Elezioni 2022: les jeux sont faits!
- Indice dei contenuti
- Eletti alla Camera per la coalizione del centrodestra
- Eletti alla Camera per la coalizione di centrosinistra
- Eletti alla Camera per il Movimento 5 Stelle
- Eletti alla Camera per De Luca sindaco d'Italia
- Eletti alla Camera per Südtiroler Volkspartei
- Eletti alla Camera per Vallée d'Aoste
- Eletti al Senato per il centrodestra
- Eletti al Senato per il centrosinistra
- Eletti al Senato per il Movimento 5 stelle
- Eletti al Senato per De Luca sindaco d'Italia
- Eletti al Senato per Südtiroler Volkspartei
- I primi risultati
- La campagna elettorale peggiore di sempre?
- L’affluenza più bassa di sempre è una sconfitta per tutti
Dati aggiornati il 27/09/2022 alle 11:30
I risultati definitivi della tornata elettorale per le politiche conferma la vittoria del centrodestra, che conquista una larga maggioranza alla Camera e al Senato, principalmente grazie ai voti di Fratelli d’Italia.
L’alleanza Fdi, Fi e Lega avrà 235 seggi alla Camera, 114 nel sistema proporzionale e 121 nell’uninominale, conquistando così la maggioranza assoluta. Alla coalizione di centrosinistra, invece, spetteranno 80 seggi, di cui 68 nel proporzionale e 12 nell’uninominale.
Il Movimento di Giuseppe Conte avrà 51 seggi, rispettivamente 41 nel proporzionale e 10 nell’uninominale. Il Terzo polo conquista 21 seggi, tutti nel plurinominale. Infine, 3 seggi andranno alla Südtiroler Volkspartei (1 nel proporzionale e 2 nell’uninominale), uno a “De Luca sindaco d’Italia” (nell’uninominale), uno per Vallée D’Aoste (nell’uninominale).
Si dovranno aggiungere poi gli 8 deputati eletti all’estero: 4 per il Pd, 2 per la Lega e uno ciascuno per Maie e Movimento 5 stelle.
Al Senato, su 200 seggi sono 115 i candidati del centrodestra eletti (56 nel proporzionale e 59 nell’uninominale), 41 quelli del centrosinistra (34 nel proporzionale e 7 nell’uninominale), 28 del M5S (23 nel proporzionale e 5 nell’uninominale), 9 di Azione-Italia Viva (nel proporzionale), 2 per Svp (nell’uninominale), 1 per “De Luca sindaco d’Italia” (nell’uninominale).
Da aggiungere poi 4 senatori eletti nelle liste estero: 3 del Pd e 1 del Movimento associativo italiani all’estero-Maie.
Eletti alla Camera per la coalizione del centrodestra
Andreuzza Giorgia
Arruzzolo Giovanni
Bagnai Alberto
Bagnasco Roberto
Battilocchio Alessandro
Battistoni Francesco
Bellomo Davide
Benvenuti Gostoli Stefano Maria
Bicchielli Giuseppe
Bisa Ingrid
Bitonci Massimo
Bordonali Simona
Brambilla Michela Vittoria
Buonguerrieri Alice
Caiata Salvatore
Calderone Tommaso
Antonino Calovini
Giangiacomo Candiani
Stefano Cangiano
Gerolamo Cannata
Giovanni Luca
Cannizzaro Francesco
Caparvi Virginio
Cappellacci Ugo
Caretta Maria Cristina
Carloni Mirco
Casasco Maurizio
Cattaneo Alessandro
Cattoi Vanessa
Cavandoli Laura
Cavo Ilaria
Cesa Lorenzo
Ciaburro Monica
Ciancitto Francesco
Maria Salvatore
Ciocchetti Luciano
Coin Dimitri
Colosimo Chiara
Colucci Alessandro
Comaroli Silvana
Congedo Saverio
Coppo Marcello
Crippa Andrea
D’Attis Mauro
Dalla Chiesa Rita
Dara Andrea
De Bertoldi Andrea
De Corato Riccardo
Delmastro Delle Vedove Andrea
Dondi Daniela
Ferro Wanda
Fontana Lorenzo
Foti Tommaso
Frassinetti Paola
Frassini Rebecca
Freni Federico
Furgiuele Domenico
Gardini Elisabetta
Gatta Giacomo
Gava Vannia
Giagoni Dario
Giglio Vigna Alessandro
Giorgetti Giancarlo
Giorgianni Carmen Letizia
Giovine Silvio
Gusmeroli Alberto Luigi
Iaia Dario
Lampis Gianni
Latini Giorgia
Lupi Maurizio
Maccanti Elena
Malaguti Mauro
Mantovani Lucrezia Maria Benedetta
