Economia

Che c’insegna il Regno Unito?

Dietro-front britannico sul taglio delle tasse. Anche noi possiamo trarre qualche lezione dalla vicenda, prima fra tutte: i mercati non perdonano l’ambiguità sugli obiettivi
Anne-Marie Trevelyan, segretaria ai trasporti britannici, durante la conferenza del Partito Conservatore a Birmingham, il 4 ottobre 2022.
Anne-Marie Trevelyan, segretaria ai trasporti britannici, durante la conferenza del Partito Conservatore a Birmingham, il 4 ottobre 2022. Credit: EPA/TOLGA AKMEN
Tempo di lettura 3 min lettura
5 ottobre 2022 Aggiornato alle 06:30

Nei giorni scorsi il Governo inglese ha dovuto fare una precipitosa marcia indietro dalla proposta di taglio delle tasse che aveva presentato. Si prevedevano riduzioni fiscali per tutti, ma più forti per i redditi sopra le 150.000 sterline (oltre 170.000 euro) con l’aliquota che sarebbe stata portata al 40% dal 45% attuale.

È stata, come prevedibile, la misura più rumorosa, che ha suscitato maggiore dibattito. Molti hanno pensato che la reazione feroce dei mercati, che hanno affossato la valuta britannica e fatto pressione sui titoli di Stato, dipendesse da questo. Niente di più sbagliato.

La realtà è che l’esecutivo guidato da Liz Truss ha presentato una proposta di budget nella quale non era minimamente indicato dove si sarebbero reperiti i soldi, rimandando al 7 ottobre per avere qualche elemento più preciso e al 23 novembre per la stesura definitiva della legge di bilancio.

Uno Stato sovrano, ha qualcosa di paragonabile a una famiglia normale. Se voi rinunciate a qualche entrata, avete due scelte: tagliare le vostre spese o indebitarvi.

Quando si annuncia un taglio delle tasse così consistente gli investitori si aspettano che si possa fornire almeno un’idea di massima di quali possano essere le coperture e quindi di quali debbano essere i tagli di spesa a cui ci si sottopone, altrimenti penseranno che l’intenzione è di fare nuovo debito, rendendo più rischiosa la situazione del Paese.

Dalla vicenda del Governo Truss si può trarre qualche insegnamento da trasferire a casa nostra.

Il primo è che i mercati non perdonano la scarsa chiarezza sui conti e sugli obiettivi: se si ha un piano, bisogna che sia preciso e soprattutto ben comunicato.

Il secondo ha a che fare con il mito della sovranità nazionale, che secondo alcuni permetterebbe di infischiarsene delle regole di bilancio e persino dei mercati: spiacenti, ma il Paese che della “exit” è diventato il simbolo deve accettare il fatto che là fuori c’è un mondo e se a questo mondo non piaci, non vai molto lontano.

Il terzo è che sprecare un capitale politico, in quest’epoca, è facile quanto guadagnarlo. Ne sono state testimoni molte forze politiche italiane negli ultimi anni, lo è stata Liz Truss, appena ascesa alla carica di Primo Ministro e già in netta difficoltà anche con il suo partito. Muoversi con cautela è la prima buona norma da rispettare.

Leggi anche
Regno Unito
di Fabrizio Papitto 2 min lettura
Liz Truss dopo l'annuncio della sua vittoria al Queen Elizabeth II Centre di Londra, il 5 settembre 2022
Regno Unito
di Giulia Blasi 4 min lettura