Diritti

Giorno di pagelle (politiche)

M5S, Pd, Centrodestra, Alleanza Verdi e Sinistra e Terzo Polo: chi sarà stato il più bravo in tema di diritti?
Credit: Rod Long/unsplash
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23 settembre 2022 Aggiornato alle 13:00

Lunedì scorso abbiamo inaugurato la nostra serie Valutazione dei programmi elettorali a tema diritti, dopo averli letti e analizzati nelle ultime settimane: in particolare, abbiamo dato uno sguardo alle idee del Movimento 5 Stelle, del Partito Democratico, del Centrodestra, di Alleanza Verdi e Sinistra e di Azione-Italia Viva.

Movimento Cinque Stelle

Il programma dei Cinque Stelle (Dalla parte dei diritti: per l’uguaglianza sostanziale tra gli esseri umani e la parità tra i generi) si sofferma brevemente sulle proposte a favore della comunità Lgbtqia+ (sì al matrimonio egualitario e legge contro l’omotransfobia), mentre non fa alcun riferimento al fine vita, al diritto all’aborto o alle politiche migratorie. Ben posizionato, invece, sullo Ius Scholae e sulla partecipazione delle donne nel mondo del lavoro.

Continua a leggere l’articolo del 19 settembre qui.

Partito Democratico

Il Pd si mostra impegnato sui diritti, guardando alla comunità Lgbtqia+ (con il Ddl Zan e il matrimonio egualitario), alla legge su fine vita, al contrasto alla violenza di genere, alla piena applicazione della legge 194 sull’aborto e allo Ius Scholae. In aggiunta, il partito si impegna a garantire anche il diritto a “un’alimentazione sana” attraverso l’introduzione di un reddito alimentare.

Continua a leggere l’articolo del 20 settembre qui.

Centrodestra

Qui i riferimenti sono molto carenti. Facendo una piccola ricerca con le parole “diritti” e “diritto”, i risultati riguardano il «diritto alla buona fama» nei processi, la «riforma del diritto penale» e il «diritto al conto corrente». Nulla di più. Ma, analizzando i singoli programmi, emergono più dettagli su quale sia il punto di vista dei 3 partiti sulle questioni legate ai diritti civili, che in alcuni casi appaiono sorprendenti rispetto alle posizioni assunte finora e alle azioni dei loro membri dentro e fuori il Parlamento.

Continua a leggere l’articolo del 21 settembre qui.

Alleanza Verdi e Sinistra

Il programma dell’Alleanza Europa Verde/Sinistra Italiana è, in materia di diritti, il più ricco e dettagliato: molta attenzione alla comunità Lgbtqia+ (proponendo anche il divieto dei trattamenti di conversione o terapie riparative), alla legge sul fine vita, a misure che tengano conto del lavoro di cura non retribuito per le donne. I due partiti, poi, propongono anche l’estensione del diritto di asilo per proteggere «i rifugiati climatici e ambientali» e menzionando, per la prima volta, lo Ius Soli.

Continua a leggere l’articolo del 22 settembre qui.

Terzo Polo: Azione-Italia Viva

La coppia Calenda - Renzi è un po’ ballerina sui diritti: c’è attenzione al tema del gender pay gap e della violenza di genere, ma mancano i riferimenti all’aborto, al fine vita e pochissime proposte a favore della comunità Lgbtqia+

Continua a leggere l’articolo del 23 settembre qui.

I voti de La Svolta

Una volta completata l’analisi dei programmi elettorali, abbiamo fatto una pagella proprio come se fossimo a scuola.

Su molti punti il Movimento 5 stelle è chiaramente posizionato, ma ci sono delle questioni irrisolte che dovevano essere sciolte: quella dell’immigrazione, un punto critico e contradditorio dei precedenti governi Conte, ma anche le posizioni in materia di diritti riproduttivi e fine vita, due temi che sono stati particolarmente rilevanti nei mesi scorsi e su cui sarebbe stato fondamentale prendere chiaramente posizione nel programma. Voto finale: 7.

Almeno sulla carta, il Pd sembra davvero impegnato sul fronte dei diritti. Nel programma trovano spazio molte tematiche che raccolgono le spinte della società civile e molti approfondimenti sono dedicati proprio a queste proposte. Se dovessero far fede solo le parole, il voto sarebbe certamente più alto, ma è legittimo dubitare e chiedersi come si combina questa apertura con le candidature blindate di chi quei diritti non si è mai impegnato per farli rispettare e con quelle frange del partito – che non sono state allontanate – che da sempre fanno ostruzionismo proprio su questi temi. Voto finale: 8.

Il voto per il Centrodestra è dovuto più ai punti del programma che a una loro possibile attuazione. L’impressione è infatti quella che la coalizione abbia voluto ammorbidire molte delle posizioni su cui negli ultimi anni si è esposta in maniera anche molto forte per smussare gli angoli più problematici in favore di un volto più responsabile e affidabile, non tanto per il proprio elettorato quanto per gli interlocutori internazionali e i mercati. Voto finale: 5.

Il programma di Alleanza Verdi e Sinistra Italiana è quello più ricco e dettagliato in materia di diritti, che non solo aggiunge molti aspetti che rimangono indietro negli altri programmi ma recupera molte delle istanze sociali che richiedono risposta. Spiccano in particolare i passi avanti in materia Lgbtqia+, in particolare l’introduzione di una legge per vietare le terapie di conversione, di immigrazione e cittadinanza (per la prima volta compare il concetto di Ius Soli), ma anche in tema di diritto all’abitare. Voto finale: 9.

Complessivamente, la proposta di quello che vorrebbe farsi chiamare Terzo Polo è sufficiente, soprattutto per quanto riguarda gli aspetti legati a parità di genere e cittadinanza. Mancano però all’appello tantissime questioni, dal matrimonio egualitario, al fine vita e la cannabis, su cui i due partiti non prendono volontariamente posizione e che rendono difficile dare un giudizio complessivo. Questo è dovuto soprattutto al posizionamento della coalizione, che non si presenta come conservatrice ma che, anzi, fa del liberalismo il suo cavallo di battaglia, ma anche al fatto che in un Paese come l’Italia – che in tema di diritti civili ha davanti una strada ancora lunga – si poteva, e forse si doveva, fare di più. Voto finale: 6.

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