Fascina Marta
Maschio Ciro
Matera Mariangela
Matone Simonetta
Mazzetti Erica
Meloni Giorgia
Minardo Antonino
Molinari Riccardo
Molteni Nicola
Montaruli Augusta
Montemagni Elisa
Morrone Jacopo
Nevi Raffaele
Nisini Tiziana
Nordio Carlo
Osnato Marco
Ottaviani Nicola
Palombi Alessandro
Panizzut Massimiliano
Pella Roberto
Pellicini Andrea
Pierro Attilio
Pisano Calogero
Polo Barbara
Raimondo Carmine Fabio
Rampelli Fabio
Ravetto Laura
Rixi Edoardo
Rizzetto Walter
Romano Francesco Saverio
Rossello Cristina
Rossi Fabrizio
Rotondi Gianfranco
Rotelli Mauro
Rubano Francesco Maria
Ruspandini Massimo
Saccani Gloria
Sasso Rossano
Semenzato Martina
Sorte Alessandro
Stefani Alberto
Sudano Valeria Maria Carmela
Tajani Antonio
Tenerini Chiara
Testa Guerino
Trancassini Paolo
Varchi Maria Carolina
Vietri Maria Immacolata
Ziello Edoardo
Zucconi Riccardo
Eletti alla Camera per la coalizione di centrosinistra
Bonelli Angelo
Ciani Paolo
Della Vedova Benedetto
De Maria Andrea
Fossi Emiliano
Gianassi Federico
Magi Riccardo
Malavasi Ilenia
Merola Virginio
Morassut Roberto
Pastorino Luca
Tabacci Bruno
Eletti alla Camera per il Movimento 5 Stelle
Aiello Davide
Amato Gaetano
Auriemma Carmela
Carotenuto Dario
Caso Antonio
Costa Sergio
Di Lauro Carmela
Orrico Anna Laura
Pellegrini Marco
Penza Pasqualin
Eletti alla Camera per De Luca sindaco d’Italia
Gallo Francesco
Eletti alla Camera per Südtiroler Volkspartei
Gebhard Renate
Schullian Manfred
Eletti alla Camera per Vallée d’Aoste
Franco Manes
Eletti al Senato per il centrodestra
Alberti Casellati Maria Elisabetta
Ambrogio Paola
Balboni Alberto
Bergesio Giorgio Maria
Berlusconi Silvio
Bernini Anna Maria
Berrino Giovanni
Biancofiore Micaela
Bizzotto Mara
Bongiorno Giulia
Borghesi Stefano
Centinaio Gian Marco
Ciriani Luca
Cosenza Giulia
Craxi Stefania
De Carlo Luca
De Poli Antonio
Durigon Claudio
Fallucchi Anna Maria
Farolfi Marta
Fazzone Claudio
Garnero Santanché Daniela
Iannone Antonio
La Pietra Patrizio Giacomo
La Russa Ignazio Benito Maria
Leonardi Elena
Liris Guido Quintino
Lotito Claudio
Marti Roberto
Melchiorre Filippo
Mennuni Lavinia
Mieli Ester
Minasi Clotilde
Murelli Elena
Musumeci Nello
Nastri Gaetano
Nocco Vita Maria
Pera Marcello
Petrenga Giovanna
Petrucci Simona
Pirovano Daisy
Potenti Manfredi
Pucciarelli Stefania
Rapani Ernesto
Rauti Isabella
Romeo Massimiliano
Ronzulli Licia
Russo Raoul
Sallemi Salvatore
Silvestroni Marco
Sisto Francesco Paolo
Speranzon Raffaele
Spelgatti Nicoletta
Terzi di Sant’Agata Giuliomaria
Testor Elena
Tosato Paolo
Zaffini Francesco
Zangrillo Paolo
Zedda Antonella
Eletti al Senato per il centrosinistra
Casini Pier Ferdinando
Cucchi Ilaria
Giorgis Andrea
Misiani Antonio
Patton Pietro
Rando Vincenza
Spagnolli Luigi
Eletti al Senato per il Movimento 5 stelle
Bevilacqua Dolores
Castellone Maria Domenica
De Rosa Raffaele
Lopreiato Ada
Mazzella Orfeo
Eletti al Senato per De Luca sindaco d’Italia
Musolino Dafne
Eletti al Senato per Südtiroler Volkspartei
Unterberger Juliane
Durnwalder Meinhard
I primi risultati
Dati aggiornati il 26/09/2022 alle 13:00
I primi exit poll anticipavano già alle 23:01 la vittoria della coalizione di centrodestra, confermata poi dallo spoglio totale dei voti arrivato questa mattina. Il partito di Giorgia Meloni è il più votato con il 26%. Le altre forze politiche della coalizione di centrodestra, invece, deludono le aspettative: la Lega di Matteo Salvini non arriva al 10%, con una sconfitta cocente anche al nord, e già c’è chi parla di doverose dimissioni del leader. Forza Italia non arriva al 9%.
