Ambiente

Roma diventerà Capitale dell’idrogeno?

Scommessa importante per l’Italia grazie ai progetti Hy2Use. Si inizierà nel 2027 per produrre fino a 20.000 tonnellate all’anno di H2 e smaltire tonnellate di rifiuti solidi non riciclabili
Credit: Via Eve Eus
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23 settembre 2022 Aggiornato alle 18:00

Roma come Capitale dell’idrogeno. Entro 5 anni.

Le premesse e i fondi per trasformare la città in metropoli innovativa per valorizzare la catena del valore dell’idrogeno, grazie a infrastrutture che serviranno sia a smaltire i rifiuti sia allo stoccaggio e trasporti di idrogeno rinnovabile e a basso tenore di carbonio, ci sono tutte.

Di recente la Commissione Ue si è spesa a favore di diversi progetti relativi all’idrogeno: 5,2 miliardi di finanziamenti pubblici (che dovrebbero poi sbloccare altri 7 miliardi in investimenti privati) saranno a disposizione per implementare progetti come Hy2Use che mira a sostenere la ricerca e l’innovazione grazie a infrastrutture legate alla catena del valore dell’idrogeno.

Nel progetto sono coinvolti diversi Paesi, fra cui l’Italia con le aziende NextChem, Rina-Csm, SardHy Green Hydrogen e South Italy Green Hydrogen, nella parte relativa alle applicazioni industriali dell’idrogeno.

In questo contesto di sviluppo, con un idrogeno che secondo la presidente della Commissione europea Ursula Von der Leyen potrà essere «una svolta per l’Europa e per diversificare le nostre fonti energetiche e aiutarci a ridurre la nostra dipendenza dal gas russo», si inserisce il progetto per la Hydrogen valley di Roma per il quale alla controllata di Maire Tecnimont NextChem sono stati assegnati 194 milioni a fondo perduto all’interno del progetto IPCEI Hy2Use, dedicato allo sviluppo di un impianto waste-to-hydrogen.

Di cosa si tratta? Di un impianto che sarà alimentato anche dai rifiuti urbani di Roma.

Il suo valore si aggira intorno ai 500 milioni di euro ed entrerà in funzione nella prima metà del 2027 arrivando poi a produrre fino a 20.000 tonnellate all’anno di idrogeno, utilizzando come materia prima 200.000 tonnellate di rifiuti solidi non riciclabili.

Attualmente, mentre avanza la fase autorizzativa, sono state previste nella produzione iniziale circa 1.500 tonnellate l’anno di idrogeno e 55.000 di etanolo.

Il mega progetto coinvolge poi anche la Fondazione Kessler e prevede la realizzazione presso il Centro Ricerche Enea Casaccia di infrastrutture hi-tech per ricerca e sperimentazione.

Proprio il centro Casaccia avrà il compito di innovare in termini di produzione, trasporto, e accumulo del gas.

In una Roma oggi Capitale delle difficoltà nella gestione dei rifiuti (e in attesa di termovalorizzatore), il lancio del nuovo progetto sull’idrogeno potrebbe rivelarsi fondamentale come parte della soluzione: la nuova tecnologia permetterà infatti di utilizzare come materia prima rifiuti solidi non riciclabili favorendo così la chiusura del ciclo dei rifiuti romani attraverso un processo di conversione con riduzione delle emissioni totali di CO2.

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