(Pexels Cottonbro)
Futuro

Droga dello stupro, tutto quello che devi sapere (per non farti fregare…)

Che cosa sono il GBL e il GHB, le “droghe dello stupro”
di Redazione
Tempo di lettura 3 min lettura
6 gennaio 2022 Aggiornato alle 12:00

Sono troppi gli eventi di cronaca che hanno portato tristemente alla ribalta la cosiddetta “droga dello stupro”, costituita da sostanze incolori e insapori dagli effetti psicoattivi con la caratteristica di non lasciare a lungo tracce nell’organismo. Probabilmente non se ne sa ancora abbastanza e questo la rende ancora più subdola e pericolosa. Il GBL (gamma-butirrolattone) è una delle sostanze utilizzate come “droga dello stupro”, ribattezzata così proprio in riferimento al tipo di reato cui è associata: viene infatti utilizzata con lo scopo di perpetrare violenza sessuale su vittime che l’hanno assunta in modo inconsapevole (non essendo le tipiche droghe da sballo, nessuno le assume in modo volontario). I suoi effetti sono molto simili al GHB (acido gamma-idrossibutirrico), sostanza chiamata anche ecstasy liquida, che provoca effetti sedativi. Entrambe sono facilmente reperibili online e vengono spedite da Paesi che hanno regole poco rigide al riguardo. Scoprire tutto ciò che riguarda la cosiddetta droga dello stupro può rivelarsi fondamentale, così come sapere in che modo è possibile prevenire l’eventualità che tu possa diventarne vittima.

Che cosa sono il GBL e il GHB, le “droghe dello stupro”

Il GHB è una sostanza naturalmente presente nel sistema nervoso, coinvolta nel rilascio di dopamina e serotonina. È ampiamente utilizzata in ambito medico come sedativo o, a esempio, come farmaco per la cura della narcolessia. Il GBL è invece un precursore metabolico del GHB, ma anche di altre sostanze che regolano gli stati di sonno-veglia e i cui effetti, in proporzione al dosaggio, vanno da stati di euforia, disinibizione, sonnolenza fino a stati di sonno comatoso e perdita di coscienza. In alcuni paesi dove il GHB è illegale, il GBL non lo è, ma gli usi impropri e non autorizzati sono puniti penalmente.

Si tratta in entrambi i casi di una sostanza inodore, incolore e idrosolubile, che può essere sciolta facilmente in acqua o cocktail all’insaputa della vittima, provocando un calo delle inibizioni e un aumento del senso di rilassamento, fino ad arrivare a uno stato di stordimento. In grandi quantità, queste sostanze possono interferire con i ricordi e creare delle vere e proprie amnesie. Gli effetti collaterali della “droga dello stupro” non durano a lungo, ma insorgono immediatamente, generalmente entro 20 minuti dall’assunzione. Dopo circa 5 ore, la maggior parte delle vittime riacquista il controllo e le normali funzioni psico-motorie, acquisendo la consapevolezza di aver subito una violenza, ma senza essere in grado di ricordare i dettagli o l’aggressore.

Consigli utili per evitare di finire nella rete di un criminale

I consigli più utili per evitare di cadere in questo tipo di trappola sono quelli che possono sembrare banali, ma che di fatto si rivelano i più efficaci:

  1. Osserva attentamente sia il barman che prepara il cocktail sia i movimenti di chi te lo offre.

  2. Non lasciare mai incustodito il tuo bicchiere: non allontanarti per poi tornare a bere.

  3. Il primo campanello d’allarme che può far capire di aver assunto la droga dello stupro è il forte senso di “fame d’aria”: il criminale a quel punto solitamente si offre di accompagnare la vittima fuori dal locale, per poi portarla in un luogo appartato. È quindi fondamentale rimanere sempre vicino a persone di fiducia che possano intervenire in questi casi, prendendosi cura di te se qualcosa non va.