Diritti

Draghi vara la Strategia nazionale Lgbt+

Nel piano approvato dal Consiglio dei ministri anche congedi parentali per i genitori dello stesso sesso e incentivi alle aziende che assumono transgender. Critica la reazione di FdI: «Trovata pubblicitaria»
Credit: Francecso Ungaro
Fabrizio Papitto
Fabrizio Papitto giornalista
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7 ottobre 2022 Aggiornato alle 19:00

Peppa Pig segna ai supplementari. Il 5 ottobre il Consiglio dei ministri uscente ha infatti varato la Strategia nazionale Lgbt+, un piano triennale che prevede una serie di obiettivi da raggiungere entro il 2025 “per fornire misure e azioni concrete per la prevenzione e il contrasto delle discriminazioni basate sull’orientamento sessuale e sull’identità di genere”.

Ad annunciarlo è la ministra della Famiglia e delle Pari opportunità Elena Bonetti, che in un’intervista rilasciata a Repubblica precisa come il documento «nasce da un metodo di condivisione tra ministeri competenti, enti locali e 60 associazioni». E aggiunge che la strategia «ci viene chiesta dall’Europa anche ai fini di finanziamenti per progetti specifici, per i quali è vincolante».

Il testo, che recepisce la Raccomandazione CM/Rec (2010)5 del Comitato dei ministri del Consiglio d’Europa, prevede quattro aree di intervento: educazione e istruzione, lavoro – “differenziando tra la situazione di persone gay e lesbiche rispetto a quella delle persone transessuali e transgender”, si legge sul sito dell’Unar (Ufficio nazionale anti-discriminazioni razziali) –, sicurezza e carceri, media e comunicazione.

Nel piano, secondo quanto riferito da Repubblica, anche il congedo parentale per genitori dello stesso sesso, incentivi alle aziende che assumono persone transgender, l’inserimento nei contratti collettivi di norme anti-discriminatorie per gli omosessuali e il “doppio libretto” universitario per uomini e donne transgender.

Critica la reazione di Fratelli d’Italia. «La strategia nazionale serve ad applicare in Italia le norme Ue varate nel 2020 – sottolinea la neo-deputata di FdI Eugenia Roccella – Il governo ha avuto due anni di tempo. Farlo adesso è una trovata pubblicitaria».

E ancora la senatrice Isabella Rauti eletta all’uninominale in Lombardia: «Giudico grave che il governo uscente presenti una strategia nazionale pluriennale alla vigilia della nascita di nuovo esecutivo e di un nuovo Parlamento». Peppa Pig, insomma, benché in trasferta ha messo a segno un gol importante, ma il prossimo governo potrebbe dichiararla in fuori gioco.

Sul tavolo, inoltre, giace ancora il ddl Zan sull’inasprimento delle pene contro i crimini e le discriminazioni verso omosessuali, transgender, donne e disabili, accantonato in seguito all’ostruzionismo della Lega complice la politica antimachiavellica del Pd.

«Se dici che lo Ius Scholae e il ddl Zan sono imprescindibili e non li approvi neppure quando ci sono le condizioni per approvarli, non sei credibile», ha fatto autocritica Alessia Morani nel corso della direzione nazionale del Partito Democratico che si è svolta il 6 ottobre.

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