donne: «Votate me, che sono più bello di Letta e che per tutta la vita sono andato a caccia del vostro amore». In molte e molti ci abbiamo riso su. Era un’excusatio non petita.

E tuttavia ricordo poche donne capaci di dire pubblicamente qualcosa di così ruvido e onesto, a Silvio Berlusconi.

Eccone qualcuna. Siamo nel 2009, a Porta a Porta. Rosy Bindi si trova costretta a rispondere a una brutta critica del Presidente di Forza Italia - ravviso che lei è sempre più bella che intelligente - con un secco «sono una donna che non è a sua disposizione». Sempre nello stesso anno, forse convinto che il giornalismo dovesse piegarsi alla piaggeria, Berlusconi, prima di lasciare lo studio di Lucia Annunziata le disse «lei deve avere un po’ di vergogna per come si è comportata. E poi dicono che la Rai la controllo io». A cui lei rispose un educato ma fermo «lei non sa trattare con i giornalisti, Presidente».

Nel 2013 con un’altra giornalista, Lilli Gruber, su La7, accusa la giornalista di «aver fatto domande che erano attacchi, non credo che questo giovi alla considerazione che possono avere di lei i suoi ascoltatori» e lei risponde «vengo da una famiglia austroungarica dove il bon ton è la prima regola». A Ilaria D’Amico aveva detto di essere stata sufficientemente cattiva.

Ce ne saranno state tante altre, in questo quasi trentennio di Berlusconi in politica, e ci saranno state certamente diverse politiche che hanno alzato la testa di fronte a delle osservazioni poco piacevoli, magari non pubblicamente. Tuttavia, la risposta di ieri sera di Giorgia Meloni fa capire molto della pasta di cui è fatta la vincitrice delle elezioni. Alla Giustizia, non vuole una persona che rimetta in ballo la legge Severino. Né è disposta a stare al giogo delle numero due e tre dell’ex Premier.

Deve essere difficile rispondere a tono a Silvio Berlusconi. Ci vuole coraggio. È un uomo ancora molto potente. Giorgia l’ha fatto. Questo, a mio parere, è il suo punto e a capo: «non sono ricattabile».

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