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Svolta President*, Elena Cattaneo

Direttrice del Laboratorio di biologia delle cellule staminali e farmacologia delle malattie neurodegenerative del Dipartimento di Bioscienze dell’Università Statale di Milano, la sua carriera è costellata di scoperte importanti e prese di posizione forti, come quella contraria al celebre e scientificamente infondato “metodo Stamina”
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8 gennaio 2022 Aggiornato alle 20:30

È iniziato tutto con lo studio dell’invisibile. Ore trascorse ad analizzare cellule e filamenti di DNA al microscopio. Elena Cattaneo, scienziata e accademica di fama mondiale, nominata Senatrice a vita nel 2013, ha cominciato il suo lavoro di ricerca nell’ambito della corea di Huntington, una malattia neurodegenerativa che colpisce la coordinazione muscolare e conduce a un declino cognitivo.

Sin da piccola Elena ha una grande aspirazione, quella di rendersi utile. Le modalità con cui farlo le diventeranno chiare in seguito: il mestiere dello scienziato la affascina perché le permette di immaginare qualcosa che nessuno ancora conosce. Secondo lei, il momento più bello, impresso nella memoria di ogni ricercatore è quello in cui ci si accorge per la prima volta di un determinato risultato, un risultato prodotto dai propri studi e mai verificatosi prima, è un’epifania in grado di sprigionare una scintilla che non si esaurirà più. Nel campo sterminato dell’ignoto si innesta così un’idea nuova.

Oggi Elena Cattaneo è la direttrice del Laboratorio di biologia delle cellule staminali e farmacologia delle malattie neurodegenerative del Dipartimento di Bioscienze dell’Università Statale di Milano. La sua carriera è costellata di scoperte importanti e prese di posizione toste, come quella contraria al celebre e scientificamente infondato “metodo Stamina” per la cura di malattia neurodegenerative. Più di cento pubblicazioni scientifiche in riviste specializzate importanti, come Science e Nature.

Con la nomina a senatrice, riesce a coniugare due facce della stessa medaglia, la scienza e la politica: se la prima si svolge all’interno dei laboratori per le persone al di fuori, la politica dovrebbe fare altrettanto.

È relatrice dell’Indagine conoscitiva su origine e sviluppi del cosiddetto caso Stamina della Commissione permanente Igiene e Sanità del Senato. Propone una serie di interventi ed emendamenti a favore dei giovani ricercatori e del rilancio della ricerca sugli OGM. Contribuisce alla redazione della legge sull’obbligo vaccinale in Italia, promuovendo il coinvolgimento dell’Agenzia italiana del farmaco in caso di controversie relative a vaccini o a farmaci oggetto di sperimentazione, con l’intento di garantire ai giudici l’apporto tecnico-scientifico necessario.

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