Diritti

Effetto Rowling: una scuola inglese ritira la dedica alla scrittrice per i tweet transfobici

Le affermazioni giudicate transfobiche di J.K. Rowling, la celebre scrittrice della saga di Harry Potter, a molti non vanno giù e sortiscono effetti inaspettati
Caterina Tarquini
Caterina Tarquini giornalista
Tempo di lettura 2 min lettura
5 gennaio 2022 Aggiornato alle 18:30

Le affermazioni giudicate transfobiche di J.K. Rowling, la celebre scrittrice della saga di Harry Potter, a molti non vanno giù e sortiscono effetti inaspettati. Come la decisione della Boswells School di Chelmsford, un istituto inglese di arti dello spettacolo nell’Essex, che in precedenza aveva dedicato uno dei suoi edifici proprio all’amatissima scrittrice, di sostituire il suo nome all’ingresso del palazzo con quello dell’atleta britannica Kelly Holmes.

Il preside, Stephen Mansell, ha spiegato che la sua scuola intende creare “una comunità scolastica vivace, inclusiva e democratica” dove far sentire gli studenti al sicuro e incoraggiarli a diventare cittadini indipendenti. La presa di posizione risale a luglio scorso, dopo il polverone sollevato dalle considerazioni dell’autrice sui suoi profili social.

Facciamo un po’ di chiarezza. Negli ultimi anni, la Rowling ha più volte manifestato opinioni controverse sul concetto di sesso e identità di genere delle persone transgender. Opinioni che hanno urtato la sensibilità di molti e che, data l’enorme visibilità di cui l’autrice gode, rischierebbero di mettere in discussione i diritti – ancora precari in gran parte del globo - delle persone transgender. In particolare, uno dei tweet incriminati della scorsa estate ironizzava sul titolo di un articolo apparso sul sito Devex, che distingueva tra “persone con ciclo mestruale” e “donne” per includere nella seconda categoria anche le persone transgender e non binarie: “Sono sicura che esistesse una parola per queste persone” ha scritto la Rowling, “Aiutatemi… Forse, Donne?”.

Il commento ha scatenato polemiche e discussioni, ma la risposta dell’autrice non ha tardato ad arrivare. La Rowling asseriva di “conoscere e sostenere persone transgender”, ma insisteva sul concetto tradizionale di sesso biologico. La sua posizione ha, in realtà, radici profonde in una “particolare” declinazione del pensiero femminista. Il dibattito sulla questione imperversa da decenni e ha condotto alla nascita del cosiddetto femminismo essenzialista e trans-escludente.

Le critiche, a quel punto, sono giunte anche dagli insospettabili, come l’attore Daniel Radcliffe, interprete del personaggio di Harry Potter nella trasposizione cinematografica dei libri, che ha pubblicato una lettera in cui prendeva le distanze dalle parole della scrittrice, esprimendo solidarietà nei confronti delle persone transgender.