Futuro

Il Grand Tour di Tim Cook. Partenza da Napoli, arrivo in Triennale

Il Ceo di Apple è arrivato capoluogo partenopeo per ricevere una laurea honoris causa. Poi a Milano, ospite dell’architetto Stefano Boeri
La foto pubblicata da Tim Cook sul suo profilo Twitter: "Ciao Italia — great to be in Naples!"
La foto pubblicata da Tim Cook sul suo profilo Twitter: "Ciao Italia — great to be in Naples!" Credit: Dal profilo Twitter di Tim Cook
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30 settembre 2022 Aggiornato alle 19:00

Tim Cook, amministratore delegato di Apple, ha ricevuto ieri una laurea honoris causa in Innovation and international management al Polo Tecnologico dell’Università Federico II di Napoli.

«Penso che la tecnologia possa aiutare a risolvere alcuni dei problemi più importanti che affliggono l’umanità, dal cambiamento climatico a malattie incurabili. Ma per farlo dobbiamo muoverci insieme nella stessa direzione», ha commentato durante la cerimonia.

Durante il dibattito, moderato dal rettore della Federico II Matteo Lorito, il Ceo di Apple ha risposto alle domande di 400 studenti selezionati dalla Apple Academy e da altre scuole di specializzazione tecnologica presenti a San Giovanni a Teduccio, uno dei quartieri periferici di Napoli.

Tra i temi toccati da Cook, l’importanza dei giovani nel perseguire gli obiettivi sullo sviluppo tecnologico nei team di specializzati su cui è basato il lavoro della Apple, ma anche ambiente e risparmio, spiegando l’importanza dell’eliminazione dei materiali inquinanti come le plastiche da imballaggio.

Prima dell’incontro con gli studenti, Cook è stato accolto al Polo di Napoli dal sindaco Gaetano Manfredi, anche alla presenza del presidente del Napoli calcio e della Filmauro Aurelio de Laurentis, con cui ha avuto uno scambio sulle tecnologie impiegate nel campo del cinema.

Le parole dell’ad di Apple fanno emergere tanto ottimismo: «Viviamo un momento storico cruciale. Dalla guerra in Ucraina all’incertezza che pervade l’economia globale, ci troviamo davanti a sfide fuori dal comune. Eppure questo è anche un momento di opportunità senza precedenti, in cui la promessa e il potenziale dell’innovazione crescono più rapidamente che mai».

Un incontro senz’altro stimolante per tutti i ragazzi e le ragazze presenti: fino a ora, sono circa 2.000 i diplomati e le diplomate dell’Academy che hanno trasformato una passione nel proprio impiego. «L’ecosistema delle app per iOS in Europa ha creato 2,3 milioni di posto di lavoro - ha commentato Cook - È un segmento in rapida crescita, ed è bene curarlo con attenzione per non perdere l’opportunità di creare nuovi imprenditori».

Ma il lavoro non è tutto: «Bisogna trovare una ragione più grande. La mia visione dell’azienda è servire gli utenti e migliorare la loro vita, ma farlo in modo etico. Senza questo non c’è un centro di gravità che ti tenga ancorato al tuo scopo e che ti spinga a dare il massimo per rendere il mondo un posto migliore».

Sempre parlando di etica, uno dei punti forti della cultura Apple è sicuramente l’attenzione all’ambiente: l’azienda infatti da ormai oltre due anni è carbon neutral in tutte le attività globali, e – come ha spiegato Cook stesso – in ogni settore si stanno mettendo in discussione pratiche consolidate, come a esempio l’eliminazione delle plastiche da imballaggio.

E in questo senso sono le scelte a essere fondamentali: «Di per sé una tecnologia non è intrinsecamente buona o cattiva, è neutra. Sta a chi la inventa e chi la usa immaginarne le possibili implicazioni, evitare gli aspetti negativi e accentuare quelli positivi».

Non è poi mancata l’occasione per parlare della sempre più discussa realtà aumentata: «Un giorno ci chiederemo come abbiamo fatto a vivere senza. Esistono già app che ci permettono di vedere come starebbe un divano o un quadro nel nostro soggiorno, ma si andrà molto oltre, perché l’AR è una piattaforma orizzontale, in grado di influenzare tutti i settori verticali in modo significativo, dall’istruzione alla medicina».

Idee che, una volta concretizzate, saranno in grado di ridisegnare i confini in cui siamo sempre stati abituati a vivere. E, proprio per questo enorme potenziale, è fondamentale che i professionisti, di oggi e domani, siano preparati: «La programmazione dovrebbe essere insegnata a scuola. Penso sia un modo di esprimere se stessi, attingendo alla propria creatività, per affrontare le cose che non vanno nel mondo e cambiarle».

Dopo la tappa partenopea, Cook è stato ospite dell’architetto Stefano Boeri alla Triennale Milano, «un’istituzione straordinaria: un grande edificio in cui artisti straordinari riflettono sui più grandi problemi di oggi - ha twittato il Ceo di Apple - Grazie Stefano per un tour davvero speciale!».

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