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Come si legge la bolletta della luce?

Ecco una guida facile facile per riuscire a capire (davvero) quanto consumiamo… e paghiamo
Credit: Paolo Bendandi/unspl
Tempo di lettura 6 min lettura
10 ottobre 2022 Aggiornato alle 15:15

Le bollette di luce e gas non sono facili da comprendere per tutti ma, ora più che mai, queste non devono essere per gli utenti dei misteri da decifrare. Spesso grazie ai pagamenti addebitati direttamente sul conto corrente, non poniamo molta attenzione a questi documenti, oppure ci concentriamo solo sull’importo da pagare. Questo capita anche perché è difficile decifrare bene tutte le voci presenti in bolletta.

Per capire come leggere la bolletta della luce, per esempio, basta conoscere una serie di definizioni per comprendere tutte le voci presenti nel documento. Queste sono molto importanti per capire la spesa che sosteniamo periodicamente per l’elettricità e conoscerle ci può aiutare ad ammortizzare i consumi in maniera ottimale.

Saper leggere correttamente la bolletta è fondamentale, soprattutto in questo periodo di rincari, perché così è possibile essere certi di pagare quanto realmente dovuto. Capire il consumo reale di energia elettrica può eventualmente aiutarci a tamponare i consumi.

L’aumento vertiginoso dei prezzi dell’energia è in parte da attribuire alla guerra in Ucraina e al gioco forza della Russia, che va comunque sommata alla speculazione che si consuma all’interno della borsa del gas. Tutto ciò ha causato un aumento dei prezzi della materia prima. Anche per questo risulta necessario ora avere un quadro chiaro dei nostri consumi e capire come leggere la bolletta della luce nel dettaglio.

Come leggere la bolletta della luce?

Iniziamo col dire che, come stabilito dall’Arera (Autorità di Regolazione per Energia Reti e Ambiente) lo schema della bolletta è sempre lo stesso a prescindere dal tuo fornitore.

Ecco il significato di tutte le voci che trovate in bolletta:

- spesa per la materia prima energia: il costo dell’energia elettrica, in pratica quanto si spende in base a quanto si consuma, comprensivo di alcuni costi fissi;

- oneri di sistema: dei costi a copertura di attività di interesse generale per il sistema elettrico, pagato da tutti i clienti;

- potenza impegnata: il livello di potenza che può raggiungere il contatore elettrico, indicato nel contratto di fornitura ed espresso in kW;

- intestatario: la persona fisica o giuridica firmataria del contratto in essere con il fornitore;

- spesa per il trasporto e la gestione del contatore: i costi inerenti al trasporto e la manutenzione delle reti elettriche di distribuzione e dei contatori;

- Iva e Accise: l’Iva viene applicata al costo complessivo del servizio, l’accisa invece è una imposta indiretta sul consumo elettrico, gestita dall’Agenzia delle Dogane;

- codice Pod: codice identificativo della fornitura luce;

- numero cliente: il codice identificativo del contratto in essere con il fornitore;

- Pcv: il prezzo di commercializzazione vendita (PCV) è costo in quota fissa, espresso in euro al mese.

- consumi fatturati / consumi stimati: i consumi calcolati nel periodo di riferimento della bolletta, stimati rispetto ai consumi precedenti, oppure fatturati, o rilevati con autolettura o telegestione.

Dove vedere il costo dell’energia sulla bolletta?

Bisogna ricordare che alcune delle componenti del prezzo dell’energia elettrica dipendono dal fornitore, mentre altre rimangono invariate. Analizzando nel dettaglio alcuni punti possiamo dire che la spesa per la materia energia legata alla bolletta luce è costituita da quota fissa all’anno indipendente dal consumo e quota energia (euro/kWh), che si paga in base al consumo ed è l’unica parte variabile della tariffa energetica.

La quota energia è composta dal prezzo dell’energia quindi il costo di acquisto stesso dell’energia elettrica e le perdite di rete che pesano circa il 10,4% sul prezzo dell’energia. Poi esiste il dispacciamento, il costo del servizio che garantisce l’equilibrio tra energia immessa nelle reti elettriche ed energia prelevata dai clienti finali e la perequazione che serve a garantire che gli importi pagati per energia e dispacciamento siano i costi effettivi sostenuti dal fornitore.

In bolletta si trova anche la spesa per oneri di sistema, che copre i costi relativi ad attività di interesse generale per il sistema elettrico un prezzo che non varia in base al fornitore scelto. Qui abbiamo la quota fissa (euro/cliente/mese), che non è legata ai consumi e si applica solo alle abitazioni di non residenza, e la quota energia (euro/kWh), che va in base all’energia consumata. Nel caso dell’energia elettrica, esiste una differenza tra le tariffe per i residenti e i non residenti che determina un incremento del 35% nella spesa annua per la fornitura di energia elettrica per le abitazioni di non residenza.

Altra voce è quella relativa alla spesa per il trasporto e la gestione del contatore legata al trasporto dell’energia. Le tariffe sono fisse stabilite dall’Autorità Garante per l’energia elettrica il gas e il sistema idrico, quindi il prezzo non varia tra i diversi fornitori. La spesa è fatta di 3vcomponenti: quota fissa indipendente dal consumo; quota potenza applicata alla potenza impegnata; e la quota energia applicata all’energia consumata. Per quanto riguarda le imposte connesse alla bolletta queste restano invariate e sono stabilite dalle leggi statali. Esse sono costituite dalle accise, che si applicano all’energia consumata, e dall’Iva al 10%, applicata sull’importo totale in fattura.

A fine fattura si trovano i dati relativi ai consumi e alle letture, dove viene specificato se l’operazione di controllo del contatore sia stata effettuata con l’autolettura, oppure da un tecnico abilitato al servizio. Qualora il consumo fosse frutto di una stima, i pagamenti successivi potrebbero prevedere dei conguagli, per integrare in più o in meno l’importo saldato, in caso di consumi effettivi diversi rispetto ai consumi stimati.

I consumi rilevati sono quelli realmente avvenuti, stabiliti tramite lettura del contatore, i consumi stimati invece sono delle previsioni della compagnia considerando il nucleo familiare, il tipo di utenza e la potenza nominale dell’impianto.

Abbiamo fatto un quadro di come si calcola la bolletta della luce a cui dal 2017 bisogna aggiungere anche il pagamento del Canone Rai, il contributo per la televisione pubblica nazionale che viene versato obbligatoriamente dai cittadini che posseggono un televisore oppure un qualsiasi apparecchio di ricezione di trasmissioni radiotelevisive (il Canone Rai 2020 ha un importo di 90 euro, confermato all’interno della Legge di Bilancio).

Come si calcola la bolletta della luce?

Leggere correttamente una bolletta è importante, quindi, per capire i costi che abbiamo mensilmente, per confrontare le offerte presenti sul mercato e individuare quella più conveniente.

Possiamo inoltre seguire piccoli consigli per risparmiare sui consumi, come scegliere tra avere il prezzo della materia energia fisso, che non subisce modifiche, oppure indicizzato, soggetto variazioni in base all’andamento dell’indice di riferimento.

Esistono poi due tipologie di tariffe (riportate nella prima pagina del documento) monoraria e bioraria. La prima prevede un prezzo al kWh uguale per tutte le fasce orarie ed è consigliata a chi ha un consumo omogeneo durante la settimana. La tariffa bioraria invece prevede un prezzo al kWh differenziato in base alle fasce orarie in cui viene utilizzata (le fasce orarie vengono indicate sulle offerte).

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