Comunque, il consenso dato a Giorgia Meloni fa raggiungere la maggioranza assoluta, e non qualificata, alla coalizione di centrodestra, che vince sia alla Camera che al Senato. Con la Lega di Matteo Salvini, Forza Italia e Noi Moderati il centrodestra raggiunge il 44,5% dei voti, stravincendo nella maggioranza dei collegi uninominali alla Camera e al Senato. «Il voto degli italiani ha dato un’indicazione chiara per un governo di centrodestra a guida Fratelli d’Italia», ha commentato questa notte la leader Meloni, che con tutta probabilità si prepara a ricoprire la carica di presidente del Consiglio. Il dato definitivo è un trionfo del centrodestra nella storia della politica italiana, considerando che Fratelli d’Italia 9 anni fa debuttava con un debole 1,96%.
Il Partito Democratico arriva al 19%; un risultato deludente, ma in linea con i sondaggi. Il partito di Enrico Letta, che ha rappresentato in tutta questa campagna elettorale “il meno peggio”, conferma un dato coerente con il 2018. Questa notte aleggiava la questione dimissioni anche per il leader di centrosinistra, che inizialmente si è limitato a dichiarazioni sugli altri partiti, a partire dalle forze centriste di Calenda e Renzi: «abbiamo avuto tutti contro a cominciare dal Terzo Polo che comunque non è riuscito a fare un risultato all’altezza delle aspettative».
Oggi verso le 12 ha tenuto la conferenza stampa in cui ha ammesso le proprie responsabilità riguardo la sconfitta e ha aggiunto «a marzo sono stato richiamato con forza per portare a termine due obiettivi: salvare il Partito Democratico dal disgregamento e prepararlo a una futura legislatura democratica e progressista». Nonostante il secondo obiettivo sia stato ampiamente disatteso, Letta si dice pronto a costruire una dura opposizione al governo «più di destra che l’Italia abbia mai avuto» e ha aggiunto che non rassegnerà le dimissioni ora, ma guiderà il Pd fino al prossimo congresso, occasione in cui non si ricandiderà come Segretario di partito.
Il partito dei Verdi e Sinistra Italiana arriva quasi al 4% superando la soglia di sbarramento, invece +Europa, nonostante il grande successo per la leader Emma Bonino nel collegio di Roma centro, è fermo al 2,84. L’ex M5S Di Maio, che si è presentato alle elezioni nel centrosinistra con un nuovo partito, Impegno Civico, non ha raggiunto la soglia di sbarramento ed è quindi escluso dal Parlamento.
Sommando i consensi dati ai partiti schierati nel centrosinistra, la coalizione arriva poco più che al 26%. Il leader di Sinistra Italiana Nicola Fratoianni, preso atto della sconfitta della sinistra, si è detto pronto a «farsi carico della ricostruzione a partire dall’opposizione» e ha aggiunto «Una brutta destra nazionalista e regressiva vince le elezioni. Non è una buona notizia, ci siamo battuti contro questo scenario e avremmo voluto farlo con una coalizione più larga», riferendosi probabilmente al Movimento di Giuseppe Conte.
