Culture

Angela Lansbury, non solo La Signora in Giallo

La ricorderemo tutti come la detective della porta accanto, ma anche come la tenera Mrs Bric de La Bella e la Bestia e molto di più. Con le sue interpretazioni ha saputo conquistare intere generazioni
Credit: Dominic Lipinski/PA Wire
Alessia Ferri
Alessia Ferri giornalista
Tempo di lettura 5 min lettura
12 ottobre 2022 Aggiornato alle 14:00

L’ultima apparizione sul grande schermo di Angela Lansbury risale al 2018, quando interpretò la signora dei palloncini ne Il ritorno di Mary Poppins. Un ruolo magico, ideato per i più piccoli ma che mi piace pensare sia stato una sorta di arrivederci rivolto ai grandi, che da bambini sono diventati adulti con il sottofondo de La Signora in giallo.

Avrebbe compiuto 97 anni il prossimo 16 ottobre, invece Angela Lansbury si è spenta ieri mentre dormiva serenamente nella sua casa di Los Angeles. La notizia ha fatto in poche ore il giro del globo e anche nel nostro Paese il cordoglio è stato unanime. Succede sempre quando ad andarsene è un volto noto ma verso di lei l’affetto sembra essere più sincero rispetto ad altre circostanze, in cui a prevalere è spesso la voglia di partecipare al rito macabro del necrologio collettivo.

Il mito di Jessica Fletcher

Eppure la sua carriera per molti versi non è paragonabile a quella di altre star anche perché, nonostante un’infinità di film e ruoli teatrali di primo livello, la popolarità vera le è arrivata non più giovanissima, a 59 anni, quando vestì per la prima volta i panni di Jessica Fletcher in Murder, She Wrote, La Signora in giallo.

La scrittrice detective che in barba all’età e all’inesperienza riusciva sempre a scoprire chi avesse commesso il delitto del giorno, è stata il manifesto di più di una generazione. Il suo viso sempre sorridente e gli outfit rassicuranti e un po’ démodé da vicina della porta accanto, hanno conquistato casalinghe e pensionati che ne osservavano le gesta dalla tv con pochissimi canali di fine anni Ottanta e Novanta; mentre la sua arguzia e i battibecchi con poliziotti e detective (maschi) sempre battuti sul tempo nella scoperta dell’assassino che aveva sconvolto la comunità, l’hanno resa la prima icona dell’autodeterminazione femminile per le generazioni a venire, che le sue gesta le osservavano dalla stessa tv dei nonni, in pomeriggi scanditi da compiti e giochi.

«Sono felice di avere la possibilità di lavorare alla mia età. Per me è sempre come se fosse l’inizio. Dovranno aspettare la mia morte per tirarmi giù dal palcoscenico», disse anni fa in un’intervista rivelatasi quanto mai veritiera, visto che La Signora in giallo resta tra le serie crime più viste e cercate, anche nella tv digitale di oggi.

Angela Lansbury però non è stata solo Jessica Fletcher e sarebbe riduttivo e ingiusto limitarsi a osservare solo quella parte della sua carriera.

Una carriera tra teatro e cinema

Nata a Londra il 16 ottobre 1925, ha trascorso la maggior parte della vita degli Stati Uniti, dove scappò durante la Seconda Guerra Mondiale e iniziò a cimentarsi con musical a teatro e ruoli nel cinema fin da giovanissima, diventando una delle protagoniste degli anni d’oro di Hollywood.

Firmò, ad appena 17 anni, il suo primo contratto con la MGM, esordendo sul grande schermo nel thriller Angoscia (Gaslight) di George Cuckor, accanto a Ingrid Bergman. Per quell’interpretazione ricevette la prima nomination all’Oscar e non si fermò più, ottenendo altre due candidature, una nel 1946 per Il ritratto di Dorian Grey e l’altra nel 1963 con Va’ e uccidi (The Manchurian Candidate).

Da giovane, però, il cinema le riservò quasi esclusivamente ruoli minori, forse anche a causa del suo viso bellissimo ma allo stesso tempo dolce e poco affine al genere femme fatale che tanto piaceva alla Hollywood del periodo.

Fu il teatro a renderla, finalmente, una celebrità. Per il musical Mame, del 1966, ricevette il suo primo Tony Award, e a questo seguirono molti altri successi, tra Broadway e il West End londinese. Al cinema ritornò, nel 1978, con Assassinio sul Nile e, due anni dopo, nei panni di Miss Marple in Assassinio allo specchio.

Ma tra i tanti modi in cui il volto di Angela Lansbury si è impresso sul nostro sguardo di spettatori, impossibile non citare il famosissimo film Disney Pomi d’ottone e manici di scopa del 1971, ambientato proprio durante i bombardamenti londinesi vissuti in prima persona dall’attrice. Il sodalizio con la Disney l’ha accompagnata fino alla fine della carriera e prima de Il Ritorno di Mary Poppins l’ha vista anche in una, ulteriore, veste, inedita: quella di voce dell’amatissima teiera Mrs. Bric de La Bella e la Bestia. Un personaggio divertente anche per la sua vocazione canterina, che con il brano intonato dalla stessa Lansbury in quel cartoon vinse l’Oscar per la miglior canzone nel 1992.

Tanti premi e onorificenze

Nella sua carriera si aggiudicò 9 Tony Awards, 6 Golden Globe, arrivò a 12 candidature agli Emmy come miglior attrice grazie al ruolo di Jessica Fletcher e vinse l’Oscar alla carriera nel 2014 per i 70 anni di carriera.

Nello stesso anno nel Castello di Windsor la Regina Elisabetta II la insignì del titolo di Dame Commander, per meriti artistici ma anche a seguito del suo impegno in molte attività benefiche.

Le due donne d’acciaio avevano la stessa età, si stimavano reciprocamente e, nonostante abbiano vissuto una vita senza apparenti punti in comune, sotto un certo aspetto si somigliavano. Forse non è un caso che la loro morte sia avvenuta a poche settimane di distanza l’una dall’altra. Come a sottolineare che nulla sia eterno e il Novecento sia davvero finito. Anche se senza Jessica Fletcher capire come sia stato possibile da oggi risulterà a tutti un po’ più complesso.

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