Ambiente

La Penisola trema (ancora)

Almeno 5 aree dell’Italia sono state attraversate da scosse sismiche il 22 settembre e anche oggi alcune continuano in Liguria e nel Tirreno. Ma per gli esperti non c’è nessun collegamento
Due forti scosse avvertite ad Ascoli Piceno
Le scolaresche fuori dagli istituti dopo le scosse di terremoto sentite ad Ascoli Piceno, 22 settembre 2022
Due forti scosse avvertite ad Ascoli Piceno Le scolaresche fuori dagli istituti dopo le scosse di terremoto sentite ad Ascoli Piceno, 22 settembre 2022 Credit: ANSA/Giuseppe Ercoli
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23 settembre 2022 Aggiornato alle 15:00

Anche oggi l’Italia ha tremato: scosse nel Tirreno Meridionale (magnitudo 3), al confine con la Slovenia, a Bargagli nel genovese, oppure in provincia di Lucca.

Movimenti che seguono quelli avvertiti ieri in quasi tutto lo Stivale: almeno cinque zone, da Nord a Sud, sono state coinvolte da sismi il 22 settembre, anche se non c’è alcun collegamento fra i cinque terremoti riscontrati in un solo giorno.

Ogni giorno infatti si verificano, con valori e magnitudo differenti, piccole scosse lungo tutta la Penisola: la giornata di giovedì però - più per una statistica di curiosità che per altro - è risultata particolare per via di fenomeni, indipendenti, che si sono verificati tutti nelle stesse 24 ore.

In nessuno di questi casi si sono verificati danni o feriti, ma in Liguria a esempio è stato necessario interrompere linee ferroviarie e trasporti e nel genovese i vigili del fuoco anche oggi saranno operativi per verificare la tenuta di alcune strutture.

Detto ciò, ieri l’Italia ha davvero tremato quasi ovunque: tra i primi sismi riscontrati dall’Ingv - l’Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia - per esempio quello nei pressi dell’Etna, in provincia di Catania, con intensità 3.6, una scossa causata dall’attivazione di una faglia che l’ente monitora di continuo.

Altre scosse si sono verificate poi nelle Marche e in provincia di Ascoli Piceno (3.9).

Una terza scossa è stata avvertita in Calabria (3.2) al largo della costa, sisma particolarmente profondo.

Poi si è verificata una serie di scosse (continuata anche oggi) a Bargagli, vicino a Genova, dove quella più intensa è risultata di 4.0. Questo il sisma più “forte” fra i tanti avvenuti in Italia e per il quale sono state appunto necessarie alcune verifiche tecniche alle linee ferroviarie.

Infine, colpita anche l’Emilia Romagna lungo l’Appennino, con alcune scosse registrate nel modenese e in Toscana, in provincia di Lucca. Anche in questo caso, come ha subito ricordato il presidente della Regione, Eugenio Giani, “in seguito alle verifiche fatte dalla Sala regionale con i vigili del fuoco e le Sale provinciali, non risultano danni in seguito alle scosse di terremoto”.

Del resto, come ha ribadito in maniera chiara Ingv, non solo non ci sono stati danni ma non esiste nemmeno «alcuna relazione fra i vari terremoti. Le distanze fra i luoghi in cui sono avvenuti i terremoti sono di centinaia di chilometri e non c’è alcun nesso», chiosa il sismologo Carlo Meletti, della sezione di Pisa dell’Ingv.

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