Il Movimento 5 Stelle, da solo, conferma la rimonta prevista dai sondaggi negli ultimi giorni di campagna elettorale, arrivando al 15%; Conte rinnova con forza la sua posizione da leader all’interno del movimento, che si dava per dissolto fino a poche settimane fa, raccogliendo un grande consenso nel sud Italia e facendo guadagnare 10 collegi uninominali al M5S. Il leader del movimento, inoltre, si è immediatamente espresso sulla sua posizione forte rispetto al reddito di cittadinanza: «chi tocca il reddito troverà in noi un argine impenetrabile».
Il Terzo Polo, composto dal partito Azione di Carlo Calenda e da Italia Viva di Renzi non arriva alla doppia cifra, con 7,8% dei consensi; in generale un dato abbastanza negativo, probabilmente generato dalla grande confusione della campagna elettorale durante la formazione della coalizione di centro sinistra. Carlo Calenda, oggi si dice deluso dei risultati e preoccupato della «scelta sovranista degli italiani», ma determinato a fare un’opposizione dura e costruttiva.
La campagna elettorale peggiore di sempre?
Dati aggiornati il 26/09/2022 alle 13:00
I risultati confermano le aspettative dei sondaggi e sono coerenti con l’andamento della campagna elettorale. Il giorno dopo la caduta del governo Draghi, la coalizione di centrodestra, già formata senza particolari ostacoli, ha messo in atto una strategia comunicativa politica molto aggressiva sui social e non solo; il risultato è stato una campagna elettorale esplosiva - a tratti grottesca - soprattutto da parte di Giorgia Meloni. Il programma della leader di Fratelli d’Italia, e del centrodestra, è stato fin da subito chiaro e conciso: no alla legge sul fine vita, alla liberalizzazione della cannabis e al matrimonio egualitario, no allo ius scholae e al reddito di cittadinanza. Poco e niente sulla questione ambientale, moltissimo sul lavoro e la questione della riforma fiscale (flat tax).
Dall’altra parte, il centrosinistra si è mosso tardi; un po’ a causa della confusione interna al partito, un po’ a causa della difficoltosa formazione della coalizione, con il Partito Democratico diviso tra Carlo Calenda di Azione e l’alleanza dei Verdi e Sinistra Italiana, il risultato è stato in linea con le aspettative. Nonostante il programma elettorale del centrosinistra fosse in linea con i partiti più progressisti d’Europa e, ancora più importante, con il pensiero dei giovani e giovanissimi, la comunicazione non è stata efficace. Anzi, il Pd si è confermato anche in questa tornata elettorale un partito che non sa accogliere davvero le istanze dei giovani, del cambiamento e che invece continua a raccogliere i consensi di chi, in fondo, non vuole cambiare davvero.
Questa appena conclusa, è stata definita da molti come la campagna elettorale peggiore di sempre perché priva di contenuti, ma piena di slogan. Nessun dibattito davvero costruttivo sui temi urgenti, ma Tik Tok e tweet che sono diventati subito dei meme virali. Il rapporto della politica coi giovani è stato probabilmente il lato più problematico di questa campagna, che non è riuscita a comprendere e rispondere alle istanze più urgenti come l’ambiente, la questione energetica e i diritti civili.
L’affluenza più bassa di sempre è una sconfitta per tutti
Dati aggiornati il 26/09/2022 alle 13:00
Ieri 25 settembre si è registrato il peggior dato sull’affluenza da quando esiste il suffragio universale; il dato si è arrestato sotto il 70% e questo significa che quasi 5 milioni di aventi diritto non hanno votato. Anche nel 2018 si registrò un dato negativo, quando il dato su del 73%. Si è discusso a lungo della questione della possibilità di votare per i fuorisede - quasi tutti giovani studenti e lavoratori - e dopo questo dato allarmante, la politica dovrà occuparsene per forza. Il candidato M5S in Campania ha spiegato, inoltre, che ieri anche il forte maltempo ha impedito a molte persone di recarsi ai seggi elettorali: forse un motivo in più per occuparsi di emergenza climatica.
Oltre alle circostanze particolari, comunque, quello dell’affluenza è un dato che viene da un generalizzato disinteresse alla politica e alla vita pubblica in generale. Il trend negativo degli ultimi anni è il dato su cui concentrarsi, a prescindere dalla formazione del nuovo governo.