Diritti

Cos’è il servizio civile? È “prendersi cura del bene comune”

Così si chiama il progetto di Associazione italiana sclerosi multipla per valorizzare le competenze civiche dei giovani. Attraverso l’apprendimento, la crescita personale… e un attestato
Credit: Hulki Okan Tabak/unsplash
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18 ottobre 2022 Aggiornato alle 18:30

“Prendersi cura del bene comune”: è questo il nome del progetto avviato da Aism, Associazione italiana sclerosi multipla - in partnership con Prioritalia - il cui obiettivo è valorizzare le competenze dei giovani nel servizio civile universale. Per farlo, l’associazione ha rilasciato un attestato, risultato di un percorso di apprendimento e di crescita maturato attraverso l’esperienza di un anno. A conseguirlo sono stati fino a oggi 144 ragazzi, a cui presto se ne aggiungeranno altri 267 (appena entrati in Aism).

Ma l’obiettivo dell’associazione è ancora più grande. Infatti, questo modello di attenzione delle competenze civiche rientra in un progetto a più ampio respiro che si configura negli obiettivi dell’Agenda SM e patologie correlate 2025 (con “le nuove sfide e le azioni necessarie per cambiare la realtà della sclerosi multipla”) e nella rinnovata Carta dei Diritti delle persone con sclerosi multipla (“per cambiare il nostro mondo e costruire quello che verrà.”) che, tra le altre, include il diritto all’educazione e alla formazione, declinato anche nel diritto di accedere al sistema di competenze e conoscenze civiche trasversali e a esperienze di servizio civile e cittadinanza attiva.

Ampliando ancora un po’ lo sguardo, il progetto di Aism risponde all’obiettivo 16 dell’Agenda Onu 2030, sulla “promozione di società pacifiche e inclusive ai fini dello sviluppo sostenibile”, “l’accesso universale alla giustizia” e la costruzione di “istituzioni responsabili ed efficaci a tutti i livelli”.

«Questo progetto innovativo, questa sperimentazione con Aism ha lo scopo di rendere consapevoli e responsabili le giovani generazioni alla vita civile e lavorativa per un futuro più equo e inclusivo – ha dichiarato Marcella Mallen, presidente di Prioritalia e Asvis, Alleanza Italiana per lo Sviluppo Sostenibile – Ed è questo l’impatto che il progetto avrà sulla collettività. L’attestazione delle competenze maturate che daremo a ogni ragazzo alla fine del suo percorso consegna al giovane uno strumento potente di autoconsapevolezza sul cammino percorso e sui risultati raggiunti. Questo strumento non è solo patrimonio per i giovani, ma può diventare un modello di rigenerazione per far riflettere sulle competenze chiave e sui valori distintivi che sono alla base dell’agire collettivo».

E la sua essenza è racchiusa nel nome (Prendersi cura del bene comune): formazione e riconoscimento di cittadini che hanno a cuore la realizzazione di una comunità fatta di legami solidi e coesione sociale, che scelgono di impegnarsi per non lasciare indietro nessuno, mettendosi in gioco in prima persona per l’interesse generale.

Aism, insieme Prioritalia e grazie al contributo di Asvis, ha realizzato un opuscolo-guida sulla cittadinanza attiva e responsabile. In breve, il booklet racconta l’ispirazione e i valori, ma anche i processi e i metodi attraverso cui l’associazione opera per riconoscere e valorizzare i giovani che svolgono il servizio civile.

Dunque, solidarietà è la parola chiave ed è con questo spirito che Aism ha individuato 4 aree di riferimento per valorizzare al meglio l’esperienza del servizio civile: relazioni interpersonali, autonomia, appartenenza associativa e cittadinanza attiva. Il tutto accompagnato dalla valutazione di competenze chiave come empatia, intelligenza culturale, ascolto attivo, lavoro di gruppo, responsabilità, affidabilità e problem-solving. Un’esperienza dunque dall’alto valore formativo.

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