Diritti

Adottare bambini stranieri? In Italia è un problema

Pandemia, guerre e crisi economica sono tra le cause della drastica diminuzione di bimbi adottati nella Penisola. Nel 2001 erano quasi 4000 mentre nel 2021 neanche 600
Credit: Kindel Media/Pexels
Costanza Giannelli
Costanza Giannelli giornalista
Tempo di lettura 4 min lettura
22 settembre 2022 Aggiornato alle 14:00

Nei primi sei mesi del 2022, in Italia sono stati adottati 273 bambini stranieri.

Se il trend – che è in linea con quello dei due anni precedenti – dovesse continuare, poco più di 500 bambini entrerebbero nelle famiglie italiane.

Di per sé è un dato positivo: più di cinquecento anime che trovano una casa, amore, sostegno, mentre cinquecento coppie realizzano finalmente il proprio sogno di un figlio. È confrontandoli con i dati del passato che i numeri fanno impallidire.

Dal 2001 a oggi il numero delle adozioni è drasticamente crollato. Erano 3915 ventun anni fa, oggi siamo circa al 13% di quelle cifre.

Lo scorso anno, le adozioni avevano raggiunto quota 563.

Rispetto al 2020, annus horribilis della pandemia che ha prevedibilmente registrato il numero più basso degli ultimi decenni, il dato era tornato (leggermente) a crescere con 37 casi conclusi in più.

Rispetto al 2019, però, il confronto era impietoso: i bambini adottati, infatti, erano il 42% in meno. Lo storico delle domande ha subito la stessa drammatica flessione: erano 7887 nel 2001, 2020 lo scorso anno, solo 1900 nell’anno della pandemia.

Guerre, crisi, pandemia: le cause sono varie e non sono tutte catastrofiche.

Un fattore che potrebbe aver influito sul calo del numero delle adozioni potrebbe essere, infatti, anche la maggiore accessibilità e l’aumento di successo dei casi di fecondazione assistita che, seppur con tutti i limiti e i problemi che continuano a esistere nel nostro Paese, permette a un numero sempre maggiore di persone di diventare genitori biologici.

I nuovi nati, infatti, sono stati 14.000 solo nel 2019.

Guardando la serie storica dei dati messi a disposizione dal ministero della Giustizia, è in effetti possibile osservare una flessione delle adozioni (a livello di numero di domande e di casi conclusi) a partire dal 2014, anno della bocciatura da parte della Corte Costituzionale di molte delle limitazioni imposte alla Procreazione Medicalmente Assistita dalla legge del 2004 che la regolamenta.

Dal 2013 al 2015 sono quasi mille le domande in meno, 1500 nel triennio 2013-16. Ugualmente netto è il calo dei casi di adozione, passati dai 2446 del 2013 ai 1584 del 2016.

A frenare la possibilità di adottare minori stranieri, però, sono soprattutto le condizioni internazionali, non ultimo il conflitto in Ucraina che ha portato a fine luglio alla «sospensione ad assumere nuovi incarichi per le coppie da instradare in Ucraina e Federazione Russa», come spiega la Commissione delle adozioni internazionali (Ciai). Una misura che avrà inevitabili ripercussioni sul numero delle adozioni del 2022, così come la pandemia (e la conseguente chiusura delle frontiere da parte di Paesi come la Cina) ha influito sul numero di bambini adottati nel 2020 e 2021.

Molti Paesi, inoltre, stanno rivedendo le loro politiche al fine di incentivare l’adozione nazionale: è il caso di Brasile, India, Colombia.

Non solo: anche l’età media relativamente alta dei bambini adottabili (6,7% nel 2021, con un aumento della fascia sopra i 10 anni rispetto all’anno precedente), l’alto numero di bambini con special needs (sono quelli con età maggiore di 7 anni, presenza di traumi, problemi comportamentali, incapacità fisica e mentale o presenza di fratelli e/o sorelle, pari al 62,5% del totale) e i tempi dell’adozione sembrano frenare le coppie. Questo ultimo aspetto è particolarmente problematico: nel 2021, infatti, in media un percorso di adozione durava 52 mesi, oltre quattro anni. Tempistiche lunghissime, che in alcuni casi (come quello del Vietnam, 79 mesi) diventano bibliche.

Quello che non accenna a diminuire, però, è il numero dei bambini orfani nel mondo. Le stime parlano di 140 milioni di orfani, 3 milioni dei quali in un istituto.

Numeri che la pandemia da Covid-19 non ha fatto altro che far salire: solo in Indonesia, oltre 25.000 minori sono diventati orfani di almeno un genitore e secondo un’indagine di The Lancet in 21 Paesi gli orfani del Covid sarebbero almeno un milione e mezzo.

Infine, c’è un altro numero che non cala: quello delle persone a cui l’adozione è ancora preclusa, single e coppie dello stesso sesso. Centinaia di migliaia di potenziali famiglie a cui viene impedito anche solo di candidarsi.

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