Bambini

A scuola hanno dimenticato una materia: l’educazione finanziaria!

I soldi servono a comprarsi il gelato ma soprattutto a farsi valere. Impariamo sin da piccolə come si usano
Credit: Rocco di Liso
Tempo di lettura 3 min lettura
24 settembre 2022 Aggiornato alle 09:00

A scuola manca una materia. Danza classica? Cucina? Clarinetto? Sarebbe bello, ma no.

Una delle tante materie che mancano si chiama educazione finanziaria.

Che parolone, vero? Che impressione, giusto? Succede spesso, quando si parla di soldi. Si è spesso impressionati da quello che non si conosce bene.

L’educazione finanziaria è proprio questo: capire cosa sono i soldi, come funzionano e come vanno usati. L’educazione finanziaria non serve solo a contare le monetine, a rompere il salvadanaio quando è pieno e a controllare che il resto sia giusto. L’educazione finanziaria serve ai piccoli ma serve anche ai grandi. E più di tutti, serve alle femmine.

I soldi sono un po’ come il colpo di fulmine: ti capitano in mano prima ancora di sapere come si usano. Allora, prima s’impara e meglio è. Infatti, i soldini sono preziosi perché ci permettono di vivere bene, ma sono anche pericolosi, perché spingono le persone che ne hanno di più a trattare male quelle che ne hanno di meno.

Ci sono tante ingiustizie che riguardano i soldi. Una delle più grandi ha un nome inglese: si chiama gender pay gap e indica il fatto che le femmine guadagnano quasi sempre meno dei maschi.

Dare meno soldi alle femmine è un’ingiustizia che comincia fin da piccoli. Degli studiosi hanno visto che le bambine ricevono meno soldi rispetto ai bambini. Peggio, i maschietti ricevono la paghetta regolarmente - che ne so, ogni settimana o ogni mese - mentre le femmine la ricevono solo ogni tanto.

Questa cosa è molto brutta perché obbliga le femmine, sin da piccole, a chiedere i soldi mentre i maschi si convincono - e hanno ragione! - che i patti sono patti e che se uno fa un lavoro dev’essere ricompensato. Chi chiede finisce col sentirsi debole e chi dà finisce col sentirsi forte.

Alle bambine, quando crescono, si ripete che parlare di soldi è volgare. Allora, quando devono trovare lavoro, diventa difficile per loro dire forte e chiaro che il loro tempo e i loro sforzi valgono tanti soldi. In fondo, tante cose che fanno le femmine sono gratis: occuparsi della casa, occuparsi dei bambini, occuparsi dei mariti…

In Italia, tantissime donne non guadagnano abbastanza da vivere da sole, tante altre non guadagnano proprio niente. Allora, come quando eravamo bambine e chiedevamo la paghetta, anche loro devono chiedere la “paghetta” ai loro mariti. Questo finisce col farle sentire deboli e può creare delle brutte litigate. Per evitare queste litigate (e un sacco di altre ingiustizie), bisogna che le bambine capiscano che devono lavorare e guadagnarsi dei soldi tutti loro.

Voi che siete i bambini e le bambine di oggi dovete imparare presto a capire come funzionano i soldi per poterne approfittare senza liti e malinconie.

Imparare a chiedere, mettere da parte, comprare le cose giuste al momento giusto e non farsi imbrogliare dal gatto e la volpe. Anche noi che siamo grandi dobbiamo imparare, purtroppo un po’ in ritardo, a entrare in confidenza coi soldini. Per fortuna, non è mai troppo tardi per iniziare a farsi valere.

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